Come cambia il rapporto fra Pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore
di Redazione
12OttobreOtt2020154312 ottobre 2020
La sentenza n. 131/2020 della Corte costituzionale ha modificato il quadro interpretativo in chiave molto più favorevole al terzo settore e al suo diritto. Parte con questo focus la nuova collana dei “Quaderni di Terzjus”
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La sentenza n. 131/2020 della Corte costituzionale ha modificato il quadro interpretativo in chiave molto più favorevole al terzo settore e al suo diritto. Parte con questo focus la nuova collana dei “Quaderni di Terzjus”
Con il volume sui rapporti tra pubbliche amministrazioni ed enti del terzo settore dopo la fondamentale sentenza n. 131/2020 della Corte Costituzionale s’inaugura la nuova collana dei “Quaderni di Terzjus”, dedicata ad analisi ed approfondimenti sul diritto del terzo settore, promossi dall’omonimo Osservatorio fondato da diverse realtà associative del terzo settore e guidato da Luigi Bobba.
Il libro trae spunto da un convegno organizzato lo scorso 11 giugno dal medesimo Osservatorio, del quale avevamo già dato conto in questo sito. Il successivo intervento della Corte Costituzionale del 26 giugno sull’articolo 55 del Codice, e più in generale sulla rilevanza costituzionale del terzo settore e del suo diritto, ha tuttavia imposto ai relatori di ridisegnare i propri interventi per confrontarsi con una decisione destinata a diventare una pietra miliare del neonato diritto del terzo settore.
Secondo il giudice delle leggi, infatti, l’articolo 55 del Codice del Terzo settore rappresenta “una delle più significative attuazioni del principio di sussidiarietà orizzontale” valorizzato dall’articolo 118, quarto comma, della Costituzione italiana poiché grazie all’articolo 55 si instaura fra i soggetti pubblici e gli enti del terzo settore “un canale di amministrazione condivisa, alternativo a quello del profitto e del mercato”.
È così che il volume non si limita a trattare di rapporti tra pubblico e terzo settore, ma realizza in realtà un primo commento multidisciplinare e sistematico a questa fondamentale decisione, che viene analizzata da diverse prospettive, come quelle del diritto costituzionale, del diritto amministrativo, del diritto della concorrenza e degli aiuti di stato, del diritto privato e del diritto tributario.
La copertina del Quaderno
Se il parere n. 2052/2018 del Consiglio di Stato aveva fatto temere circa le sorti degli articoli 55 e 56 del Codice del terzo settore, inducendo numerose amministrazioni pubbliche a preferire gli appalti agli affidamenti, la sentenza n. 131/2020 della Corte costituzionale modifica oggi il quadro interpretativo in chiave molto più favorevole al terzo settore e al suo diritto. Viene non solo a cadere l’assunto della primazia del codice dei contratti pubblici su quello del terzo settore, ma si attribuisce copertura costituzionale agli strumenti giuridici dell’“amministrazione condivisa” che danno attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale. L’asse inevitabilmente si sposta dalla concorrenza alla cooperazione, dagli istituti competitivi agli istituti collaborativi.
Nell’analizzare il tema dei rapporti pubblico-terzo settore alla luce di questa importantissima decisione, il libro si preoccupa da un lato di porre in evidenza i fondamenti teorici e i risvolti sistematici della sentenza della Corte, dall’altro di individuarne le conseguenze applicative. La lettura è dunque consigliata, non solo agli studiosi della materia, ma anche agli amministratori pubblici e agli operatori del terzo settore, che in essa potranno rintracciare le basi giuridiche sulle quali fondare e promuovere le loro relazioni collaborative volte a realizzare uno “scopo comune”.