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Sanità & Ricerca

Dieci suggerimenti semplici per cambiare la sanità e mettere al centro paziente e territorio

I protagonisti della sanità e dell'assistenza, così come sono incardinati nel sistema, non sono in grado di rispondere ai bisogni. Quindi: mettere in atto tutti i correttivi possibili partendo dalla centralità del paziente (ed è da qui che si deve partire sempre !) e da quello che lui vuole. Ecco 10 suggerimenti

di Alberto Scanni

Bisogna essere onesti, in questa pandemia il territorio non ha funzionato e ha dimostrato tutta la sua fragilità con conseguente intasamento di Ospedali e Pronto Soccorso. Encomiabile lo sforzo dei medici di famiglia, la loro abnegazione e il loro sacrificio , conclusosi spesso drammaticamente. Ma questa fragilità non la si risolve aumentando semplicemente il numero dei medici , ma con una rivoluzione del sistema assistenziale territoriale. Perché, i protagonisti della assistenza, così come sono incardinati nel sistema, non sono in grado di rispondere ai bisogni. Quindi: mettere in atto tutti i correttivi possibili partendo dalla centralità del paziente (ed è da qui che si deve partire sempre !) e da quello che lui vuole:

  1. avere un punto di riferimento nell’ immediato quando sta male,
  2. essere visitato il prima possibile in ambulatorio o a casa propria,
  3. non avere le segreterie telefoniche che rispondono alle sue chiamate,
  4. avere consigli telefonici immediati,
  5. essere mandato in ospedale solo quando necessario (in Pronto Soccorso ci va personalmente quando non trova subito una risposta),
  6. poter prevenire le malattie.

Allora ecco qualche idea:

  • aumento dei medici di famiglia,
  • maggiore tempo di apertura degli ambulatori dei medici
  • centri di prevenzione,
  • ascolto rapido e visite in tempi brevi,
  • segreterie telefoniche lo stretto indispensabile,
  • 118 più efficiente e tempestivo,
  • medicina territoriale in rete e collegata in tempo reale con i Pronto Soccorso degli ospedali,
  • protocolli terapeutici/ assistenziali concordati tra medici di famiglia e ospedali ,
  • istituzione dell’infermiere di quartiere ,9- creazione delle cosiddette “Case della salute”( strutture di primo intervento territoriale con medici, infermieri, assistenti sociali ,diagnostica laboratoristica e radiologica di minima),
  • riassorbimento in un unico contratto di lavoro, dei molteplici contratti dei medici (ambulatoriali, di famiglia, ospedalieri, ecc.) e delle altre professioni sanitarie.

* Oncologo, Presidente emerito del Collegio Italiano dei Primari oncologi medici ospedalieri


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