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I bambini con tumore? Al Meyer li curano a casa

Inaugurato ieri un nuovo servizio, nato dopo la pandemia. Una squadra composta da pediatri e infermieri esperti del Centro di oncologia ed ematologia del Meyer, si metterà al volante di una vettura dedicata per raggiungere le abitazioni dei bambini. Per ora si parte con Firenze e provincia

di Redazione

Ogni mattina, per cinque giorni a settimana, una squadra composta da pediatri e infermieri esperti del Centro di oncologia ed ematologia del Meyer, si metterà al volante di una vettura dedicata per raggiungere le abitazioni dei bambini. Bambini di cui gli specialisti conoscono bene la storia clinica, a cui forniranno cure e assistenza: dalla visita medica ai prelievi ematici, dalla gestione dei presidi medicali alle terapie infusionali o alla medicazione di lesioni cutanee. Al bisogno, sarà attivato anche l’intervento degli psicologi. L’Oncoematologia del Meyer si mette in viaggio per portare cure e assistenza nelle abitazioni dei piccoli pazienti. Il servizio si chiama “Il Meyer a casa tua” ed è attivo da ieri, grazie alla collaborazione con i servizi sanitari del territorio. Il progetto, in questa fase iniziale, prevede la copertura solo di Firenze e provincia.

Il progetto rientra nelle misure messe in atto dall’Ospedale pediatrico fiorentino per affrontare l’emergenza epidemiologica da Coronavirus. I trattamenti a domicilio permetteranno infatti di ridurre gli accessi all’ambulatorio oncologico, che sarà utilizzato solo nei casi di effettiva necessità. Il vantaggio sarà duplice: da una parte gli ambulatori destinati ai trattamenti giornalieri dei pazienti saranno meno affollati e sarà quindi più semplice rispettare al loro interno le norme del distanziamento fisico, dall’altra la possibilità di essere curati nella propria abitazione rappresenterà una tutela per la salute di tutti quei bambini più delicati che, in caso di contagio, rischiano di contrarre una infezione più grave e prolungata. Altrettanto importante sarà il beneficio sul fronte del benessere psicologico: spesso, l’ingresso in ospedale rappresenta un elemento di stress per i piccoli. Il servizio sarà destinato ai bambini e agli adolescenti che necessitano di un monitoraggio clinico, ai pazienti usciti dalla fase più severa di malattia ed entrati nel cosiddetto periodo di mantenimento, caratterizzato dall’assunzione di farmaci chemioterapici per via orale e dalla graduale ripresa delle attività quotidiane. Il servizio sarà rivolto anche a quei pazienti oncologici che si trovano ad affrontare una patologia infettiva in corso, in buone condizioni cliniche.


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