Economia & Impresa sociale 

Crisi aziendali, accordo tra cooperative e sindacati sui workers buyout

Promuovere la diffusione di uno strumento per garantire la conservazione del patrimonio delle aziende l’obiettivo che si sono poste le tre centrali Agci Confcooperative, Legacoop e Cgil Cisl e Uil. Sarà istituito un tavolo di confronto nazionale permanente. Messo a punto un vademecum che rappresenta una guida esplicativa a supporto delle iniziative

di Redazione

Le tre centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop hanno sottoscritto un accordo con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, per promuovere la diffusione e il consolidamento dei workers buyout cooperativi, in applicazione degli impegni presi nell’Accordo Interconfederale del 2018.

In una nota congiunta viene sottolineato che l’Italia è uno dei Paesi che registra il maggior numero di soluzioni alle crisi attraverso esperienze di workers byout, trasferimenti di aziende a rischio chiusura a favore di cooperative costituite dai dipendenti che ne rilevano l’attività. Il Wbo si è dimostrato uno strumento per risolvere crisi aziendali, favorire passaggi generazionali, garantire la conservazione del patrimonio aziendale e del know-how tecnico e produttivo.

Oltre alla soluzione di crisi, il Wbo può essere di particolare aiuto per risolvere difficoltosi ricambi generazionali (specie se la proprietà è in mano a una famiglia), situazioni legate alla necessità di utilizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata, ma anche l’ipotesi di aziende i cui titolari intendano trasferirle ai lavoratori a prescindere dalla sussistenza di uno stato di crisi e, più in generale, garantire una soluzione di forte coinvolgimento dei lavoratori nella vita e nella gestione dell’impresa, realizzando concretamente il protagonismo del lavoro.

Le centrali cooperative e i sindacati in forza anche di questo accordo intendono promuovere i Wbo come strumento di democrazia economica e di partecipazione diretta dei lavoratori per scongiurare la perdita di occupazione, riducendo il ricorso agli ammortizzatori, dando continuità alla impresa e generando un aumento del gettito fiscale per vie delle entrate derivanti da imposte e oneri previdenziali corrisposti dalla nuova impresa.

L’accordo prevede la nascita di un Tavolo di confronto nazionale permanente per monitorare l’andamento delle situazioni aziendali che potenzialmente potrebbero essere inserite in un percorso di workers buyout promuovendo la formula dell’impresa recuperata dai lavoratori organizzati in cooperativa come possibile soluzione dei negoziati aperti presso i “tavoli di crisi”.

Centrali cooperative e sindacati hanno, inoltre, messo a punto un vademecum che rappresenta una guida esplicativa a supporto delle iniziative che congiuntamente nei diversi settori e nei diversi territori le parti sociali decideranno di mettere in campo.


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