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Sostenibilità sociale e ambientale

La Brianza guarda a un futuro sempre più sostenibile

Al via il progetto promosso e coordinato da BrianzAcque per realizzare il primo Bilancio di sostenibilità partecipato territoriale in Italia. La Cabina di regia del progetto, che vede già oltre 50 organizzazioni coinvolte, ha definito contenuti, modalità di lavoro e prossimi passi

di Redazione

Un Bilancio di sostenibilità partecipato del territorio della Brianza: questo l’ambizioso progetto lanciato nei mesi scorsi da BrianzAcque con l’appoggio della Provincia di Monza e Brianza, che ha visto oggi, con l’incontro della cabina di regia, la definizione dell’agenda dei lavori.

«Con la cabina di regia è ufficialmente partito il percorso verso il primo bilancio di sostenibilità, volto a promuovere e a rilanciare il modello Brianza come best practice», spiega Enrico Boerci, presidente e Ad BrianzAcque, gestore unico del servizio idrico integrato nell’ambito di Monza e Brianza. «Un progetto innovativo multi stakeholder che, sulla scia dell’esperienza di tre bilanci di sostenibilità aziendali, abbiamo voluto allargare all’intero territorio provinciale quale contributo collettivo alla ripartenza post Covid. È ormai ben evidente che la ripresa non potrà che avvenire nel segno del green e dell’impegno economico e sociale. Oggi più che mai, occorre guardare al futuro con occhi nuovi. È una grande sfida, ma sono certo che tutti gli attori coinvolti collaboreranno in una vera logica di sistema per orientare la crescita del territorio e la prosperità della comunità di Monza e Brianza verso un modello condiviso di sviluppo sostenibile».

Il Bilancio di sostenibilità partecipato del territorio della Brianza è un progetto, il primo in Italia, condiviso da molti attori del territorio: 57 ad oggi le realtà pubbliche e private che hanno deciso di partecipare all’iniziativa per mettere a sistema le buone pratiche di sostenibilità – sociali, ambientali ed economiche – esistenti, avviare una prima misurazione del contributo del Sistema Brianza per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu e realizzare il primo Bilancio partecipato territoriale.

La Brianza punta quindi a un progetto innovativo e collaborativo per rilanciare il territorio e coinvolgere la comunità verso un modello di sviluppo sostenibile. Un’esigenza ancora più sentita oggi per una ripartenza che guardi a un futuro dove tutti i soggetti del territorio sono coinvolti e possono portare il loro contributo.

La cabina di regia ha condiviso i prossimi passi per arrivare entro fine anno alla realizzazione di un documento che costituirà la base del Bilancio di sostenibilità partecipato territoriale: tra aprile e settembre – illustra un comunicato – saranno organizzati i tavoli di confronto con tutte le realtà aderenti per mappare e selezione le buone pratiche di sostenibilità collegate all’Agenda 2030 Onu e condividere un primo set di indicatori di misurazione.

Durante l’incontro sono intervenuti, oltre a Enrico Boerci, presidente e Ad di BrianzAcque, anche Gianni Bottalico Responsabile Rapporti con gli enti territoriali di ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, e Cristiana Rogate, presidente di Refe e responsabile scientifica del progetto.

Nei mesi scorsi, per sensibilizzare gli attori del territorio e preparare la cabina di regia, sono stati organizzati due workshop con comuni e associazioni con l’obiettivo di coinvolgerli già nella fase di progettazione. La costruzione di una governance responsabile e partecipata del territorio, in linea con l’Obiettivo 17 “Partnership per gli obiettivi” dell’Agenda 2030, è uno dei fattori distintivi e di successo di questa iniziativa e, in generale di percorsi di sostenibilità credibili ed efficaci.

Questo progetto si colloca in uno scenario complesso che vede un’evoluzione nel rapporto tra i diversi attori sociali, un processo che spesso parte dai territori dove la dimensione relazionale è più forte e il confronto tra istituzioni, imprese e Terzo Settore è facilitato dalla conoscenza e dalla fiducia reciproca.

Un’iniziativa che va verso la responsabilità sociale di territorio. Per raggiungere questo obiettivo è necessario che ogni soggetto rinunci alla logica unilaterale per avvicinarsi ad un modello che si ispira al valore condiviso, senza per questo abbandonare il proprio ruolo ma adottando un approccio nuovo che tiene conto delle esigenze degli altri attori sociali.


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