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Sinigallia (Arca) «Lo tsunami povertà non è ancora arrivato»

Tra prima e dopo il lockdown Fondazione Progetto Arca ha visto raddoppiare il numero dei pacchi alimentari e si prepara a sostenere mille famiglie con bambini piccoli con “kit prima infanzia”. Il presidente dell’organizzazione mantiene viva l’attenzione anche sul fronte senza dimora e vede un’unica nota positiva in questo periodo: «L’aumento dei volontari e anche una maggiore sensibilità dei donatori… ma avremo bisogno di tutti»

di Antonietta Nembri

«Un raddoppio senza ritorno». Così Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca guardando ai numeri delle persone e delle famiglie fragili assistite in questi mesi dai social market. «Dai nostri due osservatori uno a Rozzano e l’altro nel napoletano (a Bacoli con l’associazione la Casetta – ndr.) abbiamo potuto registrare un peggioramento delle situazioni di bisogno che, iniziato con il lockdown non è finito con la fine della quarantena, e che ci fa temere per i prossimi mesi e soprattutto per l’inizio del prossimo anno», continua Sinigallia che porta a sostegno dei suoi timori i numeri. Fino a febbraio le richieste di aiuto alimentare, per esempio a Rozzano riguardavano 200 nuclei familiari, saliti a 500 nei due mesi di lockdown. «Adesso le famiglie che stiamo aiutando sono 300 e l’andamento dei numeri non è molto diverso al sud», insiste il presidente di Progetto Arca. «L’unica differenza è che al sud le famiglie sono andate in sofferenza molto più velocemente che al nord: con la chiusura i lavori informali sono cessati, senza nessuna rete di salvataggio. Nel nord, invece, per alcuni c’è ancora la cassa integrazione, ma anche questa finirà…».

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Preparazione dei pacchi alimentari che saranno distribuiti alle famiglie in difficoltà

A destare particolare preoccupazione è la situazione delle famiglie con bambini piccoli «Uno dei fenomeni cui stiamo assistendo è che molti genitori stanno vivendo con grande difficoltà l’approvvigionamento dei prodotti per la prima infanzia: dal latte in polvere, ai pannolini agli omogeneizzati … sono soprattutto famiglie giovani del sud. Su questo fronte ci hanno contattato molte parrocchie con cui collaboriamo ed è per questo che ci siamo attrezzati per poter rispondere e aiutare i bambini più piccoli. Il nostro obiettivo è riuscire ad aiutare almeno mille famiglie tra nord e sud e questo lo potremo fare grazie al sostegno di Fondazione Mediolanum» illustra Sinigallia. Si tratta del progetto “Insieme, aiutiamo i più piccoli con un grande dono”, che vede Fondazione e Banca Mediolanum a fianco di Fondazione Progetto Arca e che si concretizza in un aiuto a mille famiglie: ogni mese, per un intero anno, un “kit prima infanzia”, contenente prodotti per l’igiene e per il nutrimento adeguato dei più piccoli arriverà all’organizzazione. I kit dedicati ai bambini saranno consegnati a partire da dicembre.

I fronti su cui i volontari e gli operatori di Progetto Arca stanno intervenendo sono diversi, l’impegno non riguarda solo i pacchi viveri, per i quali conferma Sinigallia «le richieste sono in continuo aumento, le reti parrocchiali ci stanno segnalando sempre più necessità e da questo punto di vista le parrocchie sono delle antenne molto sensibili e affidabili. Anche se al momento il fronte famiglie è quello che sta soffrendo di più perché i posti di lavoro perduti difficilmente saranno ritrovati a breve, anche dal lato senza dimora non abbassiamo la guardia».


Un'unità di strada all'opera nell'inverno scorso prima dell'emergenza Coronavirus

Progetto Arca è presente con le sue Unità di Strada a Milano, Roma e Napoli, ma è nel capoluogo lombardo – dove l’organizzazione è radicata fin dalla sua nascita – che si registra «una grande sofferenza» continua Sinigallia. «Da febbraio chi vive in strada non ha più avuto un pasto caldo a causa della chiusura delle mense e oltretutto iniziamo anche a registrare persone che non hanno più una casa per problemi economici o per separazioni, è un’onda lunga che sta salendo pian piano, in modo impercettibile. Ma temo che nel 2021 quest’onda diverrà uno tsunami che si infrangerà con gravi danni».

Altro particolare da non trascurare è l’arrivo della brutta stagione. «Per quest’inverno abbiamo in campo un progetto di housing first con il Comune di Milano e che coinvolgerà 40 persone senza dimora che faranno il passaggio diretto dalla strada a un appartamento», annuncia Sinigallia.
«Cercheremo di dare vita anche ad altre iniziative con il Piano freddo». Insomma, c’è tantissimo da fare per non lasciare indietro famiglie in difficoltà e homeless.
«In tutto questo c’è una nota positiva» conclude il presidente di Progetto Arca. «Abbiamo registrato un aumento dei volontari, anche a fronte del fatto che molte persone anziane hanno dovuto fare un passo indietro per motivi sanitari e poi non possiamo che ringraziare i nostri 100mila sostenitori. È aumentata la sensibilità delle persone con più possibilità, sono aumentate le donazioni e in particolare molti donatori hanno rivolto la loro attenzione all’emergenza alimentare come dimostra anche l’aumento di donazioni a Banco Alimentare che collabora con noi da tempo».


Nell'immagine in apertura la consegna dei pacchi alimentari alle famiglie – tutte le foto sono di Ufficio Stampa


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