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Re-Framing Home Movie diventa associazione

In occasione della terza edizione del progetto artistico di recupero e valorizzazione delle pellicole amatoriali, in programma il 26 e 27 febbraio online, sarà presentata la realtà associativa per la salvaguardia e la valorizzazione dei film di famiglia e delle memorie audiovisive private, che riunisce archivi e professionisti del settore in un network collaborativo

di Redazione

Sarà online il 26 e 27 febbraio l’ultima edizione di Re-Framing Home Movies #3 – Residenze in archivio. Due serate dedicate alla presentazione delle opere nate dal percorso di formazione e produzione dello scorso anno sulla valorizzazione delle pellicole amatoriali. Il progetto, promosso da Cineteca Sarda – Società Umanitaria (Cagliari), Archivio Cinescatti – Lab 80 film (Bergamo), e Archivio Superottimisti (Torino), curato da Karianne Fiorini e Gianmarco Torri, è realizzato con il sostegno di Mibact e di Siae nell’ambito del programma “Per chi crea”, e prevede un lavoro di rielaborazione artistica di film di famiglia messi a disposizione dalle tre strutture a sei giovani autori, selezionati attraverso una call nazionale.

Nelle due serate (ore 19 alle 20 e dalle ore 21 alle 23) saranno proiettate online tre opere ciascuna, nello specifico cinque audiovisivi e un libro d'artista, alla presenza degli autori e delle autrici. Per la partecipazione alle due serate è disponibile un link sul sito reframinghomemovies.it e sulla pagina Facebook dell’evento.

Le proiezioni saranno precedute da una tavola rotonda su Zoom moderata da Karianne Fiorini e Gianmarco Torri, che dialogheranno con autori/autrici e pubblico sui risultati del percorso svolto durante le tre edizioni, e sulle prospettive della nuova realtà associativa nata dal progetto, “Re-framing home movies – Associazione nazionale per la salvaguardia e la valorizzazione dei film di famiglia e delle memorie audiovisive private”, che riunisce archivi e professionisti del settore in un network collaborativo di confronto e condivisione delle conoscenze.
Proprio al contesto internazionale è dedicato un altro momento della due giorni: grazie all'intervento dell'archivista, artista e curatrice americana Ina Archer, sarà presentato The Great Migration Home Movie Project, iniziativa dello Smithsonian National Museum of African American History & Culture, raccolta di memorie filmiche famigliari della comunità afroamericana degli Stati Uniti, quale fondamentale forma di testimonianza di autorappresentazione. Il recupero e l’accessibilità di questi materiali filmici privati assume una particolare importanza in questo momento storico, in cui la comunità afroamericana è impegnata sempre di più nelle rivendicazioni a difesa della propria identità.

Si comincia il 26 febbraio con il film “Ciudad Lineal” di Riccardo Bertoia, che a partire dall’utopia urbanistica di Arturo Soria y Mata reinterpreta le trasformazioni della città di Torino vista attraverso gli sguardi dei cineamatori conservati dall'Archivio Superottimisti. Si prosegue con il libro d'artista di Bianca Maldini “n+n”, un viaggio nel tempo e nello spazio che nasce da un grande lavoro di ricerca su due fondi dell'archivio Cinescatti. La prima giornata si conclude con la presentazione di “Arbatax!!”, un film di Helena Falabino a cavallo tra sperimentazione e racconto, che mira a ricreare le dinamiche e le atmosfere di un sogno inspiegabile e sconvolgente, nato dalla residenza artistica presso la Cineteca Sarda di Cagliari.
L'evento prosegue il 27 febbraio con la presentazione di altre tre opere: “Sulle arie, sulle acque, sui luoghi,” un film al confine con la videoarte di Vittoria Soddu, intensa riflessione creativa che parte dalle vicende della campagna antimalarica realizzata in Sardegna dal 1946 al 1951. “Death of a Mountain” di Nuno Escudeiro, un film distopico, reportage politico e racconto personale dell'autore sul confine tra Italia e Francia tra le montagne di Bardonecchia precede l’ultima proiezione, “Le Vacanze” di Camilla Ianetti, film che dà voce all'universo di esperienze infantili grazie a un montaggio di materiali dedicati alle vacanze tratti dall'archivio bergamasco.

Il programma rappresenta un percorso variegato in grado di sviluppare e amplificare le potenzialità del cinema di famiglia. Una celebrazione del valore storico e del potenziale creativo degli home movies, che attraverso le opere dei giovani autori stimola ulteriormente la crescente attenzione da parte del mondo cinematografico nazionale e internazionale attraverso la presentazione nei più importanti festival di settore.

«Gli archivi dei film di famiglia per me sono il luogo fondamentale di ispirazione dove ritrovo, condensate in sequenze di fotogrammi già vissuti, già sognati, i miei propri sogni, ricordi, desideri. Sono la miniera inesauribile di un'intimità condivisa che si fa cinema. L'associazione è una straordinaria opportunità per lavorare insieme a questo grande cantiere» osserva Karianne Fiorini presidente dell’associazione e curatrice del progetto. «Quando il prezioso lavoro degli archivi di film di famiglia si apre ad altri sguardi e riflessioni, è lì che si alimenta quella scintilla (creativa) che produce nuove e sorprendenti interpretazioni della memoria (audio)visiva privata racchiusa in queste pellicole amatoriali. Questo il crocevia che unisce i percorsi di formazione Re-framing home movies all’omonima e neonata Associazione nazionale per la salvaguardia e la valorizzazione dei film di famiglia e delle memorie audiovisive private in una strategia di condivisione di pratiche, esperienze, visioni e rielaborazioni d’archivio».


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