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Il bene moltiplicato, la storia di Carla e il sogno di Albert

Grazie a un lascito solidale è possibile trasformare la vita di un’altra persona, donandole futuro. In Italia, secondo un’indagine del Comitato Testamento Solidale, nel corso della pandemia il 20% degli over 50 ha valutato l’idea di predisporre un lascito solidale, un gesto che non è appannaggio solo di chi dispone di ingenti patrimoni

di Redazione

Esistono molti modi di lasciare traccia di sé anche dopo la morte. In un anno segnato dalla pandemia e dai tragici lutti ad essa collegati, ricordare la storia di una vita che continua nelle vite di chi resta è un messaggio di speranza e di forza. Quella che segue è la storia che lega un bambino del Rwanda e un’anziana signora italiana: la storia di Albert e di Carla.

Nella vita di ogni persona ci sono molti giorni che possono essere considerati come una nuova nascita. In quella di Albert, nato a inizio 2001 in un piccolo villaggio del Rwanda, un giorno di ottobre di quello stesso anno è stato l’inizio di una seconda vita: è stato il giorno in cui, con suo fratello, è entrato per la prima volta nel Villaggio Sos di Byumba. La mamma di Albert era morta da poco e il papà non era in grado di prendersi cura da solo dei figli molto piccoli. Così il Villaggio Sos ha spalancato loro le porte e le braccia, dando inizio alla “nuova vita” di Albert.
In un altro giorno di ottobre di 5 anni dopo, nel 2006, inizia la sua adozione a distanza e a volerla fortemente è un’anziana signora che vive a migliaia di chilometri da lui, la signora Carla Boggio, la quale sceglie Sos Villaggi dei Bambini per farlo.

Qualche anno dopo ancora, alla morte di Carla, l’esecutore testamentario, Paola Ianno, comunica a Sos Villaggi dei Bambini che l’amabile signora aveva pensato ad Albert anche per il futuro, per essere sicura che il ragazzo potesse continuare a studiare e a crescere in salute anche dopo la sua morte, fino a che non avesse raggiunto l’autonomia. Così, attraverso lo strumento del lascito solidale, una vita che si spegneva tornava a riaccendersi nella storia di un’altra persona, un ragazzo che, anche grazie a quel lascito, ha potuto crescere con le giuste cure, formarsi e costruirsi un futuro.

«Ero da anni la consulente di riferimento della signora Boggio, ma soprattutto ero sua amica e confidente», racconta Paola Ianno «Quando Carla ha iniziato a pensare al suo testamento, ha deciso di predisporre dei lasciti ad alcune istituzioni benefiche, e in particolare ha voluto istituire un fondo per continuare a sostenere Albert anche dopo la sua morte. Così ho contattato Sos Villaggi dei Bambini e ho trovato persone gentili, preparate ed efficienti. Personalmente, penso che Carla abbia fatto la cosa giusta, sono molto felice delle sue scelte; oggi sono io che continuo a ricevere gli aggiornamenti sulla vita del ragazzo e questo è molto bello, ha trasformato la morte di un’amica in un pensiero di ottimismo, in uno sguardo sul domani».

Secondo una ricerca promossa dal Comitato Testamento Solidale, in Italia nel corso della pandemia il 20% degli over 50 ha valutato l’idea di predisporre un lascito solidale in favore di una realtà del non profit, l’8% in più rispetto al 2018. Un trend in linea con gli sforzi fatti dall’organizzazione, considerato che per Sos Villaggi dei Bambini il lascito testamentario è stato uno strumento prezioso, negli anni, per garantire solidità e sostenibilità ai Programmi e Villaggi Sos in Italia e nel mondo.

«A chi ci contatta per avere informazioni, spieghiamo sempre che un lascito testamentario è una traccia profonda lasciata sulla terra, anche dopo il proprio passaggio, per chi verrà dopo. Fare un lascito solidale a Sos Villaggi dei Bambini significa spianare una strada che contribuirà ad assicurare a ogni bambino il calore di una casa e di una famiglia, ma anche dare la possibilità di diventare la persona che si sogna di essere da grandi», spiega Ioana Fumagalli, responsabile Unità Grandi Donatori. Come sta avvenendo per Albert, che è uno studente appassionato. Di recente ha cambiato il suo indirizzo di studio da meccanica generale a elettricità industriale perché, spiega: «il nostro Paese si sta sviluppando rapidamente. Le aree rurali presto saranno tutte elettrificate. Le industrie stanno aprendo stabilimenti in molte città. Appena prenderò il mio diploma, spero di trovare subito un buon lavoro».

Ogni lascito, anche il più piccolo, ha il potere di innescare una reazione benefica che ne moltiplica il valore e i benefici. Non è necessario disporre di ingenti patrimoni: si può lasciare anche solo una piccola parte dei propri beni, in denaro, azioni, titoli d’investimento; ma anche un bene mobile, come un’opera d’arte o un gioiello, o un bene immobile. Le informazioni e la guida sui lasciti testamentari di Sos Villaggi dei Bambini si possono richiedere seguendo le indicazioni sul sito sositalia.it.