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“Impariamo a pescare”… e a realizzare campagne di dono

Viene presentato l’8 settembre online, il percorso lanciato da Fondazione Italia per il dono onlus (F.I.Do), Fondazione Provinciale della Comunità Comasca onlus e il Master per Promotori del dono dell’Università degli Studi dell’Insubria. Cento gli enti che saranno selezionati per il progetto di formazione gratuito

di Redazione

Si chiama “Impariamo a Pescare”, l’iniziativa a favore degli enti non profit la cui sostenibilità è a rischio a seguito della crisi sanitaria messa in campo da Fondazione Italia per il dono onlus (F.I.Do), Fondazione Provinciale della Comunità Comasca onlus e il Master per Promotori del dono dell’Università degli Studi dell’Insubria. L’obiettivo è sostenere gli enti non profit grazie a un percorso formativo che fornisca anche gli strumenti che permettano loro di accedere a nuove forme di entrata attraverso la promozione del dono.
L’emergenza sanitaria infatti, a causa della sospensione dei progetti e della mancata erogazione di servizi, ha determinato una diminuzione e in alcuni casi l’azzeramento delle entrate per circa il 50% degli enti non profit.

«Non pochi enti non profit si trovano oggi in particolari difficoltà per la mancanza di risorse» commenta Stefano Zamagni presidente della Pontificia Accademia per le Scienze Sociali e presidente onorario di F.I.Do. «In circostanze del genere, il dono si rivela un efficace aiuto, ma, spesso, tali enti non sono strutturati per mobilitare donazioni. Abbiamo pensato così che se non siamo in grado di offrire loro pesci potevamo però insegnare loro a pescare».

Un supporto che prevede, quindi, un percorso e degli strumenti attraverso cui aiutare il Terzo settore a sollecitare le donazioni da parte dei cittadini, in modo trasparente, sicuro e fiscalmente vantaggioso.
Del resto, come osserva anche Bernardino Casadei (nella foto) nel suo Blog su Vita (qui) tra le onp messe in ginocchio dal Covid (società sportive, enti culturali, imprese e cooperative sociali) si trovano enti che «traggono la maggior parte delle loro entrate dalla vendita di beni e servizi, vendita che l’emergenza sanitaria ha bloccato. Queste organizzazioni spesso non contemplano fra le loro entrate le donazioni e, nel migliore dei casi si concentrano sul 5 per mille e sulla partecipazione a bandi. Questa ritrosia nasce spesso dall’identificazione del dono con la questua e, giustamente, chi gestisce questi enti non vuole andare a chiedere la carità». Tuttavia continua Casadei: «Promuovere il dono non significa chiedere soldi, ma offrire ai nostri interlocutori proprio quelle emozioni, quel senso e quelle relazioni che ogni organizzazione che persegue finalità d’utilità sociale genera e di cui la nostra società ha un così evidente bisogno. Chi promuove il dono non si reca agli incontri con il cappello in mano sperando nel buon cuore altrui, ma con la consapevolezza di offrire gratuitamente un qualcosa che ha un valore inestimabile e per il quale il nostro interlocutore ci sarà grati».

Nasce con questo spirito la collaborazione tra Fondazione Italia per il dono, Fondazione Provinciale della Comunità Comasca e il Master per Promotori del Dono che hanno messo in campo le proprie competenze per offrire gratuitamente a 100 organizzazioni la propria infrastruttura e gli strumenti per gestire un’efficace campagna di raccolta fondi natalizia.

Un percorso diviso in 4 incontri che permetterà di comprendere i capisaldi di una campagna di successo:
la Mappa delle relazioni e tabella dei range guidato da Guya Raco, Consulente in Fundraising;
Storia, immagini e video per imparare a costruire messaggi verbali e visivi efficaci condotto dal regista Paolo Lipari;
La Richiesta in cui Marianna Martinoni, fundraiser, approfondirà come individuare lo strumento o la combinazione di strumenti da utilizzare per richiedere la donazione;
La piattaforma di crowdfunding guidato da Simone Giarratana, Ceo e Co-Founder di Kudu, per capire come utilizzare al meglio lo strumento.

Alla pagina master.perildono.it/impariamo-a-pescare/ è possibile iscriversi all’evento di presentazione che si terrà l’8 settembre alle ore 17 in videoconferenza alla fine del quale sarà possibile presentare la propria candidatura per essere selezionati tra i 100 enti che prenderanno parte al progetto.

Gli enti che operano in provincia di Como potranno contare sull’assistenza di Fondazione Comasca, mentre tutti gli altri potranno utilizzare gratuitamente la piattaforma di raccolta fondi di F.I.Do che al momento risulta la più completa in Italia, la quale permette ai donatori di utilizzare le più diverse modalità di pagamento e garantisce un beneficio fiscale che può andare dal 30 sino a quasi il 50% dell’importo donato, indipendentemente dalla natura fiscale dell’ente beneficiario. Tutto ciò sarà preceduto da un percorso didattico curato dai docenti del Master che aiuteranno gli enti a strutturare la loro campagna.

Il dono, che ha rappresentato un elemento decisivo durante il periodo di emergenza per sostenere gli Ospedali e tutti coloro che hanno lottato in prima linea, può rappresentare per gli enti la leva attraverso cui permettere ai cittadini di contribuire al bene comune e, nel contempo, garantirsi nuove entrate.

L’iniziativa ha trovato il plauso di Assif, l’associazione dei fundraiser italiani, la quale ha già dato il suo patrocinio.

In apertura immagine by Ulrike Leone from Pixabay


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