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Alzheimer e Covid-19, l’appello per rilanciare la ricerca

Federazione Alzheimer porta in Italia le proposte dei partner internazionali: il Rapporto mondiale Adi sul design inclusivo e la call to action di Alzheimer Europe sull’impatto della pandemia sui laboratori che avevano in corso ricerche sulla demenza. Numerose le iniziative delle associazioni locali in Italia. «Ora più che mai è necessario parlare di demenza» osserva Gabriella Salvini Porro

di Redazione

Si celebra oggi in tutto il mondo la XXVII Giornata Mondiale Alzheimer e la Federazione Alzheimer Italia si fa portavoce in Italia delle azioni che i suoi partner internazionali AE – Alzheimer Europe e ADI – Alzheimer’s Disease International stanno portando avanti per celebrare questo appuntamento, ancora più significativo in questo 2020 che ha visto moltissime persone con demenza vittime della pandemia da Covid-19.
Commenta Gabriella Salvini Porro, presidente Federazione Alzheimer Italia: «L’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese, e il mondo intero, ha messo ancora più in luce l’urgenza e la necessità di tutelare i diritti dei cittadini più fragili, tra cui le persone con demenza. Oggi più che mai è necessario parlare di demenza e in occasione della Giornata Mondiale Alzheimer condividiamo le iniziative dei nostri partner internazionali, Alzheimer Europe e Alzheimer’s Disease International, perché crediamo fermamente che solo unendo le forze si possano raggiungere risultati».

La Federazione Alzheimer Italia aderisce alla call to action lanciata da Alzheimer Europe perché venga promossa con urgenza un’azione per affrontare l’impatto del Covid-19 sulla ricerca per la demenza. La pandemia ha avuto effetti su tutti gli aspetti della vita, rallentando e bloccando molte attività tra cui anche quelle dei laboratori di ricerca sulla demenza: le restrizioni fisiche hanno tenuto lontani i ricercatori dai laboratori, mettendo in stand by alcuni progetti, e molti dei fondi disponibili sono stati convogliati sulla ricerca per il Covid-19 e questo ha portato a rallentare se non bloccare molti degli studi in corso dedicati alla diagnosi e prevenzione della demenza. Alzheimer Europe e Federazione Alzheimer Italia si uniscono nel chiedere risposte immediate da parte dei governi perché gli Istituti di ricerca e i ricercatori impegnati nel campo della demenza ricevano il supporto economico necessario a riprendere le attività in corso e avviarne di nuove.

ADI presenta il nuovo Rapporto Mondiale Alzheimer 2020 intitolato “Design, Dignità, Demenza; design dedicato agli ambienti costruiti per le persone con demenza”, che illustra i risultati della più vasta indagine mai condotta al mondo sul design orientato agli interni dei luoghi dedicati alle persone con demenza. La Federazione Alzheimer Italia si unisce ad ADI nel chiedere che nei Piani Nazionali i governi riconoscano la demenza come disabilità: negli ultimi 30 anni il design per la disabilità fisica ha compiuto enormi passi in avanti, e applicare le stesse linee guida e i principi progettuali alle persone con demenza significa permettere che godano dei benefici terapeutici di arredamenti realizzati su misura per loro a casa, nelle strutture residenziali e di assistenza diurna, negli ospedali e in edifici e spazi pubblici.

Il Rapporto sottolinea l’urgenza di porre l’attenzione su questo tema su cui ci sono ancora molti ritardi e pochi dati, ma anche alcuni esempi virtuosi da cui prendere spunto: sono infatti 84 le case history provenienti da 27 Paesi diversi citati da ADI, tra cui 2 italiane entrambe in provincia di Milano: Il Paese Ritrovato gestito a Monza dalla Cooperativa sociale La Meridiana e la Rsa Monsignor Olgiati di Sesto San Giovanni, gestita dalla Fondazione Istituto Geriatrico La Pelucca onlus. Due realtà ben conosciute dalla Federazione Alzheimer Italia, come ricorda la presidente Gabriella Salvini Porro «Siamo particolarmente orgogliosi che due strutture con cui la Federazione Alzheimer Italia collabora siano entrate a far parte delle case history di studio di ADI proprio per il loro approccio all’avanguardia. Stimolare la nascita di luoghi di eccellenza e di inclusione su misura per le persone con demenza è alla base del nostro progetto Comunità Amiche della Demenza, di cui siamo molto orgogliosi, ad oggi sono 26 le Comunità aderenti al progetto e in continua crescita».

In Italia protagoniste della Giornata Mondiale sono le associazioni locali che fanno parte della Federazione Alzheimer Italia che, come ogni anno, si attivano sul territorio promuovendo iniziative di sensibilizzazione e informazioni (qui l'elenco completo) sui temi legati alla demenza: convegni, webinar di formazione per familiari e caregiver, presentazione di nuovi progetti ma anche qualche attività in presenza, come camminate inclusive e mostre fotografiche. «La Giornata Mondiale Alzheimer nasce con l’intento di sensibilizzare sulla qualità di vita delle persone con demenza e i loro familiari: quelli passati sono stati mesi molto difficili e dolorosi», conclude la presidente Gabriella Salvini Porro, «ma il mio invito è ripartire dalle esperienze positive e continuare a lavorare, insieme in Italia e nel mondo, per garantire la tutela dei diritti delle persone con demenze».
Quest’anno molte delle iniziative in programma saranno realizzate online, per garantire il rispetto delle regole in vigore per l’emergenza sanitaria ma anche a conferma della funzionalità dell’approccio sviluppato nei mesi di lockdown: per garantire il necessario sostegno sul territorio alle persone con demenza e alle loro famiglie, le associazioni si sono attivate e hanno trasferito online i servizi di supporto psicologico, i gruppi di sostegno e alcune attività ricreative, come ad esempio laboratori creativi o anche la ginnastica.


In apertura foto di ©Cathy Greenblat


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