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Famiglia & Minori

La sfida dei genitori italiani prima e dopo l’avvento della pandemia

"I genitori sono chiamati a misurarsi costantemente – ogni giorno e contemporaneamente – con cambiamenti e sfide, personali ed educative, spesso difficili da conciliare. La situazione che stiamo vivendo oggi sta mettendo alla prova anche i più organizzati e resilienti, ma impegno e coraggio rimangono valori nazionali solidi e diffusi"

di Redazione

Sebbene sospesi tra decreti e ordinanze, tra incertezze, ansie, sbalzi di umore e preoccupazioni, i genitori italiani con figli 0-14enni non mettono in discussione i grandi valori e i punti fermi della vita familiare, anzi, e fanno emergere un’Italia della quotidianità che, per il 46%, dichiara di guardare al futuro con ottimismo.

È quanto emerge dall’indagine La sfida dei Genitori Italiani voluta da Prénatal Retail Group – che con le insegne Prénatal, Toys Center e Bimbostore rappresenta la più grande realtà italiana specializzata nella selezione e nella distribuzione di prodotti destinati ai bambini e alle famiglie che crescono – e condotta da BVA-DOXA nel corso di due rilevazioni con metodologia CAWI, a febbraio e a settembre 2020, che hanno consentito di “misurare” gli stati d’animo e gli atteggiamenti dei genitori italiani prima della pandemia da Covid-19 e nella successiva fase di nuova normalità (periodo 17-28 settembre, a scuole aperte).

«I genitori sono chiamati a misurarsi costantemente – ogni giorno e contemporaneamente – con cambiamenti e sfide, personali ed educative, spesso difficili da conciliare. La situazione che stiamo vivendo oggi sta mettendo alla prova anche i più organizzati e resilienti, ma impegno e coraggio rimangono valori nazionali solidi e diffusi», commenta Amedeo Giustini, amministratore delegato di Prénatal Retail Group. «Il ruolo di un Gruppo come il nostro, impegnato da anni e in prima linea nella relazione con le famiglie italiane e partecipe dei cambiamenti sociali, non può che svilupparsi ancora di più sul fronte dell’ascolto e dell’offerta di servizi che possano essere di reale supporto ai genitori in tutte le fasi di crescita dei figli e in qualsiasi luogo o condizione si trovino» aggiunge.

Nel dettaglio, la rilevazione ha coinvolto un campione di 619 genitori, equamente distribuiti tra mamme e papà, di età compresa tra i 25 e i 55 anni e residenti su tutto il territorio nazionale. Rispetto alle fasce di età dei bambini e ragazzi, questa la ripartizione: 0-2 anni (12%), 3-5 anni (19%), 6-8 anni (20%), 9-11 anni (24%), 12-14 anni (25%).

Educare i giovani al rispetto delle persone (67%, +7%); offrire più opportunità di lavoro ai giovani (54%, +9%) e disporre di un’informazione completa, corretta, imparziale ma anche semplice da capire” (47%, +8%) sono i 3 aspetti, già emersi come prioritari a febbraio, che hanno registrato il maggior tasso di crescita. E l’avere rispetto per gli altri torna come primo degli insegnamenti da trasferire ai figli (63%, +7%), seguito da “impegnarsi in quello che si fa” (52%, +6%), e anche primo valore da trasmettere ai più piccoli (43%), quasi al pari di “onestà” (41%). Sul rispetto delle regole, che si attesta al terzo posto nella scala dei valori più importanti, colpisce però un -5% tra le due rilevazioni (40% vs 35%).

Ma come si sentono realmente i genitori e di cosa avrebbero bisogno? Secondo la ricerca sono protettivi (47%), rassicuranti (36%) e pazienti (37%): così si descrivono principalmente i genitori italiani con figli 0-14enni ma, dal confronto tra la prima e la seconda rilevazione dell’indagine, cala la percentuale di coloro che si definiscono allegri (da 30% a 24%) e aumenta quella degli ansiosi che passa da 13% a 18% con un incremento più significativo tra le mamme.

Quanto ai bisogni più ricorrenti, la richiesta di maggiori risorse economiche (44%, +5%) è seconda all’ “avere più tempo libero” che, sebbene registri un calo dell’11%, rimane la prima necessità per il 50% degli intervistati. Aumentano anche la domanda di servizi a sostegno delle famiglie (34% vs 29%) e di possibilità di trovare un lavoro, specie per le mamme (32%, +11%).

Rispetto ai risvolti economici della pandemia sui consumi familiari nei prossimi 6 mesi, si attesta al 52% la quota di genitori che prevede disponibilità economiche inferiori (39%) o molto inferiori (13%) rispetto al presente.

Parlando delle nuove regole e di come esse hanno influito e stanno ridisegnando la vita pubblica e privata delle famiglie con figli 0-14enni, il periodo di emergenza sanitaria prima dell’estate ha inciso sul cambiamento dei ruoli e delle relazioni con il partner per il 41% del campione e, di questo, il 48% parla di cambiamento negativo legato a maggiori tensioni, nervosismi e litigi, stress e preoccupazioni.

La scuola è l’ambito che più di qualsiasi altro determina un’alterazione del clima familiare: per il 90% dei genitori è al primo posto con voto da medio a elevato (da 6 a 10). Ad essa seguono le attività sportive (85%), il lavoro (l’81%) e le attività di intrattenimento familiare (81%).

La ricerca ha fatto emergere infine 4 gruppi tipologici di genitori che, complessivamente, portano a dividere l’Italia in due macro-poli: un polo positivo, rappresentato da “Gli Sperimentatori” e da “Gli Equilibrati” conta un 46% che guarda al futuro con ottimismo, e un polo negativo, di pessimisti e poco soddisfatti, che coinvolge il restante 54% annoverando “I Timorosi” e “Gli Scoraggiati”. Da sottolineare che le 4 tipologie, costruite sulla base degli atteggiamenti, non hanno registrato cambiamenti nelle due fasi di rilevazione, pre e successivamente all’avvento della fase pandemica.


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