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Misericordie Pisane: «Salvini non si permetta di usare la nostra maglietta»

Il leader della Lega è stato visto andare al voto con una polo particolare. Niente di nuovo. È costume di Salvini indossare polo legate a luoghi geografici o ai diversi copri di polizia. Ma questa volta il capo d'abbigliamento era delle Misericordie Pisane. Che hanno driamato al riguardo un comunicato durissimo: «La nostra maglia ha un valore, un alto valore che portiamo con onore ed orgoglio e non accettiamo che venga strumentalizzata ed utilizzata per scopi politici»

di Lorenzo Maria Alvaro

Anche Matteo Salvini, come molti italiani, ha onorato il voto referendario dei gironi scorsi. Nel farlo, come suo uso e costume, si è presentato al seggio con indosso una polo marchiata. È un suo segno distintivo quello di vestire ogni girono polo e felpe dedicate a qualche città italiana o a i vari corpi di polizia. La novità sta nel fatto che questa volta la polo era di una organizzazione non profit.

Le foto che lo ritraggono infatti mostrano che la polo riporta sul lato frontale il logo de Le Misericordie e sul retro la scritta Ponsacco. Ponsacco è un piccolo Comune alle porte di Pontedera, tra Pisa e Livorno. Chiarissimo il richiamo alle elezioni regionali in Toscana. La polo dunque appartiene alle Misericordie Pisane.

Che non hanno preso bene la scelte del leader leghista. Su Facebook, il presidente Maurizio Novi ha scritto un lungo sfogo.

«Esprimo profondo rammarico prendendo le distanze da tale gesto», scrive Novi, «a prescindere dall’idea politica di ognuno, le Misericordie sono associazioni che uniscono confratelli e consorelle con l’unico scopo di aiutare il prossimo. La nostra maglia ha un valore, un alto valore che portiamo con onore ed orgoglio e non accetto che venga strumentalizzata ed utilizzata per scopi politici propagandistici e soprattutto per usi diversi da quelli per cui viene data in dotazione ai volontari». Per Novi «è opportuno che colui che ha “donato“ la Propria maglia si faccia un esame di coscienza e come minimo si scusi almeno con tutti i confratelli per il gesto che ritengo assolutamente grave. La nostra maglia, i nostri simboli hanno un valore e non si può sminuire così».

Una presa di posizione dura e orgogliosa. I simboli si sa sono importanti e racdcontano delle identità. Questa volta era solo una polo. Chissà cosa accadrebbe se Salvini decidesse di mostrare altri simboli, ben più riconoscibili e pesanti, come un crocifisso…


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