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Rete dei Beni Comuni, 1° assemblea nazionale a Messina

Dopo la celebre “Risoluzione di Messina” che portò alla Costituzione della Comunità Europea, il capoluogo siciliano sarà protagonista della “due giorni” che riunirà tutti gli attori italiani operanti in ambito beni comuni. Per un nuovo paradigma economico e sociale

di Redazione

65 anni dopo la storica “Risoluzione” che portò alla firma dei Trattati di Roma (costitutivi della Comunità Economica Europea) Messina ritorna protagonista a livello italiano con una “due giorni” –domenica 4 e lunedì 5 ottobre – dedicata alla 1° Assemblea Nazionale della Rete dei Beni Comuni.
L’evento, intitolato “Mettiamoci in comune”, prende il via alle ore 15 del 4 ottobre alla Fondazione Horcynus Orca (Località Torre Faro, Messina) ed è promosso dalla costituente Rete dei Beni Comuni.

Aderenti all’iniziativa sono: Alleanza della Generatività, AlterLab, Associazione CommON, Asvis, Comitato Rodotà, Confcooperative-Federsolidarietà, Favara Cultural Park, Fondazione Finanza Etica, Fondazione Horcynus Orca, Fondazione Riusiamo l’Italia, Forum delle Associazioni Familiari, Forum del Terzo Settore, L’incontro, L’Italia che cambia, On! Impresa Sociale, Vita, R&P Legal, Slow Food Italia, Social Innovators Community e Symbola

I beni comuni –si legge nel documento programmatico – sono “utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali e dei doveri di solidarietà sociale, nonché al libero sviluppo di ogni persona”.
I beni comuni riguardano quindi sia il capitale naturale (es. la terra, l’acqua, ecc), il patrimonio culturale e paesaggistico, le infrastrutture fondamentali per i cittadini, la conoscenza (informazione ed educazione), il welfare, la qualità della vita nelle città, la giustizia e la tutela della privacy e dei profili digitali personali.
Siamo quindi di fronte a una visione diversa e mediana che si inserisce tra l’economia di stato e il libero mercato; una proposta alternativa che vuole portare un contributo innovativo (e a suo modo “rivoluzionario”) rispetto alle possibili (e perseguibili) vie di uscita dalla crisi generata da Covid-19.

L’introduzione alla “due giorni” è affidata a Andrea Rapaccini (Associazione Common) e Luigi De Giacomo (Comitato Rodotà) i quali interverranno sul tema “Una rete permanente sui beni comuni”.
A seguire il Key note speech “Perché oggi è urgente un nuovo paradigma sui beni comuni” sarà tenuto da Johnny Dotti di ON! Impresa sociale

Seguiranno due sessioni di lavori – la prima dedicata al “capitale naturale”, la seconda a “il Welfare” – e la conclusione della prima giornata si avrà con la tavola rotonda dal titolo “Una nuova economia per il bene comune” a cura di Riccardo Bonacina (fondatore di Vita) e al tavolo parteciperanno esponenti di Symbola, Alleanza per la Generatività, Forum delle Associazioni Familiari, Asvis

Lunedì 5 ottobre alle ore 9.30 i lavori saranno introdotti dalla relazione di Ugo Mattei (Comitato Rodotà) sul tema: “Riferimenti costituzionali ed evoluzioni normative necessarie”. Al termine si terranno la terza e la quarta sessione dedicate rispettivamente a “patrimonio culturale e informazione” e “finanziare l’economia dei beni comuni”.

La conclusione dei lavori si avrà con la presentazione – e sottoscrizione da parte dei partecipanti – del Manifesto della Rete permanente dei Beni Comuni


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