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Pordenone, inaugura il polo di lavoro inclusivo “Futura Factory”

A San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, è stato inaugurato il polo di lavoro inclusivo per le persone con disabilità con l’obiettivo di avviare un dialogo costruttivo tra pubblico, privato e terzo settore, un’alleanza per sostenere tutta la comunità

di Redazione

«C’è bisogno della volontà di tutti per cambiare le regole. Ridisegnare il campo da gioco in cui il gol sia la sostenibilità e l’inclusione. È necessaria un’alleanza di sistema in cui ognuno mette in campo la propria specialità: la pubblica amministrazione, le aziende, gli enti del Terzo Settore». Sono queste le parole con cui Gianluca Pavan, Presidente di Futura, cooperativa sociale che con il Consorzio Leonardo fa parte del Consorzio nazionale Idee in Rete, socio -fondatore di Fondazione Èbbene, ha inaugurato venerdì scorso a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, la fabbrica solidale Futura Factory.

Un polo di lavoro inclusivo per le persone con disabilità e svantaggio sociale; un esempio concreto di lavoro accessibile e di esperienza di comunità, questo il cuore della Futura Factory che accende i riflettori sul tema dell’inclusione delle persone più fragili nel mondo del lavoro. Un messaggio chiaro, quello lanciato in occasione del taglio del nastro, si deve cambiare il sistema affinché gli obiettivi inizino a parlare di qualità della vita e di benessere dei territori. La meta sono le persone.

«Le persone sono il motivo per cui siamo qui oggi, – ha aggiunto Pavan porgendo le forbici per il rituale taglio del nastro a Catia Sartori, 56enne con sindrome di down che lavora in Futura – a loro il privilegio di questo momento. Occuparci oggi di come includere le persone con disabilità significa garantire il futuro di molti nel mercato del lavoro di domani. Chi saranno i disabili quando nei reparti produttivi saranno adottati sistemi sempre più robotizzati? Quali saranno i nuovi standard da raggiungere?».

Grande apertura da parte delle Istituzioni e del mondo socio-sanitario e produttivo, con la presenza del Sindaco Antonio Di Bisceglie, la Prefetta vicaria dott.ssa Vinciguerra; il direttore socio sanitario dell’azienda sanitaria ASFO, Carlo Francescutti; il direttore dell’unità di riabilitazione per cerebrolesioni dell’istituto Gervasutta di Udine, Emanuele Biasutti; la responsabile del servizio di collocamento mirato della Regione FVG, Flavia Maraston; il presidente di Confcooperative di Pordenone Luigi Piccoli, a cui si è affiancato anche Luca Fontana, presidente di Federsolidarietà regionale.

Unanime il sentimento espresso dai partecipanti: per agire il cambiamento serve rimettere al centro le persone e creare percorsi condivisi da tutte le forze in campo, che impattano i territori e le comunità. Al taglio del nastro presenti anche alcune voci del mondo produttivo. Renato Mascherin, Presidente del Consorzio Industriale Ponte Rosso-Tagliamento, che ha raccontato come «proprio di fronte ai progressi dell’automazione abbiamo imparato la parola fragile»; Sergio Barel, vicepresidente di Confindustria Alto Adriatico, che ha acceso i riflettori sulla responsabilità sociale che le aziende devono adottare pe contribuire al benessere collettivo.

Da qui, dunque, da queste premesse che sanno di futuro, prende il via ufficialmente Futura Factory, che oggi conta 30 lavoratori di cui 14 sono persone con disabilità e svantaggio. L’obiettivo è includere altre 10 persone nell’arco di 10 anni. Per raggiungere questo obiettivo la cooperativa ha dato vita a una campagna di raccolta fondi dal titolo “Io voglio lavorare… per una società più giusta” per finanziare gli interventi di accessibilità, sostenibilità ambientale e digitalizzazione necessari per consentire alle persone fragili di lavorare nel modo più autonomo possibile. Chiunque può sostenere il progetto, imprenditori, enti e privati cittadini, effettuando donazioni o affidando commesse di lavoro.