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L’Autorità Garante per l’infanzia? Dia parere obbligatorio sulla legge di bilancio

Lo chiede la proposta di legge a firma Lattanzio e Siani che modifica i compiti dell'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza

di Redazione

Due soli articoli. Una proposta di legge piana e chiara quella che punta ad ampliare le competenze dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, nell’ottica di una maggior tracciabilità di quanto viene speso e investito per il benessere di bambine, bambini e adolescenti. L’hanno presentata Paolo Lattanzio e Paolo Siani, che hanno promosso e coordinano l’Intergruppo Parlamentare Infanzia e Adolescenza. L’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza dovrebbe, secondo la proposta, esprimere «pareri ed osservazioni obbligatori sulle legge annuale di bilancio ed eventuali scostamenti, sia in fase di redazione che in quella di attuazione entro 30 giorni dalla presentazione del Documento di Economia e Finanza del Governo alle Camere ed entro 30 giorni prima della presentazione in prima lettura del disegno di legge di bilancio in aula, anche in consultazione con i Garanti regionali».

Lattanzio e Siani spiegano così le ragioni di questa iniziativa legislativa: «Il Garante dell’Infanzia dovrà avere nuove funzioni. L’emergenza sanitaria non solo ha causato un danno materiale, come la perdita dei giorni di scuola, ma ha causato soprattutto un danno in termini di prospettive future che porteranno inevitabilmente ripercussioni nell’ambito formativo e professionale dei giovani». Sino ad oggi – si legge nella relazione introduttiva – «Il Garante dell’Infanzia dovrà avere nuove funzioni la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza si è basata quasi esclusivamente sul tema della scuola in termini di edilizia, infrastrutture digitali e norme sanitarie, elementi questi indubbiamente rilevanti ma c’è un altro aspetto altrettanto importante legato alla sfera del benessere fisico, psicologico ed emotivo dei minori».

Citando l’esempio della Nuova Zelanda guidata dalla premier Jacinta Adern, che nel 2019 in sede di legge di bilancio ha adottato il “Wellbeign Budget” – ovvero un elenco di risorse che possono essere impiegate per garantire un livello di vita migliore ai cittadini partendo dall’idea che la crescita economica di un Paese non si fonda unicamente su parametri economici, ma anche su fattori come il capitale umano e sociale , compresa proprio “la riduzione della povertà infantile, con particolare attenzione ai casi di violenze familiari da cui nascono situazioni di disagio” – la proposta chiede una modifica dell’essenziale ruolo del Garante dei Minori, proprio nell’ottica di introdurre in sede annuale di bilancio una valutazione che tenga conto del benessere dei minori.

«Abbiamo presentato una proposta di legge per introdurre in sede annuale di bilancio una valutazione che tenga conto del benessere dei minori e contribuisca alla creazione di un sistema trasparente di tracciabilità di quanto viene speso e investito. La proposta di legge prevede anche un intervento obbligatorio dell’Autorità garante sulla legge annuale di bilancio e i suoi eventuali scostamenti, mediante la possibilità di esprimere pareri ed osservazioni, sia in occasione della presentazione alle Camere del Documento di Economia e Finanza, che in sede di presentazione in prima lettura in aula. Riteniamo infatti che il Garante – concludono Lattanzio e Siani – sia una figura centrale nell’attività di promozione e tutela dei diritti e degli interessi delle persone di minore età, in grado di svolgere un ruolo rilevante di indirizzo e sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni politiche. Da parte nostra continueremo il nostro lavoro sulla scia di quanto fatto sul PNRR, con particolare riguardo al tema dell’infanzia e dell'adolescenza perché sono necessari interventi strutturali che pongano al centro le politiche dell’infanzia nelle scelte non solo di questo governo, ma anche per quelli successivi».


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