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Le Sardine a sostegno di RESQ per mettere in mare una nuova nave umanitaria

L’annuncio a pochi giorni dall’inizio della campagna di crowdfunding per rendere concreto questo progetto. "Dopo aver sostenuto la raccolta fondi di Mediterranea, sosterremo una nuova avventura, perché non vogliamo abituarci a chi muore di fronte alle nostre coste"

di Redazione

Le Sardine sosterranno il progetto di ResQ-People Saving People per mettere in mare la seconda nave italiana per il soccorso umanitario. L’annuncio a pochi giorni dall’inizio della campagna di crowdfunding – che sarà lanciata il prossimo 3 ottobre – per rendere concreto questo progetto.

La decisione era già stata anticipata venerdì scorso 25 settembre a Cervia all’interno di Artevento Festival Internazionale degli Aquiloni 2020, dove era presente anche Vanessa Guidi, medico volontario a bordo di Mediterranea.

Le Sardine daranno il loro appoggio a ResQ-People Saving People per mettere in mare una nuova nave italiana per il soccorso umanitario. L’impegno comune è una prova di vitalità della società civile, che si mobilita quando e dove non arrivano gli Stati nazionali e neppure l’Europa. Tutte quelle morti in mare si devono e si possono evitare. Una nuova nave di soccorso darà un contributo importante affinché il Mediterraneo smetta di essere un cimitero e torni a essere ciò che è stato per secoli, il mare culla di civiltà e simbolo di culture e visioni diverse.

Sono stati Mattia Santori e Giulia Trappoloni, due dei fondatori del movimento, ad annunciare questo nuovo impegno. Come dichiara Mattia Santori: «C’è chi impacchetta la porta di Lampedusa, così come chi dà alle fiamme il campo di Moria a Lesbo, chi insulta Carola Rackete, chi accoglie gli sbarchi con manifestazioni di sdegno e chi firma i decreti sicurezza: non è più tempo di stare a guardare, l'indignazione non basta. Per questo dopo aver sostenuto la raccolta fondi di Mediterranea, sosterremo una nuova avventura, perché non vogliamo abituarci a chi muore di fronte alle nostre coste. Speriamo di poter presto festeggiare l'inizio delle missioni di ResQ, e speriamo di poter presto festeggiare una flotta umanitaria sempre più numerosa».

«È un grande piacere poter contare sull’appoggio di un movimento tanto significativo e importante nella società civile italiana come le Sardine – ha commentato Luciano Scalettari, presidente di ResQ – People Saving People – È un onore annoverarle tra gli Amici di ResQ (come chiamiamo tutte le realtà che hanno deciso di affiancarsi a noi in questa impresa). Abbiamo la comune convinzione che nessun essere umano possa essere lasciato affogare in mare. ResQ è alla vigilia del lancio della grande campagna di crowdfunding, che sarà inaugurata il 3 ottobre (nel giorno in cui ricordiamo la terribile “strage di Lampedusa” del 2013), per mettere insieme le risorse per acquistare, approntare e mettere nel Mediterraneo una nuova, necessaria imbarcazione di soccorso».

«Fare rete significa incontrarsi, conoscersi e capire che siamo dalla stessa parte e che lottiamo per gli stessi ideali – ha aggiunto Giulia Trappoloni – le Sardine e ResQ hanno molte cose in comune, sono l'esempio della società civile che si organizza e rende possibile un cambiamento là dove le istituzioni non riescono ancora ad arrivare. Stiamo dalla parte di ResQ, e di tutte le altre organizzazioni civili e associazioni che si occupano di salvataggio in mare, stiamo dalla parte di chi tende una mano verso chi ha bisogno, facendo un vero e proprio atto politico. Facendo una scelta. Abbiamo in comune l'elemento naturale che accompagna le nostre avventure: il mare. Un mare che non può più essere luogo di morte ma, grazie a chi ogni giorno lotta per salvare le vite, si trasforma in un luogo di rinascita».

ResQ – People Saving People è stata presentata ufficialmente il 29 luglio di quest’anno. In quell’occasione il Presidente onorario Gherardo Colombo ha sottolineato: «L’impegno a salvare persone in difficoltà risponde pienamente al dettato costituzionale. L'articolo 10 dice che le persone che nel loro Paese non possono valersi delle libertà democratiche garantite dalla nostra costituzione hanno il diritto di essere accolte. Non è una facoltà o un privilegio. È un diritto».


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