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Dalla Svizzera al ritorno in Sicilia: “Così Sciacca diventa un museo a cielo aperto”

Viviana Rizzuto, presidente della cooperativa di comunità Identità e Bellezza ha creato un'esperienza di welfare culturale con il Museo diffuso dei 5 sensi di Sciacca. Qui tutte le sfumature di un territorio si coniugano in un'unica identità, animando piazze, strade, negozi e rilanciando un settore fortemente penalizzato dagli effetti del Covid

di Alessandro Puglia

Città che diventano musei a cielo aperto, «dove le piazze si trasformano in sale di esposizione, le vetrine dei negozi e le finestre delle case diventano teche, le strade i corridoi che collegano le stanze del museo». Con un tesoro unico da offrire: le diverse declinazioni di un territorio votato alla bellezza. Un’esperienza di welfare culturale che nasce a Sciacca, nell’Agrigentino, incrociandosi con il vissuto e l’intuizione di una donna: Viviana Rizzuto, 38 anni, nata a Genova ma cresciuta nella terra dove sopra il vulcano marino di monte Kronio si sciolsero le ali di Icaro, figlio di Dedalo. «Si parla spesso di innovazione pensando all’invenzione, ma non dobbiamo inventare nulla perché abbiamo già tutto», esordisce Viviana, presidente della cooperativa di comunità Identità e Bellezza che ha creato e gestisce il Museo diffuso dei 5 sensi a Sciacca.

Viviana diventa mamma per la seconda volta nel 2016, lascia il suo lavoro in Svizzera dove faceva la program manager per alcune importanti multinazionali e di conseguenza i suoi viaggi a intermittenza tra Italia, Stati Uniti e Cina. Nel 2017, un anno dopo, decide di affidare quella sua capacità di gestire la complessità alla sua terra natìa: Sciacca. «Sentivo dai miei familiari e dai miei amici parlare di una pesante crisi senza possibili soluzioni condivise, così decido di scommettermi nella provincia più povera d’Italia e quando espongo le mie idee mi sento dare della folle».

Il 27 gennaio del 2019 Viviana Rizzuto convoca in una mega assemblea cittadina le associazioni del territorio, gli artigiani, i commercianti, i rappresentanti dei B&B e del turismo balneare. E pone a tutti gli attori chiamati in causa una semplice domanda: «qual è la nostra identità?».

Ognuno risponde a modo proprio. Perché Sciacca è la città del corallo, del carnevale, delle terme, del mito, della ceramica. E anche del cinema perché è qui che Pietro Germi girò film epici come In nome della Legge e Sedotta e Abbondonata. È qui che Gino Paolo scrisse per la sua allora fidanzata Stefania Sandrelli la canzone popolare Sapore di mare.

Vocazioni che si declinano in un’unica identità diffusa: «il museo diffuso dei cinque sensi è un patto di comunità», aggiunge Viviana anticipando l’esperienza sensoriale che vivrà il turista che metterà un piede a Sciacca.

Un viaggio che si snoda attraverso oltre 40 esperienze del fare: nel negozio di ceramica sarà possibile crearsi il proprio piatto, nella piccola attività che lavora la carta pesta il turista si creerà la sua maschera di carnevale, e ancora la propria singolare collana di corallo. Tra le esperienze che permetteranno al visitatore di scoprire quella Sicilia arcaica e rurale ci sarà la visita all’antico mulino non prima di essere andato dal contadino di fiducia per apprendere i segreti del grano. Infine raggiungerà la casa di Flavia, una massaia che trasforma quella farina in pane. «A Sciacca esistono ancora i forni comunitari dove le donne più anziane al mattino presto lavorano la propria pagnotta, differenziandole l’una dall’altra» aggiunge la presidente della cooperativa di comunità Identità e Bellezza.

L’accesso al Museo dei 5 sensi di Sciacca è semplicissimo. A partire da marzo andando sulla piattaforma del Museo diffuso dei 5 sensi di Sciacca, ci si potrà registrare con le proprie credenziali e costruire il proprio soggiorno ideale. In attesa lo si potrà fare via e-mail o telefonicamente.

Come in ogni museo che si rispetta all’interno del Museo dei 5 sensi di Sciacca ci sarà un Infopoint anch’esso diffuso che verrà realizzato attraverso il bando Ripartenze Inclusive promosso dalla Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani. «Avevamo bisogno di narratori di bellezza», chiosa Viviana Rizzuto. L’infopoint diffuso prevede 10 punti strategici all’interno della città tra tabacchi, ceramisti, bar, pub, negozi di tessuti. Luoghi dove al turista verranno fornite tutte le informazioni e il materiale per vivere al meglio questa esperienza con l’utilizzo delle più avanzate tecnologie che permetteranno traduzioni simultanee.

Il Museo diffuso dei 5 sensi di Sciacca è stato selezionato dal premio Bravo Innovation Hub come prima start-up nel settore turismo e cultura. Un modello che potrebbe essere replicato in altre città siciliane fortemente colpite dagli effetti economici e sociali della pandemia.


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