Attivismo civico & Terzo settore

Sacra Famiglia: un “di più” che fa la differenza

«Dopo il Covid 19 vogliamo tornare a far vivere le attività dei nostri laboratori, che abbiamo sviluppato in questi anni: ceramica, falegnameria, bigiotteria e pittura; la serra e la floricultura, le attività di animazione teatrale e quelle sportive. Tutte proposte che non sono remunerate dal Servizio Sanitario, dalle Regioni o dai Comuni», spiega il presidente Don Marco Bove

di Don Marco Bove

Abbiamo vissuto, e in parte stiamo ancora vivendo, un tempo davvero particolare; ora che proviamo faticosamente a rialzare la testa e cerchiamo un po’ di “normalità”, riscopriamo la bellezza di una cena con gli amici, di una passeggiata in riva al mare o, semplicemente, l’abbraccio di una persona cara. Per tante persone fragili però, questi desideri sono ancora sogni lontani, soprattutto per chi non ce la fa a vivere da solo e ha bisogno di un sostegno quotidiano, per chi vive nelle nostre RSA e RSD, cioè i nostri anziani e i nostri disabili.

La pandemia del Covid-19 ha mietuto molte vittime e certamente ne lascerà sul terreno tante altre: non persone fisiche, lo speriamo con tutto il cuore, ma tutte quelle Cooperative, Associazioni e Onlus, che non avranno la forza di superare lo “tsunami Covid” e che saranno costrette a ridimensionarsi fortemente o addirittura a chiudere.

Nel mondo socio-sanitario la battaglia per fronteggiare la pandemia è stata particolarmente dura, come tutti sappiamo, perché quando ci si è resi conto della gravità della situazione, tutte le energie si sono concentrate sull’emergenza degli ospedali e delle terapie intensive, come era ovvio, lasciando, però, sempre più sullo sfondo le persone fragili, che più delle altre correvano il rischio di essere esposte al contagio, per le loro condizioni fisiche e per la dimensione di “vita comunitaria” che caratterizza le residenze sanitarie.

Fondazione Sacra Famiglia, poco prima che il virus dilagasse nelle RSA e nelle RSD, aveva lanciato un grido di allarme, attraverso le parole del Direttore Generale, il dott. Paolo Pigni: «Se la pandemia sfonda nelle RSA e nelle RSD, sarà una Caporetto». Una profezia purtroppo fin troppo facile, che di lì a poco si è puntualmente avverata. Grazie alla tempestività degli interventi e alla professionalità dei nostri operatori e, permettetemi di aggiungere, grazie a Dio, nelle nostre residenze siamo riusciti a contenere in modo significativo sia i contagi che i decessi, chiudendo totalmente gli ingressi dall’esterno e azzerando tutte le attività “extra”.

È proprio di questo che ora i nostri ospiti sentono la mancanza: dopo la necessaria chiusura e il blocco delle attività, agli anziani e ai disabili che abitano nelle nostre sedi, manca quel “di più” che fa la differenza. Si tratta anzitutto dei contatti umani, dei familiari in primis e dei numerosi volontari che condividono la loro quotidianità e che sono una presenza davvero preziosa. Ma si tratta anche delle attività dei nostri laboratori delle attività di gruppo, che abbiamo sviluppato in questi anni: ceramica, falegnameria, bigiotteria e pittura; la serra e la floricultura, le attività di animazione teatrale e quelle sportive, cioè tutto ciò che, oltre alle cure sanitarie, rende la vita dei nostri ospiti più ricca e più piena. Come per tutti noi, infatti, ci sono relazioni, esperienze e opportunità, che sanno offrire una qualità di vita di cui sentiamo il bisogno, perché aiuta a dare senso e pienezza alle nostre giornate.

La Fondazione Sacra Famiglia da più di centovent’anni si occupa di persone fragili, mettendo tutto l’amore e la professionalità necessarie, ma non si è mai accontentata di rispondere ai bisogni primari, per quanto questo, nei casi di estrema fragilità, sia l’unico sostegno possibile. Nel nostro DNA c’è da sempre l’attenzione a tutta la persona: ai bisogni sanitari e insieme a quelli umani, relazionali, affettivi e spirituali.

Attenzione però: tutte le attività di accudimento e di cura sono remunerate, come è giusto che sia, dal Servizio Sanitario, dalle Regioni o dai Comuni. Ma quel “di più” che offre qualità di vita a tantissime persone fragili, dobbiamo finanziarlo da soli, attraverso le diverse forme di “raccolta fondi”. Per questo la firma del 5permille è per noi davvero preziosa.

Firmare il 5permille per Sacra Famiglia è un gesto semplicissimo, dice condivisione e vicinanza, e ci permette, di anno in anno, di sostenere questi progetti, quel “di più” che fa la differenza. Per tutti.


*Don Marco Bove, presidente Fondazione Sacra Famiglia Onlus


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