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Rigenerazione sociale e urbana, Ollolai indica la strada

Un paese sardo di poco più di mille abitanti ha avviato un ambizioso progetto che è diventato un modello di politica partecipata. Coinvolta l’intera popolazione sulle strategie del futuro prossimo e remoto. Un laboratorio permanente, con l’accompagnamento di un community manager che ha stimolato e guidato gli abitanti di tutte le fasce di età, per un grande sforzo di cittadinanza e partecipazione attiva.

di Luigi Alfonso

Un modello di politica partecipata che coinvolge l’intera popolazione sulle strategie del futuro prossimo e remoto, con un percorso di rigenerazione sociale e urbana. In questa direzione si sta muovendo Ollolai, paese di 1.240 anime in provincia di Nuoro. La sua strategia di sviluppo può essere replicata in altri paesi delle aree interne della Sardegna, e non solo. Nonostante la pandemia, Ollolai ha assunto la veste di laboratorio permanente, con l’accompagnamento di un community manager che ha stimolato e guidato il coinvolgimento degli abitanti di tutte le fasce di età, i quali hanno compiuto un grande sforzo di cittadinanza e partecipazione attiva.

Azioni di co-progettazione con i bambini della Scuola elementare, laboratori per l’ideazione di un community hub nell’ex asilo parrocchiale, corsi di formazione, incubazione e accompagnamento per la creazione di un’Agenzia dell’Abitare all’interno della neo costituita Cooperativa di Comunità (nell’Isola al momento ce ne sono soltanto due), consultazioni pubbliche per la rigenerazione del tessuto connettivo del centro storico con la realizzazione di spazi gioco e nuove pavimentazioni, attività per studiare le potenzialità dello smart working, azioni di marketing territoriale e narrazione delle persone e della comunità gestite da un gruppo di giovanissime. Un continuo lavoro di partecipazione e di rete tra gli abitanti, l’Amministrazione comunale e una squadra di architetti, ingegneri, urbanisti ed esperti di co-creazione e incubazione di impresa. Così sono stati portati a termine i progetti previsti dal Programma integrato di riordino urbano, in un’ottica di continuità con l’importante eredità di promozione e sviluppo territoriale lasciata dal percorso delle “Case a 1 euro” sino alla rigenerazione e riattivazione delle unità edilizie del centro storico.

«L’esperienza di Ollolai – sottolinea il sindaco Francesco Columbu – dimostra che i programmi pubblici orientati a sostenere i processi, più che le singole opere, possono aprire “cantieri” di sperimentazione sociale che parlano alla comunità locale e al mondo, aprendo la prima verso l’esterno e costruendo, tra il secondo e i piccoli paesi, un’unica comunità di apprendimento. Si tratta di un progetto integrato che ha come obiettivi il mantenimento della popolazione insediata, il ripopolamento del territorio attraverso la valorizzazione delle sue risorse, lo sviluppo di un nuovo mix sociale, generazionale, culturale ed etnico. Un raggruppamento di imprese ha gestito gli interventi di accompagnamento. Il gruppo è composto da architetti, ingegneri, urbanisti ed esperti in co-creazione e incubazione di impresa. Per 6 mesi ha portato a termine 5 interventi, tra cui progetti di ristrutturazione degli spazi urbani, laboratori, corsi di formazione e momenti di coinvolgimento della comunità locale, con l’obiettivo di valorizzare le risorse di Ollolai e favorire il ripopolamento del territorio, riscoprendo e incrementando la capacità di attivazione dei suoi abitanti anche grazie alla presenza della figura del community manager».

La Regione Sardegna ha finanziato il Programma di rigenerazione degli spazi urbani promosso dal Comune. Il primo intervento ha costituito il tassello iniziale della strategia complessiva del Programma, in relazione al recupero del patrimonio edilizio privato partendo dal percorso di “Case a 1 euro”. Così si è arrivati alla stesura di un elenco di immobili potenzialmente disponibili per le azioni di valorizzazione e promozione previste dal Programma “Ollolai.Capitale”.

Il secondo intervento riguardava la rigenerazione del tessuto connettivo e si è concentrato sugli spazi di relazione e circolazione del centro storico: insieme alla comunità locale, coinvolta in una attività di ascolto, sono stati individuati gli spazi pubblici del centro più significativi e quelli che necessitano di una maggiore cura e attenzione.

I luoghi e gli spazi relazionali, lo sport, la salute e la socialità sono stati al centro del terzo intervento, che ha l’obiettivo di migliorare la fruibilità di alcune aree del centro storico. Luoghi nei quali si favoriranno processi di cittadinanza attiva anche attraverso meccanismi di autocostruzione di spazi e dispositivi, come i playground, che promuovono un approccio mirato ad allargare l’utenza e diventano potenzialmente fruibili da tutti: veri e propri scenari della vita urbana, luoghi di scambio, incontro, socializzazione e gioco, alternativi alle piazze di un tempo non molto lontano. Anche il nuovo parco “Hospitone” rientra in questa strategia di aggregazione.

Il complesso dell’ex asilo parrocchiale sarà utilizzato anche come spazio della e per la comunità, nel quale organizzare attività ricreative e culturali, formative e lavorative espositive e informative. Un luogo di incontro ed erogazione di servizi organizzati dalla stessa comunità per la collettività.

Il quinto e ultimo intervento ha visto la realizzazione di attività di natura immateriale realizzate con modalità partecipative, attraverso percorsi di co-progettazione e processi di trasferimento di competenze e abilitazione che hanno coinvolto la comunità locale nell’innesco di una strategia di sviluppo locale per Ollolai.