Attivismo civico & Terzo settore

Suor Dorothy Stang, martire dell’Amazzonia

Il 13 febbraio 2005 veniva uccisa in Brasile, in piena foresta amazzonica, una suora americana settantatreenne, Dorothy Stang, della congregazione delle Suore di Notre Dame di Namur. Non si è trattato di un esempio di intolleranza religiosa, ma di qualcosa di ben più profondo che è venuto a scuotere la coscienza di tutti. Il libro Martire dell’Amazzonia, da cui sono tratte queste righe, spiega perché

di Roseanne Murphy

“Ha avuto la premonizione che può succedere qualcosa questo fine settimana”: questo pensa Ivan, il contadino che conduce suor Dorothy Stang a Boa Esperança, un insediamento nella foresta amazzonica, per partecipare a una riunione di poveri contadini. Lui ricorda che quel giorno Dorothy è insolitamente pensierosa e che dice: “Se deve succedere qualcosa, spero che succeda a me. Gli altri hanno famiglia”.

Ivan sa che stanno andando incontro a dei problemi. Le tensioni tra contadini poveri e fazendeiros, desiderosi di impadronirsi con la forza della loro terra, stanno raggiungendo un punto pericoloso ed è proprio questa la ragione della riunione. Mentre la conduce a Boa Esperança, Ivan le assicura che “non faranno niente a una suora”. Questo è ciò che crede.

Ma la mattina successiva, il 12 febbraio 2005, mentre cammina da sola nella foresta, la sua via viene sbarrata da due uomini armati.

Dal borsello di plastica, che porta sempre con sé, estrae mappe e documenti per dimostrare che l’area contesa è stata dichiarata riserva per i poveri senza terra. Uno dei due uomini le chiede se ha un’arma. Lei sorride e tira fuori la Bibbia. “Questa è l’unica arma che ho”, dice, e comincia a leggere dalle Beatitudini: “Beati i poveri in spirito… Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia … Beati gli operatori di pace; saranno chiamati figli di Dio”.

Quando si volta per ripartire, uno degli uomini la chiama; l’altro impugna l’arma, e mentre la suora si gira, le spara a bruciapelo mentre ha ancora la Bibbia in mano. Continua a sparare, sei volte. Poi i due corrono verso i cespugli e fuggono verso la tenuta di uno dei mandanti.

Guardando indietro, si può dire che tutta la vita di Dorothy ha condotto a quest’incontro, su un sentiero solitario, proprio di quella foresta che lei ha difeso lottando strenuamente. Dov’è iniziato tale percorso? Nella decisione di seguire i contadini sempre più in profondità, all’interno della foresta, e di restare al loro fianco nella lotta per la giustizia? O nella sua risposta, quarant’anni prima, alla chiamata di essere missionaria in Brasile? O forse nella sua risposta di fede a una chiamata ancora precedente?

Martire dell’Amazzonia, da cui sono tratte queste righe, è disponibile nel sito web di EMI Editrice Missionaria Italiana.


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