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Uguaglianza di genere e imprenditoria femminile: occhio a queste dieci

Nell'era del Covid esiste una nuova “filosofia femminile” nell’affrontare le sfide del futuro? Se pensate che la risposta sia "no", i ritratti di queste donne leader dell'innovazione industriale nel mondo vi faranno cambiare idea

di Lucia Conti

Dal 15 al 17 luglio 2020 si è tenuta la web-conference internazionale “Women in Industry and Innovation”, organizzata dall’UNIDO con il supporto del governo italiano, della FAO e di UN Women e incentrata sull’importanza delle donne nell’era digitale e nel superamento delle crisi globali, in primis quella causata dal Covid19. Oltre a rappresentanti della politica e di istituzioni internazionali, hanno preso parte all’evento in qualità di speakers, role model o partecipanti una serie di donne diverse tra loro, ma con un tratto comune: credere che l’innovazione tecnologica debba realizzare l’uguaglianza di genere, la giustizia sociale e la tutela dell’ambiente e che il mondo debba ripartire da basi diverse.

Queste donne guardano tutte nella stessa direzione e vedono nella tecnologia il principale strumento per creare un mondo più sano ed equo, durante e dopo la pandemia. Esiste dunque una nuova “filosofia femminile” nell’affrontare le sfide del futuro? Se pensate di no, leggete queste dieci ritratti.

Sana Afouaiz (Marocco, nella foto di apertura) è un’attivista per i diritti delle donne e un’esperta di questioni di genere con una profonda conoscenza del Nord Africa e del Medio Oriente. Da qualche anno è consulente per la Commissione Europea, le Nazioni Unite, e diverse aziende. Nel 2016 ha fondato Womenpreneur, che conta ormai 10.000 imprenditrici distribuite in 20 Paesi. Ritiene che le discriminazioni di genere siano il riflesso di un’antica mentalità maschilista dura a morire e a questo proposito dice “Se vuoi estirpare il male, punta alle radici, non ai rami”. Sana ha solo 26 anni e ne aveva dodici quando ha scelto di lottare per un mondo più giusto.

Lisa di Sevo (Italia) è la Presidente della no profit SheTech Italia, che incentiva e supporta una maggiore presenza femminile nell’imprenditoria digitale. Di Sevo ritiene che lo squilibrio di genere nel settore tecnologico sia molto preoccupante, considerando lo spazio che la tecnologia occupa e occuperà, sempre di più, nella vita di tutti. In supporto delle imprenditrici italiane, SheTech ha già raccolto 45 milioni di euro, un risultato notevole per il nostro Paese. Lo slogan preferito di Lisa Di Sevo è dichiaratamente preso in prestito da Sheryl Sandberg, direttrice operativa di Facebook: “fatto è meglio che perfetto”.

Megan Reilly Cayten (U.S.A.) è la co-fondatrice, insieme ad Alexandra Cousteau, di Oceans2050, che cerca di mobilitare un’alleanza globale per ripristinare la salute degli oceani entro il 2050. È inoltre una consulente ambientale per aziende e investitori e fornisce concreti modelli di business per fare in modo che la produttività non abbia un impatto distruttivo sull’ambiente. La salute del pianeta è il suo scopo principale, perché “Non ha senso combattere altre battaglie, se non avremo più una terra da abitare”…


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