Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Politica & Istituzioni

Assegno unico: 6 miliardi non bastano

Piero Angela spiega alle Iene le conseguenze dell'inverno demografico. L'assegno unico è urgente, ma 6 miliardi non bastano: «C’è da percorrere l’ultimo miglio, il Governo metta più risorse sull’assegno, prendendole dai 12 miliardi di euro del ‘Next Generation EU’ ancora non impegnati su altre voci», dice De Palo. «La misura così sarà da subito efficace, concreta e importante»

di Redazione

Un bel servizio delle Iene, ieri sera, ha riportato l’attenzione sull’assegno unico per figlio. Con uno strepitoso Piero Angela che si è fatto testimonial della meraviglia di avere un figlio, oltre ad aver spiegato finalmente con chiarezza lo scenario che attende l’Italia: 30 milioni di abitanti per fine secolo, con un gettito fiscale dimezzato rispetto all’oggi, l’impossibilità di pagare sanità, scuole e quant’altro e una popolazione attiva numericamente insufficiente a pagare le pensioni (si veda anche il suo recente libro Perché dobbiamo fare più figli -Le impensabili conseguenze del crollo delle nascite).

La politica si è detta unanimemente concorde sull’assegno unico, sulla sua partenza nel 2021 e sull’utilizzo delle risorse del piano Next Generation UE (è questo il nome del Recovery Fund e noi scegliamo esplicitamente di chiamarlo sempre così, con il suo nome proprio, per ricordare e tutti – anche quando si parlerà di altri settori e di risorse destinate ad altro, qual è il motivo per cui nasce quel fondo, che è un debito fatto sulle spalle dei nostri figli). Eppure alla fine, lo sappiamo, è stato partorito un assegno che parte a luglio 2021, con 3 miliardi di euro aggiuntivi trovati (che diventeranno 6 a regime).

Abbastanza? Probabilmente no, per quanto nei mesi scorsi la stima di 6/7 miliardi aggiuntivi fosse effettivamente circolata. I conti però, soprattutto se si vuole allargare la platea e raggiungere davvero ogni figlio (inclusi quelli di autonomi e incapienti che con i sistemi attuali non hanno avuto mai nulla e quelli delle famiglie del ceto medio, perché un figlio è un figlio) e far sì che nessuno prenda meno di ciò che riceve oggi dicono che di soldi potrebbero volercene quasi 10 (9,6 a regime disse nel 2019 l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, da aggiungere ai 15,3 miliardi derivanti dalla soppressione degli attuali istituti).

Gigi De Palo, presidente del Forum Famiglie, ricorda infatti che «da nostri calcoli, confermati dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, 6 miliardi di euro potrebbero non essere sufficienti per scongiurare il rischio che alcuni nuclei familiari finiscano per prendere meno di quanto non percepito finora. La presenza dell’assegno all’interno della legge di Bilancio è un bel segnale ma ora c’è da percorrere l’ultimo miglio e siamo ancora in tempo: il Governo metta più risorse sull’assegno, prendendole dai 12 miliardi di euro del ‘Next Generation EU’ ancora non impegnati su altre voci, rendendo da subito efficace, concreta e importante questa misura, senza doverci mettere poi mano nei prossimi anni».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA