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Allarme delle Acli: «sarà emergenza continua, se non progettiamo la ripartenza»

Rossini: «non si tardi più a progettare, radicalmente e strutturalmente la ripresa sociale ed economica del Paese»

di Redazione

Il vero dramma non è solo la ripresa della curva epidemiologica, ma vedere che dinanzi a un fenomeno che viaggia in modo esponenziale, la risposta è ancora lineare e centrata su come chiudere le falle di un sistema dilaniato. Come se, anziché riprogettare un acquedotto, rincorressimo le perdite che corrono dalle singole vasche da bagno di 60 milioni di cittadini.

Così le ACLI nazionali commentando la ripresa della pandemia e le parole del Presidente Mattarella nel messaggio di saluto al meeting di Rimini, dove il titolare del Quirinale ha sollecitato la progettazione della ripartenza.

«Siamo con il Presidente Mattarella perché non si tardi più a progettare, radicalmente e strutturalmente la ripresa sociale ed economica del Paese» – dichiara Roberto Rossini, Presidente Nazionale delle ACLI, che aggiunge – «sarà sempre emergenza, anche a zero contagi, se non si progetta la ripartenza».

«Dopo mesi di drammi e tutto il tempo per riorganizzarsi, non è pensabile perdersi in inutili discussioni sul MES, che va incassato e utilizzato urgentemente per rifondare la medicina del territorio, con ambulatori comunali e di comunità e riformando la medicina di base, perché ogni cittadino, nessuno escluso sia solo o, semplicemente, si senta solo, qualunque condizione viva e ovunque abiti» – dichiara Gianluca Budano, Consigliere di Presidenza Nazionale ACLI con delega alle Politiche della Salute.


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