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Sostenibilità sociale e ambientale

Transizione ecologica, una sfida di senso per il governo Draghi

Dopo il governo Conte non si parte da zero, ma ora saranno fondamentali gli stimoli allo sviluppo dell’economia circolare, alle comunità energetiche, agli appalti verdi (dove siamo peraltro secondi per valore nel mondo) per un voto col portafoglio responsabile negli acquisti pubblici, il varo prossimo venturo dei primi BTP verdi e gli incentivi ad efficientamento energetico degli edifici

di Leonardo Becchetti

La transizione ecologica e la transizione politica dal governo Conte bis e il governo Draghi saranno le questioni dominanti del prossimo futuro.

In questa transizione sono accaduti dei miracoli e speriamo ne accadano altri. Il primo è il tramonto dei no euro e la folgorazione sulla via di Damasco di Salvini. Quando qualche anno fa ho scritto “Neuroscettici” e del perché sarebbe stato una follia uscire dall’Euro non speravo sinceramente in un cambiamento così rapido e radicale dei comportamenti europei e dell’opinione pubblica. Inutile negare che la tragedia del COVID-19 ha aiutato stimolando lo scatto in avanti di solidarietà e cooperazione europea di cui avevamo bisogno. L’altro miracolo in vista è il superamento del circolo vizioso del nostro dibattito stagnante fatto di bandierine, tifosi, partigiani e risse ideologiche, di “mai con questo o con quello” per muovere verso un focus su programmi e politiche che possono aiutarci a salire sul tram del progresso sociale, civile ed economico.

Il dibattito però è ancora pieno di scorie e di luoghi comuni. Non condivido la demonizzazione del Conte bis fatta di luoghi comuni e di un mantra che si è nutrito di alcune parole chiave come i progetti nel cassetto, il bonus monopattini e biciclette e i banchi a rotelle. L’alta velocità ferroviaria nel Sud era un progetto nel cassetto che non riuscivamo a realizzare per mancanza di risorse ed ora alla portata per Next Generation EU. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Il Conte bis ha portato a casa un successo in termini di risorse italiane del Next Generation EU e ha condotto il Paese attraverso la crisi non peggio di quanto accaduto negli altri Paesi. Il PIL in questo anno terribile è calato dell’8.9% secondo le proiezioni ISTAT, meglio di quanto si stima sia accaduto in Spagna (-12%), Francia (-9,4%) e Regno Unito (-11,3%). Il tasso di disoccupazione non si è mosso per il blocco dei licenziamenti anche se il costo degli interventi per lenire la crisi è stato molto elevato (il rapporto debito/PIL è salito di quasi 25 punti percentuali) e la crisi economica si è fatta sentire su tassi di occupazione e partecipazione del mercato del lavoro. Sbagliato anche misurare il governo sul numero di decessi per COVID-19. Le cause infatti come ci dicono gli studi econometrici sono complesse e dipendono da qualità dei sistemi sanitari regionali, pendolarismo, densità di popolazione e qualità dell’aria. La Lombardia che purtroppo ha una serie di congiunzioni non fortunate su ciascuno di questi indicatori ha per questo un numero di morti per milione di abitanti doppie rispetto alla media del paese. E senza la Lombardia l’Italia ha il numero di morti per abitante inferiore a Regno Unito e Stati Uniti, per non parlare del Mezzogiorno che è quasi a livelli tedeschi. Quanto alla polemica sul bonus monopattini sfioriamo il ridicolo. Si parla di un incentivo di poco più di 100 milioni per la mobilità sostenibile nelle città (inferiore a quanto spendono gli altri Paesi) a fronte di un aumento complessivo di spesa pubblica per fronteggiare il COVID-19 di centinaia di miliardi.

Una visione equilibrata del passato con i suoi pregi e limiti ci aiuta a costruire meglio il futuro. Dove sarà fondamentale accelerare sulla realizzazione di Next Generation EU nelle direzioni di transizione ecologica

Una visione equilibrata del passato con i suoi pregi e limiti ci aiuta a costruire meglio il futuro. Dove sarà fondamentale accelerare sulla realizzazione di Next Generation EU nelle direzioni di transizione ecologica, digitalizzazione, riforma della giustizia civile e della burocrazia, investimenti su salute e sanità di territorio, istruzione, ricerca, welfare relazionale e di prossimità.

La strategia della transizione ecologica sta nella costruzione di una cornice di regole intelligenti che accelerino il cambiamento di comportamenti di imprese e famiglie. Fondamentali gli stimoli allo sviluppo dell’economia circolare, alle comunità energetiche, agli appalti verdi (dove siamo peraltro secondi per valore nel mondo) per un voto col portafoglio responsabile negli acquisti pubblici, il varo prossimo venturo dei primi BTP verdi, gli incentivi ad efficientamento energetico degli edifici indirizzati maggiormente a combattere il problema delle polveri sottili nella pianura padana, quelli per la mobilità sostenibile. In sede internazionale il governo sarà chiamato ad un ruolo da protagonista con la presidenza del G20 attraverso proposte sulla green finance e sull’alleanza globale per l’economia circolare.

Ma soprattutto è questa l’occasione per un cambio di passo e di strategia che ci porti alla frontiera del progresso delle scienze sociali dove il tema della ricchezza di senso di vita e di lavoro deve diventare l’orizzonte principale verso cui tendere. L’uomo è innanzitutto un cercatore di senso. Per evitare epidemie come quelle di morti per disperazione negli Stati Uniti dove il tasso di mortalità degli over 50 è aumentato per suicidi ed overdose di oppioidi il tema della generatività deve diventare centrale. Non è una questione filosofica perché basta fare scelte che aumentino la possibilità di creare buoni lavori, istruzione, partecipazione dal basso, iniziative di cittadinanza che rendono la vita delle persone più ricca e generativa.

Abbiamo una grandissima occasione e dobbiamo coglierla.


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