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Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030? Li racconta la Street Art

L’iniziativa si chiama “Street Art for Rights”, un’azione artistica e sociale, che parte dalle periferie per sollecitare il cambiamento verso un futuro più sostenibile. «Nella sua prima annualità è dedicata a 3 goals dell’Agenda 2030 ONU: sconfiggere la fame, sconfiggere la povertà, e salute e benessere», spiega la curatrice Oriana Rizzuto. «I primi 3 artisti coinvolti sono Diamond, Solo e Moby Dick. Saranno loro ad interpretare i Goals sulle facciate degli edifici dei quartieri di Settecamini e Corviale»

di Anna Spena

Diciassette opere di arte urbana di diciassette artisti nazionali e internazionali, realizzate nelle periferie di Roma per raccontare gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 -Sustainable Development Goals (SDGs)-dell’agenda ONU, attraverso il linguaggio immediato della street art.

L’iniziativa si chiama “Street Art for RIGHTS”, un’azione artistica e sociale, che parte dalle periferie urbane per sollecitare il cambiamento verso un futuro più sostenibile in un’ottica di impegno e consapevolezza collettivi, con un programma triennale di attività volte alla futura creazione di un museo a cielo aperto, pubblico e gratuito, al di fuori dei percorsi più battuti della capitale.

Ideato e diretto da Giuseppe Casa e curato da Oriana Rizzuto, l’iniziativa è organizzato dall’associazione culturale Taste and Travel in collaborazione con MArtegallery. La prima azione di Street Art for RIGHTS è partita a Roma il 18 marzo e durerà fino a domenica 28. «Nella sua prima annualità è dedicata ai primi tre goals dell’Agenda 2030 ONU: sconfiggere la fame (Goal1), sconfiggere la povertà, (Goal 2), e salute e benessere (Goal 3)», spiega la curatrice Oriana Rizzuto. «I primi 3 artisti coinvolti sono Diamond, Solo e Moby Dick, street artists italiani tra i più noti anche internazionalmente. Saranno loro ad interpretare i Goals e dargli eco dalle facciate degli edifici dei quartieri di Settecamini e Corviale».

Gli artisti hanno già cominciato a lavorare alle opere, nell’ottica del rispetto dello “spirito dei luoghi”e della loro identità e con un’attenzione particolare all’ambiente, grazie all’uso anche di vernici speciali AirLite capaci di assorbire gli agenti inquinanti e trasformarli in sostanze inerti attraverso un processo chimico attivato dalla luce solare.

«L’arte è uno strumento fondamentale per veicolare messaggi importanti», spiega la curatrice. «L’arte di per sé non può tutelare i diritti, però può essere un medium potentissimo. E se l’arte contemporanea ha bisogno di una mediazione culturale e non sempre riesce ad arrivare ad un pubblico vasto, la Street Art invece è prorompente. La sua particolarità sta proprio nel suo essere un’opera pubblica, una manifestazione a 360 gradi che qualunque pubblico e di qualunque fascia d’età. Dietro l’iniziativa inoltre c’è un lavoro lungo di conoscenza con gli abitanti di questi quartieri periferici».

Punto centrale di tutto il progetto Street art for rights infatti è il coinvolgimento dell’intera comunità che potrà condividere con gli artisti idee, storie e proposte durante la realizzazione dei murales, in un workshoptalk con gli artisti online aperto a tutti in programma lunedì 22 marzo alle ore 16.00. Ciascun murale sarà inoltre contrassegnato da un QR Code che fornirà maggiori informazioni sugli artisti e sulleopere, sulle caratteristiche dei luoghi, degli obiettivi a cui si riferiscono, favorendo la divulgazione dei valori su cui si fonda l’evento.

Il progetto si avvale anche della collaborazione di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, (main partner), e delle partnership di World Food Programme Italia, Banco Alimentare, Comunità Sant’Egidio, Forum Disuguaglianze e Diversità, Italia che cambia, GreenPeace, MArte Social, Comitato di Quartiere di Settecamini, Laboratorio di Città Corviale, Museo delle Periferie, Wunderkammern, Contemporary Art Gallery, Dorothy Circus Gallery, Contemporary Cluster. Patrocinato da Rai per il Sociale, e la media partnership di Radio Live e TGR.

Parte integrante di Street Arts For Rights è infine la promozione di modelli di buone pratiche volte a supportare concretamente le associazioni e gli enti del terzo settore attivi nella realizzazione di obiettivi connessi e affini allo spirito dell’Agenda ONU 2030. In quest’ottica, insieme al festival, partirà una campagna di crowdfunding a favore delle associazioni partner direttamente coinvolte negli obiettivi diquest’anno. Un’ulteriore conferma di una visione che abbraccia la sostenibilità in tutte le possibili declinazioni; non soltanto quella della tutela dell’ambiente ma anche nella prospettiva del rispetto dei diritti umani, culturali e sociali e del benessere accessibile, quali la lotta alla fame e alla povertà.

Foto in apertura di Moby Dick


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