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Adozioni bloccate, agli enti serve un vero “decreto sostegni”

I dieci enti della rete EANET for Adoption denunciano l'insufficienza dell'avviso dello scorso agosto: oggi quasi il 70% della somma stanziata ancora inutilizzata per via della farraginosità della procedura. «Dopo un anno, il sistema è in grave crisi e rischia il collasso. Chiediamo un nuovo Atto che almeno si uniformi alle modalità previste per tutte le altre realtà destinatarie di sostegni: non chiediamo privilegi, solo pari diritti e dignità». Ecco il testo del loro appello

di Redazione

La pandemia da un anno ha bloccato quasi completamente la possibilità di spostamento delle coppie aspiranti adottive e con questo il circuito delle adozioni internazionali. In questo anno gli Enti autorizzati hanno continuato a svolgere le funzioni pubbliche di supporto e sostegno alle coppie sia in termini amministrativi che psicologici senza poter chiudere, sospendere le attività e senza accedere ad alcun sussidio o supporto statale.

Il Decreto Bonetti dell’agosto del 2020 aveva stanziato 2.350.000 euro per circa 50 Enti autorizzati operativi all’epoca e doveva ristorare le spese correnti per il periodo di marzo – maggio 2020. Con la proroga dello stato di emergenza poi si è arrivati al 31 gennaio 2021: l’importo complessivo è rimasto lo stesso anche se l’arco temporale è triplicato. Purtroppo non è vero che gli Enti autorizzati hanno ricevuto 50mila euro ciascuno: questo tetto massimo è stato richiesto solamente da alcuni mentre le cifre medie sono molto più basse. Infatti le modalità burocratico-operative scelte hanno prodotto un avviso farraginoso e inadeguato e non un “decreto ristori o sostegno” come per tutte le altre realtà imprenditoriali o del terzo settore. La nebulosità e gli inutili ostacoli burocratici hanno palesato una realtà che vede oggi quasi il 70% della somma stanziata ancora inutilizzata.

Gli Enti Autorizzati sono stati di fatto costretti a rinviare pagamenti, dilazionare le spese necessarie, chiudere settori e utilizzare entrate “a qualsiasi titolo” per sostenere strutture e personale necessario per le adozioni, compresi i fondi destinati alla cooperazione con i danni (ed assumendosi i rischi) che ne conseguono. Dopo un anno, questo sistema è ora in grave crisi e rischia il collasso. Come rete EANET for Adoption, che riunisce 10 Enti autorizzati da tutta Italia, chiediamo che le somme non utilizzate vengano integrate con i fondi di cui ai nuovi decreti del governo Draghi mediante un nuovo Atto che almeno si uniformi alle modalità previste per tutte le altre realtà destinatarie di sostegni: non chiediamo privilegi, solo pari diritti e dignità.

Tutti gli Enti della rete EANET in questo periodo martoriato hanno garantito i servizi pubblici delegati ed il pieno supporto psicologico e sociale alle coppie adottive in attesa. Sono riusciti tra mille difficoltà a concludere comunque alcune adozioni in piena pandemia offrendo sempre collaborazione e supporto alla CAI e tuttora continuano a dimostrare volontà di piena collaborazione con la Commissione per le Adozioni Internazionali, nella speranza della ripartenza. Il dato di fatto è che gli aiuti finora stanziati o non sono arrivati o sono insufficienti per poter garantire l’operatività del sistema adozioni.

Se non si inverte la rotta fin da subito con aiuti veri e concreti, il protrarsi della pandemia, anche solo per poco tempo, graverà in maniera letale sulla sopravvivenza degli Enti autorizzati e sulla possibilità di concludere le adozioni per le 2.900 coppie in attesa.

La rete EANET for Adoption è composta da 10 enti autorizzati: Associazione Arcobaleno (Padova) , Associazione Amici Trentini ODV (Trento), Associazione Italiana Pro Adozioni – A.I.P.A. Onlus Erga Pueros (Roma), Associazione La Cicogna I.S. (Rivoli TO), Famiglia Insieme Società Cooperativa Sociale (Roma), I Bambini dell’Arcobaleno – Bambarco ODV (Longarone BL), I Fiori Semplici Onlus (Monfalcone GO), Lo Scoiattolo Onlus (Terni), NADIA Onlus (Verona) , SOS Bambino International Adoption (Vicenza)


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