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Alleanze educative: un patrimonio da mettere a regime

Il ministero ha presentato alcuni del progetti sostenuti nel 2020 per il contrasto della dispersione scolastica e delle povertà educative. Per il 2021 ci saranno altri 118 milioni da destinare a questi obiettivi in collaborazione con il Terzo settore e l’Associazionismo

di Redazione

Più di 66 milioni di euro stanziati nel 2020 dal Ministero dell’Istruzione per il contrasto alle povertà educative, tra interventi e progetti contro la dispersione, per il potenziamento dell’offerta formativa, gli investimenti per garantire connessioni e pc per seguire la didattica a distanza e il ripristino di aule e strutture vandalizzate. «Per il 2021 abbiamo altri 118 milioni da destinare a questi obiettivi in collaborazione con il Terzo settore e l’Associazionismo: i prossimi mesi saranno cruciali per rafforzare la nostra azione affinché nessuno resti indietro», ha detto la ministra Lucia Azzolina ieri, durante una conferenza stampa di presentazione degli interventi contro le povertà educative e la dispersione scolastica.

«La crisi ha pesato e pesa in modo diverso sui nostri studenti. Chi appartiene alle fasce deboli paga due volte questa emergenza che ha aumentato i divari sociali, rendendo ancora più urgente la necessità di garantire pari opportunità ai gruppi sociali più fragili», ha detto la ministra. All’evento hanno preso parte Carmela Pace, Presidente di Unicef Italia, Raffaela Milano, Direttrice del Programma Italia di Save the Children, Cesare Moreno, Presidente dell’Associazione Maestri di Strada Onlus, Floriana Fanizza, Responsabile Nazionale Donne Impresa Coldiretti e Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore. Insieme a loro, i dirigenti di alcune scuole già impegnate in progetti finanziati dal Ministero: Paola Carnevale, DS dell’Istituto comprensivo Eugenio Montale di Scampia, che ha presentato il progetto “La Scuola in Movimento” insieme a Gianni Maddaloni, maestro di judo che collabora con l’Istituto in un progetto contro la dispersione; Daniela Mercante, DS dell’Istituto comprensivo Portella della Ginestra di Vittoria che ha raccontato il progetto didattico “Orto in condotta” per “cambiare il mondo a partire dalla scuola” e Olimpia Pasolini dell’ Istituto Vittorio Veneto di Napoli, ha illustrato il progetto “La scuola fuori dalla scuola”.

«Se c’è una cosa che la crisi che stiamo vivendo ha reso ancora più evidente è l’importanza di costruire alleanze educative. Abbiamo visto la scuola entrare dentro le case, i genitori chiedere sostegno agli insegnanti e gli insegnanti rivolgersi agli operatori del Terzo settore, per aiutarli a rintracciare bambini e ragazzi che erano fuori dal radar delle scuole. Si tratta di un patrimonio molto prezioso che non deve andare disperso», ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children. «Consolidiamo la collaborazione con le Istituzioni per trasformare i presìdi educativi e le reti anche spontanee che si sono formate sul territorio in alleanze stabili, in strumenti strutturali a disposizione delle nostre comunità», ha auspicato Claudia Fiaschi, portavoce Forum Nazionale Terzo Settore.


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