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Se per Musumeci il migrante diventa untore

Fulvio Vassallo Paleologo, professore universitario e esperto in materia di immigrazione spiega a Vita perché l’ordinanza della Regione Sicilia sui migranti “viola ogni principio di legalità” in nome del più spregiudicato populismo. Con anche le responsabilità del governo nazionale nella gestione degli hotspot. Nel Mediterraneo centrale però si continua a morire, nell’ultima settimana sono avvenuti quattro naufragi

di Alessandro Puglia

«Pura campagna elettorale in violazione di ogni principio di legalità», non ha alcun dubbio il giurista e docente universitario Fulvio Vassallo Paleologo in merito all’ordinanza del Presidente della Regione Sicilia che come si legge nel documento ordina “il divieto di ingresso, transito e sosta nel territorio della Regione Siciliana di ogni migrante” e l’ordine immediato di “sgombero” degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti.

Un’ordinanza che racchiude benissimo il sentimento diffuso di chiusura nei confronti dei migranti che tra fantasiose fake news (i migranti che mangiano i cani, i migranti a spasso con il Covid a Lampedusa, etc) vengono sempre additati come untori, con o senza pandemia. La realtà è un’altra. E le notizie più recenti nel Mediterraneo centrale ci portano davanti quattro naufragi – documentati da Alarm Phone – avvenuti nell’ultima settimana rispettivamente con 45, 30, 40 e 4 morti nel Mediterraneo centrale, con corpi a galla o recuperati sulle spiagge libiche. Morti a cui fanno eco le parole di Papa Francesco «Il Signore ci chiederà conto di tutti i migranti caduti nei viaggi della speranza, vittime della cultura dello scarto», come ha detto il Pontefice durante l’Angelus di domenica scorsa.

L’ordinanza sui i migranti o meglio contro i migranti della Regione Siciliana verrà impugnata dal Viminale «perché la materia è di competenza statale», nonostante il governatore abbia urlato all’ennesima invasione : «La Sicilia non può continuare a subire questa invasione di migranti».

Il professore Fulvio Vassallo Paleologo spiega che non è in corso alcuna invasione «Gli arrivi di quest'anno rimangono molto al di sotto della media che si verificava tra il 2014 ed il 2018. Nel 2019 la guerra civile in Libia e non i decreti Salvini rallentarono le partenze. Anche in passato Lampedusa era stata punto di approdo per decine di migliaia di migranti. Nel 2008 oltre 36.000 sbarchi in Italia ed oltre 31.000 sbarchi soltanto a Lampedusa ma le evacuazioni veloci operate con aerei diretti verso altre regioni italiane non danneggiarono le attività turistiche e la convivenza civile nell'isola. Perché allora vigeva ancora il principio di solidarietà ed i presidenti di regione di destra non si ostacolavano a vicenda per farsi campagna elettorale. Come invece avviene oggi».

Secondo Vassallo l’ordinanza della Regione Siciliana sui migranti è «Una manovra ben orchestrata per creare mobilitazione contro il governo, magari arrivando a qualche denuncia penale, e sostenere Salvini a processo a Catania il 3 ottobre per il caso Gregoretti in modo da sfruttare ritardi ed errori del governo nazionale che porta comunque la responsabilità del decreto interministeriale del 7 aprile scorso, con cui si chiudevano i porti per le navi straniere che dovevano completare operazioni di soccorso. Oggi Musumeci riprende quel decreto che viola le Convenzioni internazionali di diritto del mare e si arroga il potere di estendere il divieto anche a navi delle Ong che battono bandiera italiana», prosegue Vassallo.

Rimangono comunque le responsabilità del governo nazionale, che dopo il fallimento delle navi per la quarantena (volute anche dallo stesso Musumeci) non è riuscito ad abrogare i decreti sicurezza di Matteo Salvini: «che hanno smembrato il sistema di accoglienza, creando condizioni di sovraffollamento e con gravi conseguenze sul piano sanitario, ma anche per quanto riguarda l’accesso alla procedura di protezione internazionale», spiega Vassalo che sottolinea come «Molti centri per stranieri andavano chiusi o ristrutturati da anni e solo adesso se ne scopre l'affollamento ed il rischio contagi che ne può derivare».

Per il giurista e esperto in materia di immigrazione l’ordinanza sui migranti della Regione Sicilia non è altro che «l’ennesima violazione del principio di legalità e della gerarchia delle fonti normative in nome del più spregiudicato populismo, ammantato di finte motivazioni umanitarie. Esecutore materiale della manovra, in chiara modalità salvinista, l'assessore regionale alla Sanità che, sta armando squadre di medici per ispezionare i centri per stranieri, ma non garantisce un numero di tamponi per i siciliani e i turisti italiani e stranieri in transito o di rientro in Sicilia, con il risultato che la regione si colloca all'ultimo posto in Italia per numeri di tamponi in rapporto alla popolazione e si stanno riempendo le terapie intensive. Ad ottobre – conclude Vassallo – conteremo quanti immigrati hanno contagiato italiani e quanti italiani sono stari contagiati da turisti che nessuno ha voluto controllare. Ma intanto le elezioni saranno passate».

Nonostante i divieti imposti dall’ordinanza ieri oltre 600 persone sono sbarcate a Trapani da Nave Azzurra, la grande nave italiana predisposta per la quarantena, che si aggiungono ai 167 migranti sbarcati ad Augusta nei giorni scorsi. La SeaWatch 4 con a bordo personale di Medici Senza Frontiere ha invece soccorso 200 persone, ma secondo l’ordinanza del Presidente della Regione Sicilia non potrà sbarcare in Italia.

Rimangono invece a bordo del tanker Etienee i 27 naufraghi che da 20 giorni sono a largo di Malta senza nessuna autorizzazione allo sbarco.

Credit foto: Medici Senza Frontiere


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