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Bilancio, Gadda (IV): Sopprimere norma che appesantisce di burocrazia terzo settore”

“In un momento così delicato per il Paese non abbiamo bisogno di caricare il terzo settore di adempimenti, semmai di risorse, visto il ruolo fondamentale che gli enti stanno svolgendo per la collettività”, sottolinea la deputata

di Redazione

“La norma contenuta nell’articolo 108 della legge di Bilancio che prevede gli adempimenti Iva per le associazioni del terzo settore è sbagliata sia nel merito sia nella tempistica”. Così la deputata di Italia Viva Maria Chiara Gadda, che ha preannunciato un intervento legislativo attraverso un emendamento per sopprimere l’articolo 108 e raccogliere, conseguentemente, l’appello del terzo settore.

“In un momento così delicato per il Paese non abbiamo bisogno di caricare il terzo settore di adempimenti, semmai di risorse, visto il ruolo fondamentale che gli enti stanno svolgendo per la collettività. La norma nasce da una procedura di infrazione della Commissione europea sulle attuali regole Iva, ma la scelta del governo va ben oltre quanto effettivamente richiesto. Con quanto previsto dalla legge di bilancio, infatti, le attività degli enti verso gli associati non saranno più considerate escluse da IVA, ma esenti. In sintesi l’IVA continuerà a non essere versata ma si dovrebbero predisporre tutti gli adempimenti IVA, come fatturazione e rendicontazione, per varie attività oggi fuori campo IVA”.

Dato che l’articolo 108 va ben oltre rispetto a quanto effettivamente richiesto dalla Commissione europea, ha più senso ritirare ora questa norma e ripensarla tenendo conto delle attività che davvero ricadono nella procedura di infrazione comunitaria. Confido quindi che la ministra Catalfo corregga questo errore, dando parere favorevole alla proposta di emendamento. Insomma, questa norma non si doveva fare. Non ora, e non certo così” conclude.


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