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Se l’inclusione passa dallo shopping

AISM celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità con il convegno “Città intelligenti. Nuovi modelli per facilitare l’accesso ai servizi e ai luoghi in chiave di piena inclusività”: racconto del progetto formativo dei commercianti di Corso Buenos Aires a Milano, per garantire l'accoglienza di clienti con esigenze speciali

di Redazione

AISM celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità con il convegno “Città intelligenti. Nuovi modelli per facilitare l’accesso ai servizi e ai luoghi in chiave di piena inclusività”, visibile in streaming sul sito e sulla pagina Facebook di AISM. Rispetto alle grandi parole ideali e ai principi altisonanti di cui si parla in questa Giornata l’argomento può sembrare “micro”: il percorso formativo per gli esercizi del distretto commerciale di Corso Buenos Aires a Milano, uno dei maggiori centri commerciali all’aperto a livello internazionale, per il miglioramento dei servizi e garantire accessibilità e accoglienza alle persone con disabilità ed esigenze speciali. In realtà sono proprio le piccole/grandi cose della vita quotidiana che fanno la differenza per le persone. Il passo dal “micro” alle questioni “alte” in realtà è diretto e breve: «Quello che abbiamo fatto non è stato solo formare i commercianti sffinché siano in grado di accogliere e fornire una pienezza di accesso alle persone che possono avere delle limitazioni nel diritto a vivere un territorio. Si tratta della costruzione di modelli di partnership nuovi, fra pubblico e privato», ha evidenziato Paolo Bandiera Direttore Affari Generali ed Advocacy di AISM.

«L'iniziativa supera quegli stigmi e pregiudizi che purtroppo ancora oggi le tante persone con disabilità si trovano a vivere. Partiamo da Milano ma mi auguro che arriveremo in tutta Italia», ha detto Vincenzo Falabella Presidente della Fish, nell’introdurre il convegno. «Occorre contaminare chi non conosce il mondo della disabilità per far sì che vengano superate quelle barriere che non sono soltanto quelle architettoniche ma il più delle volte sono barriere culturali che limitano il confronto tra cittadini. Questo progetto va ad amplificare il concetto diritto di Cittadinanza, citato anche dal nostro presidente Sergio Mattarella, attraverso la capacità di confronto e apertura verso i clienti con disabilità dei negozianti, superando quello stigma di pregiudizio che ancora una volta incombe su tante persone con disabilità nel nostro Paese.

In questo momento abbiamo estrema necessità «di progetti per rimanere uniti e per uscire dall’isolamento», ha detto ancora Paolo Bandiera. «Questa iniziativa porta con sé un valore enorme: quello di porre attenzione sull’inclusione per liberare nuove energie e valore economico, per pensare in ottica di sostenibilità. Non possiamo più permetterci sprechi inefficienze e lasciare qualcuno indietro, perché questo vuol dire perdere opportunità per tutto il nostro sistema. L’ingrediente per la ripartenza è una innovazione fondata sul diritto all’accesso alla partecipazione, in cui tutti siano in grado di esprimere il potenziale di contribuzione alla nuova normalità di ripartenza del Paese».

Il progetto formativo è stato realizzato in collaborazione tra AscoBaires, Confcommercio Milano e AISM, grazie al contributo del Comune di Milano (per maggiori informazioni contattare formazione.aism@aism.it e corporate@aism.it). Al convegno sono intervenuti anche Marco Barbieri, segretario Generale Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza e Gabriele Meghnagi, Presidente Rete Associativa Vie Milanesi con il coordinamento dei DUC di Milano e Presidente AscoBaires, che rappresenta oltre 300 esercizi commerciali, che hanno sottolineato come la formazione per migliorare l’accoglienza delle persone con disabilità e con esigenze speciali equivalga tout court a una crescita della professionalità, a vantaggio di tutti i clienti e dello stesso esercizio commerciale.

«Al centro di questo progetto c’è un concetto di accesso che non è solo fisico ma di accessibilità integrata tra accesso fisico e relazionale. In questo senso la diversità diventa un valoro strategico nei confronti della centralità della persona. Diventa un modello diverso di vivere un territorio», ha concluso Marcella Mazzoli Direttore Gestione Sviluppo Territoriale di AISM a capo del progetto formativo.