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Cooperazione & Relazioni internazionali

Open Arms, 75 migranti soccorsi si gettano in mare a largo di Palermo

Sono 75 i naufraghi che si sono gettati in mare nel tentativo di raggiungere la costa siciliana a nuoto. Sono 276 i migranti soccorsi dalla Ong spagnola tra l'8 e il 10 settembre. A bordo tanti minori non accompagnati e persone che hanno alle spalle storie di abusi e torture

di Alessandro Puglia

Sale la tensione a bordo della nave della Ong spagnola Open Arms in mare ormai da nove giorni e da oltre 24 ore a largo di Palermo in attesa di istruzioni con i 276 naufraghi soccorsi nel Mediterraneo centrale tra l’8 e il 10 settembre.

Sono stati 76 come comunicato dalla stessa Ong i migranti che si sono tuffati in mare nel tentativo di raggiungere la costa a nuoto. Le persone sono state tutte recuperate dalle motovedette della Capitaneria di porto di Palermo, ma la situazione rimane critica.

A bordo della Open Arms si trova il team medico di Emergency che nei giorni scorsi aveva comunicato come a bordo oltre a tanti minori non accompagnati ci siano persone in condizioni fisiche e piscologiche precarie, con alle spalle storie di torture e abusi.

«Il rifiuto reiterato da parte di Malta di assegnare un porto sicuro di sbarco e di evacuare i casi medici gravi e l’avvicinarsi di un forte temporale che rischiava di mettere a rischio la sicurezza dei naufraghi a bordo, ci ha obbligato a chiedere un punto di riparo in acque maltesi. Anche questa richiesta è stata negata senza una motivazione plausibile, cosa che ci ha costretti ieri a richiedere un riparo in acque italiane dopo 7 giorni in mare. Tutte le persone che soccorriamo fuggono da contesti di violenza nei propri paesi di origine e rischiano la vita in mare in cerca di un futuro migliore per loro e per le proprie famiglie. Quello che vogliono è costruirsi un futuro in paesi democratici dove possano vivere in pace e sicurezza. I loro diritti umani sono stati già ripetutamente violati, la loro vita e quella dei loro cari è stata già minacciata, i traumi che hanno subito sono terribili. Per questo è necessario e urgente che vengano messi a punto protocolli di ricerca e soccorso strutturali e che le autorità competenti proteggano e difendano la loro integrità fisica e psichica e garantiscano loro l’approdo in un porto sicuro come previsto dalle Convenzioni internazionali, dal diritto del mare, e dalle nostre Costituzioni democratiche. Questa mattina, mentre attendevamo istruzioni sulle modalità di sbarco davanti al porto di Palermo, 75 persone si sono gettate in acqua nel tentativo di raggiungere la costa a nuoto. Ora sono tutte in salvo, recuperate dalla Guardia Costiera italiana. Restano sulla nostra nave 188 persone, tra cui donne e ragazzi, nonché due bambini piccoli.Attendiamo di sapere quando e come potranno raggiungere terra» conclude Emergency .


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