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Le donne al centro del Festival della Scienza Verona

Al via la seconda edizione del festival, dal titolo RiEvoluzione, dal 12 al 21 marzo. Pensato e creato grazie alla passione per la scienza di giovani donne, non è solo un evento, ma anche un progetto di rete sostenibile. Quest’anno in versione digitale, divulgherà le discipline scientifiche in relazione ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, con un'attenzione particolare alle scuole. Ce ne parla Caterina Lorenzetti, presidentessa e cofondatrice del festival

di Cristina Barbetta

«Questo festival nasce dallincontro tra giovani donne, professioniste in ambiti diversi, accomunate da un sogno: creare un festival della scienza. C’è stata subito una grande empatia tra di noi. Siamo riuscite a realizzare questo sogno, con passione e determinazione, e abbiamo creato un team caratterizzato dalle diverse competenze e abilità di ognuna di noi». Così Caterina Lorenzetti, presidente e co-founder del Festival della Scienza di Verona, insieme a Francesca Tezza, responsabile del programma del festival e Giulia Zanetti, responsabile della comunicazione.

Giunto alla sua seconda edizione, dal titolo RiEvoluzione, il festival si tiene dal 12 al 21 marzo, in versione digitale, sui canali Facebook e Youtube della manifestazione. L’accesso ai contenuti dell’evento è gratuito. Sarà un think tank, un vero serbatoio di idee per stimolare il dialogo e il confronto, divulgando le discipline Steam (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics) in relazione ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Il programma, di alto profilo scientifico, è declinato anche per un pubblico non specialistico, come giovani, famiglie, appassionati, e mondo della scuola e dell’università. RiEvoluzione, un termine che unisce due parole, strettamente connesse tra di loro: “rivoluzione” ed “evoluzione”, è organizzato dall’associazione Festival della Scienza Verona in collaborazione con la Cooperativa Galileo, che ha lo scopo di avvicinare disabilità e informatica. «Siamo molto attenti ai temi del welfare e della responsabilità sociale d’impresa», afferma Caterina Lorenzetti.

Non si tratta solo di un evento, ma di un progetto di rete sostenibile. «Vogliamo creare un hub a livello nazionale, che faccia da trait d'union tra mondo accademico, imprese, start up innovative, mondo della scuola e istituzioni. Una rete che abbia il suo centro a Verona, dove il festival è nato, e che già si sta ampliando a livello nazionale e oltre. «È nostra intenzione», prosegue Caterina Lorenzetti, «che questa rete porti possibilità di sviluppo per progetti legati alle materie Stem, con un’attenzione particolare al welfare e al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini».

«Una novità importante dell’edizione di quest’anno è che abbiamo costituito un comitato scientifico a livello nazionale composto da rappresentanti provenienti da istituti di ricerca come l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), università e acceleratori di imprese innovative e startup», spiega Caterina Lorenzetti. «Attraverso questo comitato possiamo portare i contenuti del festival a un livello sempre più innovativo e strategico. La manifestazione vuole quindi diventare un’organizzazione strutturata che realizzi progetti tutto l’anno, creando protocolli d’intesa con questi enti per fare progetti educativi all’interno delle scuole, anche attraverso bandi».

La giornata inaugurale del 12 Marzo si aprirà alla presenza dell'On. Alessia Rotta, presidente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati; di Laura Donà, dirigente tecnico del Ministero dell’Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto; del Prof. Roberto Giacobazzi, direttore dipartimento di Informatica dell’Università di Verona e coordinatore del Comitato Scientifico del Festival, e di Pierluigi Tacinelli, Ceo della Cooperativa Sociale Galileo. Ogni giornata di RiEvoluzione affronterà una specifica tematica. Quella del 12 marzo è dedicata al ruolo delle donne nella scienza. «È un tema che ci sta molto a cuore, e lo abbiamo sviluppato anche nella prima edizione», spiega Caterina Lorenzetti. Ci piace l’idea di avvicinare soprattutto le bambine e le ragazze a queste tematiche, che vengono viste come prettamente maschili. Negli ultimi anni sono stati compiuti sforzi importanti per coinvolgere donne e ragazze nella scienza, ma c’è ancora molto da fare e molti limiti e discriminazioni. Noi cerchiamo di aprire la strada anche alle bambine». Le protagoniste e i protagonisti, alcuni dei quali in collegamento da altri paesi, che entrano a far parte di questa edizione stanno ampliando la rete internazionale del Festival Scienza Verona. Tra le protagoniste di questa edizione: Gabriella Greison: fisica, scrittrice, e performer teatrale, che aprirà il festival, Maria Rita d'Orsogna: fisica, professore associato presso il Dipartimento di matematica della California State University di Los Angeles e attivista ambientale, Francesca Rossi, fellow Ibm e Global Leader Ibm per l’etica nel campo dell’intelligenza artificiale, e Paola Favero, forestale, scrittrice e amministratrice delle riserve naturali statali del Veneto come ufficiale del Corpo Forestale dello Stato.

La scuola è protagonista di questa edizione: la giornata del 20 marzo è dedicata a “Educazione e sostenibilità". Francesca Tezza ha elaborato un programma scuole, che, come spiega, «è rivolto principalmente alle secondarie con iscrizione a numero chiuso (registrandosi al LINK), trattando differenti tematiche scientifiche ma anche connettendo tra loro scuole provenienti da tutta Italia. Gli studenti saranno coinvolti, attraverso una piattaforma di apprendimento basata sul gioco, a scoprire l’importanza del microbiota, o in altri smart game per conoscere l’Agenda 2030, potranno effettuare visite virtuali su un ipotetico modulo lunare per scoprire come viene impiegata la stampa 3D e l’energia green. Ai docenti sono invece stati dedicati alcuni webinar durante la Giornata di educazione e sostenibilità del 20 Marzo, per scoprire ambiti educativi innovativi».

«La principale finalità del festival è innanzitutto educativa. Pensiamo che sia importante iniziare da subito a fare amare le materie Stem ai bambini e alle bambine, per fare capire loro cos’è la scienza, che è quotidianità, e per far comprendere meglio la vita che ci circonda”, spiega Caterina Lorenzetti. «E perché possano amare davvero la scienza, è importante spiegarla attraverso un linguaggio semplice».

Foto di apertura: da sinistra a destra: Giulia Zanetti, Caterina Lorenzetti e Francesca Tezza
Immagini: gentile concessione del Festival della Scienza di Verona


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