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Economia & Impresa sociale 

SoleInsieme a Reggio Calabria. La sartoria sociale resiliente

In questo 2020, che si avvia al termine, anche Soleinsieme ha fatto i conti con la pandemia e il distanziamento sociale ma ha anche sviluppato nuove idee e accelerato processi di strategia commerciale e oggi le confezioni di sartoria sono acquistabili online grazie all’ e-commerce in rete da pochi giorni.

di Maria Pia Tucci

Una sartoria sociale per ricucire storie di vita, creare lavoro e coscienza civica.

Nel cuore di Reggio Calabria, a due passi dalla centralissima piazza Castello, al piano terra di un palazzo storico, oggi bene confiscato alla ‘ndragnheta, ha sede la cooperativa Soleinsieme.

«Siamo partite, nel 2016, con l’ dea di fare impresa al femminile con le donne e per le donne – dice Giusy Nuri , presidente della Cooperativa -, destinando percorsi di inclusione sociale e lavorativa a mamme sole e donne in condizioni di fragilità, alcune anche vittime di violenza».

E lo hanno fatto in un bene confiscato, lanciando un chiaro segnale alla città; rivalutando l’ antica arte del cucito e dell’ artigianato al femminile che porta con se tradizione e innovazione ma anche istituendo uno sportello di aiuto per le donne vittime di violenza.

Lo hanno fatto insieme, cittadini e Istituzioni, Associazioni, professionisti e commercianti.

La ristrutturazione degli interni del bene infatti è frutto del partenariato con la Casa Circondariale di Reggio Calabria, che ha destinato per la messa in opera dei lavori, persone inserite nel percorso di giustizia riparativa e realizzati su progetto della Facoltà di architettura dell’ Università Mediterranea di Reggio Calabria «molti degli strumenti per la sartoria, i tessuti per iniziare a lavorare sono stati donati da aziende del territorio e così abbiamo messo in piedi la prima sartoria sociale della città» – continua la presidente-.

In seguito, la coopertiva ha participato al bando Beni confiscati 2016 di Fondazione Con il Sud, che ha permesso di realizzare uno spazio sociale e implementare gli strumenti di lavoro dell' impresa.

A quattro anni di distanza i numeri parlano di più di cinquanta persone prese in carico ed avviate e inserite nel mondo del lavoro.

In questo 2020, che si avvia al termine, anche Soleinsieme ha fatto i conti con la pandemia e il distanziamento sociale ma ha anche sviluppato nuove idee e accelerato processi di strategia commerciale e oggi le confezioni di sartoria sono acquistabili online grazie all’ e-commerce in rete da pochi giorni.

«Abbiamo dovuto rinunciare ai tanti eventi, incontri con le scuole, gemellaggi, che in questi anni hanno dato vita ad un vero e proprio laboratorio di animazione sociale, oltre che sartoriale, con più di mille incontri . Ma ci siamo adoperate per rimanere al passo», – racconta ancora Giusy Nuri – «Nel primo lockdown abbiamo prodotto le mascherine e continuato a confezionare e a rinnovare le collezioni di stagione e oggi lanciamo lo shop online, mettendo così sul mercato, non solo locale, il frutto di un lavoro sociale che produce inclusione e cultura».

Prossimo obiettivo della cooperativa è incentivare la produzione di accessori realizzati in fibre naturali ed ecosostenibili.

NON SOLO SARTORIA

La cooperativa Soleinsieme è anche sportello per le vittime di violenza.

Le storie che affollano la Sartoria spesso partono da lontano e iniziano dall’ ascolto. Sono storie in equilibrio precario sul filo dalla vita che raccontano di violenza ed emarginazione ma anche di presa di coscienza del sé e di rimessa in gioco di sogni e aspirazioni.

Un percorso che richiede interlocutori e competenze diversificate, di cui la Cooperativa Soleinsieme si fa carico con lo sportello per le vittime di violenza e un numero di telefono attivo h24.

Dal sostegno morale alle consulenze psicologiche e legali, con gruppi di auto mutuo aiuto, grazie ad un lavoro in rete e di partenariato con gli avvocati dell’associazione Marianella Garcia che assumono pro bono la tutela giuridica delle fasce deboli e svantaggiate presenti sul territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, il Centro Comunitario Agape che ha sposato il progetto per dare una risposta concreta al disagio delle famiglie mono genitoriali e delle donne vittime di violenza e il Consorzio Macramè Macramè che, con le cooperative socie, costituisce una rete sociale attiva nei settori di servizi alla persona e per l’ inserimento lavorativo di persone svantaggiate in contesti lavorativi protetti e politiche attive del lavoro.