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Cgm parte con il tour per ascoltare i territori e progettare il piano d’impresa futuro

Si chiama “Ricomporre per innovare” e come prima tappa avrà la Lombardia dove il Consorzio riassume 379 cooperative attive e 14 consorzi distribuiti nelle province di Lecco, Bergamo, Como, Cremona, Mantova, Monza e Brianza, Milano e Sondrio

di Redazione

È ufficialmente iniziato con la Regione Lombardia il web tour di CGM “Ricomporre per Innovare”, un momento di ascolto e di confronto con i territori che fanno parte della più grande rete cooperativa italiana per tracciare le linee strategiche di sviluppo futuro e costruire il piano d’impresa dei prossimi cinque anni.

La pandemia ha dimostrato il ruolo fondamentale della cooperazione e delle imprese sociali che hanno saputo garantire con competenza e perseveranza servizi alla comunità e presidi di prossimità aprendosi alla transizione digitale per sperimentare nuovi approcci e opportunità. Ed è proprio partendo dall’ascolto delle imprese, dei nodi territoriali della rete e dei loro bisogni, che CGM sta orientando il proprio piano industriale che sarà presentato nel mese di febbraio e che punterà su alcuni asset strategici come la rigenerazione delle infrastrutture sociali, la trasformazione tech del welfare, la creazione di lavoro e il rafforzamento di filiere sostenibili.

In Lombardia CGM è presente sul territorio con 379 cooperative attive e 14 consorzi distribuiti nelle province di Lecco, Bergamo, Como, Cremona, Mantova, Monza e Brianza, Milano, Sondrio . La pandemia ha messo a dura prova le cooperative lombarde che si trovano a fare i conti con le ricadute economiche generate dall’emergenza sanitaria e la loro natura di voler essere agenti di sviluppo del territorio. Vi è necessità di fondi con cui sostenere nuove risorse umane e le giovani generazioni capaci di mettere a disposizione le proprie competenze e passioni per il welfare. Un’altra richiesta riguarda il ruolo dei territori: da una parte occorre considerare nel futuro piano di azione la complessità della città metropolitana cercando di stabilire anche nuove relazioni con la politica specialmente sul tema delle risorse, dall’altra riconoscere il ruolo generativo delle periferie che, confinando con altre regioni, sono capaci di creare ponti importanti. La richiesta da parte delle cooperative lombarde si orienta anche verso il tema del turismo sociale e sostenibile e una maggiore attenzione alle comunità locali e territoriali per costruire proposte di sviluppo concrete con una dimensione fortemente imprenditoriale.