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Torna in autunno la Fundraising Academy

Proseguono le iscrizioni all’Accademia milanese di fundraising integrato che dopo l’estate ricomincia – compatibilmente con le decisioni ministeriali – i corsi in aula e con proposte fruibili online. Elena Zanella, ideatrice dell’iniziativa, racconta le novità

di Redazione

Compatibilmente con le decisioni ministeriali, la Fundraising Academy dal prossimo autunno torna in aula con le proposte formative fruibili anche a distanza dopo l’esperienza maturata nel momento più difficile di questa pandemia.
Per conoscere più a fondo il futuro e le opzioni formative offerte, nonché guardare al recente passato, abbiamo parlato con l’ideatrice della Fundraising Academy, Elena Zanella.

Il difficile periodo che stiamo vivendo ci ha messo di fronte allo specchio come mai prima, esasperando le criticità. Come avete affrontato all’Academy questo momento di chiusura forzata?
Come tutti i momenti di difficoltà, anche questo ha dimostrato – pur con i dovuti limiti, differenze e misura – che la buona volontà e la volontà di non arrendersi, provando a ripensarsi, premia. Così, al pari delle organizzazioni che non hanno tirato i remi in barca ma hanno provato a far di necessità virtù, anche all’Academy, dopo un breve periodo di ascolto e di sconforto, ci siamo messi in discussione, e abbiamo provato a superare le barriere forzate che la chiusura ministeriale ci ha imposto. Inizialmente non è stato semplice. Io, come tutti i miei colleghi docenti, amiamo moltissimo l’aula e sappiamo perfettamente quanto questa possa dare in termini di ritorni ma l’aula, già a partire da fine febbraio era fuori questione. In quel tempo, la nostra attività era in avvio e ha dovuto interrompersi bruscamente. Ci siamo dunque riproposti sul web, gratuitamente.

Cosa, esattamente?
Abbiamo ritenuto fosse importante fare la nostra parte e metterci a disposizione offrendo ciò che ci era possibile offrire e ciò che di più caro avevamo da offrire: formazione e confronto. Nei tre mesi di lockdown abbiamo dunque prodotto 25 testi e 15 ore di contenuti multimediali, liberamente visionabili qui, a cui hanno partecipato oltre 800 persone. Abbiamo certamente avuto qualche difficoltà perché non tutto è sempre andato per il verso giusto. La Rete, presa d’assalto, ci ha dimostrato i suoi limiti che piano piano ha colmato ma, tutto sommato, è andata molto bene, direi. Devo personalmente ringraziare i 25 professionisti che si sono resi disponibili e hanno colto con grande slancio l’invito della scuola a partecipare a queste sessioni, perché, come abbiamo detto più volte – la formazione non può essere messa in quarantena. I risultati sono evidenti e hanno segnato la strada del nuovo percorso della Fundraising Academy. Alcune collaborazioni sono poi in divenire. Ne parleremo.

Immagino lei si riferisca all’online.
Sì, anche a questo. Mi riferisco a un’ibridazione della formazione che si rende necessaria anche per rispondere a chi, di fatto, ha difficoltà a muoversi ma vorrebbe partecipare ugualmente. Da giugno, hanno preso il via i corsi online su quattro temi, lasciti, privacy, social media e corporate. Corsi andati tutti molto bene, come a dire che “si può fare”, basta avere le persone giuste che sanno trasferire competenze al di là del mezzo usato. Da settembre, invece, testeremo le due modalità simultanee. Ho personalmente testato la fruizione dell’online oltre le 3 ore: se i contenuti ci sono, il problema del calo di attenzione è secondario perché si supera. L’abitudine al mezzo aiuta e troveremo certamente la modalità migliori per tutti in tempi rapidi.

Doppia fruizione quindi? Online e in aula?
Sì. È innegabile che la fruizione in aula ha dei vantaggi non indifferenti e dunque ci rimettiamo alla scelta del partecipante, dandogli la possibilità di scegliere la modalità a lui più congeniale.

Startup Fundraising giunge quest’anno alla quinta edizione e sappiamo che ha vinto un premio per l’originalità della trattazione della materia…
È un aspetto che ci rende particolarmente fieri. Il premio dobbiamo ancora ritirarlo per via del Covid ma il riconoscimento già c’è. Ci siamo aggiudicati la V edizione del premio Adriano Olivetti promosso da AIF, Associazione Italiana Formatori per l’eccellenza nella formazione, un riconoscimento che ci arriva da pari. Ecco, ne andiamo fieri: una scuola giovane che però ha saputo dimostrare la qualità e il valore dei suoi contenuti. L’attenzione che poniamo ad ogni singolo aspetto, che vada dalla promozione del corso alla strutturazione dell’aula, alla cura del partecipante fuori e dentro il corso, sono essenziali. L’abito fa il monaco. La comunicazione è importante e la sostanza pure.

A ottobre riprenderanno i corsi sospesi in primavera?
È così. I corsi che richiedono un confronto più approfondito per via dei temi trattati sono stati rinviati all’autunno, sempre nella doppia formula online o aula. Si tratta di: organizzare l’ufficio stampa di un ente nonprofit con Luisa Cavagnera, Progettare per bandi con Christian Elevati e la new entry Progettare in Europa con Julienne Vitali e Domenico Maria Caprioli.

Qual è il punto di forza dell’Academy che le sta permettendo di crescere così in fretta?
Siamo presenti, concreti e passionali. Forse è proprio questo che ci contraddistingue. Crediamo in ciò che facciamo e trasmettiamo. Siamo pronti a metterci in discussione e a riconoscere i nostri limiti, per superarli, se possibile, ma sempre nel rispetto nostro, della professione e di chi ci sceglie come strumento di formazione.

La Fundraising Academy ti aspetta in autunno. Per approfondire workshop e seminari info al sito https://www.fundraisingacademy.it/

Per il corso intensivo di 56 ore per quattro weekend alla raccolta fondi Startup Fundraising informazioni online al sito: http://startupfundraising.it/


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