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«Ho capito che si possono aiutare gli altri anche studiando economia»

«Abbiamo lavorato al piano di raccolta fondi, di comunicazione e a una presentazione del progetto. Non abbiamo potuto incontrarci ma abbiamo capito che anche online si possono fare tante cose», afferma Mariagabriella, 20 anni, studentessa della Luiss che ha aderito al progetto VolontariaMente per AiBi. L’esperienza ha lasciato il segno: «Ho scoperto che si può fare tanto per aiutare il prossimo anche studiando economia».

di Sara De Carli

Mariagabriella aveva già fatto volontariato con e per i bambini. E prima ancora aveva già sperimentato quanto sofferenza e solidarietà siano due realtà diversamente potenti. È stata malata, da piccola, e dopo aver vinto la sua battaglia ha voluto restituire tempo ed energie per aiutare altri bambini in ospedale. «Me lo ha insegnato mia madre, che ha sempre aiutato chi stava peggio. Mi ha fatto capire che anche nel piccolo potevo dare una mano a quelli che stavano male e che stavano vivendo ciò che io stessa aveva passato e fortunatamente superato», racconta. Ma di «bambini che non sanno cosa significhi essere figli», quello no, non ne aveva mai sentito parlare. «È stata per me una scoperta di forte impatto, la famiglia e il fatto di essere figli, è una cosa che avevo sempre dato per scontato. Non è così».

Ha 20 anni Mariagabriella Cantone, è originaria della provincia di Caserta ma studia a Roma, alla Luiss. È al secondo anno di economia e management. La scorsa primavera, in pieno lockdown, ha dato disponibilità per partecipare al progetto “VolontariaMente”, che da alcuni anno permette a tutti gli studenti iscritti all’università Luiss Guido Carli di fare un’esperienza nel mondo del volontariato. L’esperienza quest’anno, vista la situazione, si è svolta interamente con gli strumenti della didattica a distanza. «Avevo già immaginato di fare una esperienza intenza di volontariato quest’estate, per cui quando è arrivata la mail dell’Università ho aderito subito. Fra i progetti proposti ho scelto quello di AiBi perché si parlava di bambini e io avevo già fatto volontariato per AIL per i bambini in ospedale», racconta Mariagabriella.

Il progetto prevedeva un momento di formazione, tra il 22 giugno ed il 6 luglio, per un totale di 20 ore di formazione online tenuta dalla Luiss e un secondo più operativo, di sviluppo progettuale, con due/tre settimane di attività concordate con le organizzazioni partner nel periodo tra il 6 luglio e l’8  agosto 2020. Tra le organizzazioni che hanno aderito al progetto c’è appunto Ai.Bi. – Amici dei Bambini, in collaborazione con la Fondazione Sinderesi, che prevedeva la partecipazione delle giovani volontarie al progetto “World citizen – Ai.Bi. Campus” per la definizione e lo sviluppo della piattaforma on line; la creazione e la prima gestione del sito e dei social del progetto; la creazione di tutto il materiale per la comunicazione; lo sviluppo dei contenuti; le attività di raccolta fondi.

Il progetto, spiega Mariagabriella, «prevede la creazione di una community dei ragazzi accolti da AiBi in tutto il mondo, ragazzi che hanno background dfficile, fuori dalla loro famiglia o accolti insieme alle madri, che grazie a una piattaforme digitale possono incontrarsi e confrontarsi con coetanei con un vissuto simile, ma anche seguire attività, corsi, laboratori… per diventare a propria volta tutor di ragazzi più piccoli».

Le volontarie della Luiss erano 10, divise in due gruppi: uno formato tutto da studentesse di giurisprudenza, che si è focalizzata sui diritti dei bambini e dell’infanzia abbandonata e il uno più eterogeneo, da scienze politiche a economia: «Abbiamo lavorato al piano di raccolta fondi, di comunicazione e a una presentazione del progetto. Non abbiamo potuto incontrarci ma abbiamo capito che anche online si possono fare tante cose: pensavo che lavorare solo online senza essersi mai incontrati prima fosse freddo e impersonale, invece non è stato così. Ognuno ha messo i propri saperi a disposizione degli altri, io ero la più piccola del gruppo e invece ho potuto dare anch’io il mio contributo, è stata una soddisfazione», afferma Mariagabriella. L’esperienza ha lasciato il segno: «Anche a livello lavorativo, ho scoperto che si può fare tanto per aiutare il prossimo anche studiando economia».


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