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Sostenibilità sociale e ambientale

Il progetto per dare agli under 35 gli strumenti per guidare un sistema alimentare sostenibile

Si chiama Food Wave il progetto promosso da ActionAid, cofinanziato dalla Commissione Europea con circa 8 milioni di euro attraverso il programma DEAR (Development Education and Awareness Raising) e guidato dal Comune di Milano

di Redazione

Giovani, cambiamento climatico e attivismo per creare una nuova alleanza tra cittadini del futuro, comunità locali e istituzioni. Questa la ricetta di Food Wave per dare a ragazze e ragazzi dai 15 ai 35 anni gli strumenti per guidare la transizione globale verso un sistema alimentare sostenibile entro il 2030. Il progetto è cofinanziato dalla Commissione Europea con circa 8 milioni di euro attraverso il programma DEAR (Development Education and Awareness Raising) e guidato dal Comune di Milano.

Food Wave mira a raggiungere almeno 15 milioni di ragazzi e ragazze attraverso la sua piattaforma web e una campagna digital, supportata da un network internazionale di oltre 40 influencer.

In occasione della Giornata della Terra, che quest’anno mette al centro il tema della crisi climatica con il Summit negli Stati Uniti indetto dal Presidente Joe Biden, viene ufficialmente lanciata la community online legata al progetto che mette in rete attivisti e attiviste in 17 Paesi, con particolare focus su 21 aree urbane, tra cui Londra, Madrid, Varsavia e San Paolo del Brasile. Accanto a Comune di Milano il progetto vede infatti coinvolte 16 municipalità e autorità locali e 13 organizzazioni della società civile. Tra i partner anche C40, la rete internazionale delle città impegnate nella lotta ai cambiamenti climatici. Il 22 aprile, migliaia di giovani attivisti provenienti da tutta Europa e Brasile saranno invitati ad “unirsi all'onda" del cambiamento partecipando alla challenge digitale promossa da Food Wave: in particolare, i giovani condivideranno sui propri canali social il loro per un futuro migliore e la loro ricetta per mobilitarsi contro il cambiamento climatico.

Il progetto prevede infatti di coinvolgere direttamente migliaia di giovani con oltre 20 scuole di attivismo, forum di discussione e scambi internazionali sulle pratiche sostenibili di produzione e consumo alimentare a livello urbano per la mitigazione del cambiamento climatico e per disegnare città verdi, sostenibili e inclusive grazie al dialogo costante con i decisori politici. In parallelo, il progetto prevede la realizzazione di ricerche e studi scientifici sul nesso cibo-clima sviluppati in Europa e nel Sud Globale, lo sviluppo di materiali educativi e un ampio programma di informazione e formazione (formale e non formale) rivolto ai giovani.

Food Wave è un progetto che si concentra sui temi ambientali ma anche un progetto culturale che mette i giovani, le comunità e la creatività al centro delle sperimentazioni: nel quadro del progetto verrà fornito sostegno finanziario a idee creative, artistiche e prodotti innovativi con l’invito ai giovani a presentare proposte per ripensare il modo di consumare e produrre cibo nelle città, trasformare aree in disuso e sperimentare nuove attività economiche.

Il sondaggio. Secondo una ricerca promossa da SWS e Mani Tese nel quadro di Food Wave, i giovani in Europa mostrano un alto grado di attivabilità sulle tematiche ambientali ma una conoscenza ancora scarsa: più del 70% dei giovani intervistati ritiene che i consumatori possano avere un ruolo decisivo nel ridurre l’impatto dell’alimentazione sull’ambiente, tuttavia solo 1 giovane su 4 al momento mostra un’alta consapevolezza del nesso tra cibo e clima. Da qui nasce la necessità di coinvolgere e far diventare protagonisti le ragazze e i ragazzi europei come motori del cambiamento.

La prima call per street actions. C’è tempo fino alle 10 del 3 maggio per partecipare alla prima call per la realizzazione di “street actions”, promossa dal Comune di Milano nel quadro del progetto Food Wave. Nel quadro del progetto saranno realizzate più di 50 street actions nei diversi Paesi coinvolti. Il bando prevede l’erogazione di micro-contributi da 2.000 a 9.000 euro per la realizzazione di street actions, cioè azioni ed eventi collettivi a carattere comunicativo, performativo e partecipativo da realizzare tra maggio e ottobre 2021 in luoghi pubblici dell'intera città, con particolare attenzione alle periferie. Pranzi, cene o pic-nic comunitari, show cooking collettivi, azioni di orticultura urbana, flash mob o parate, performance artistiche partecipative, opere di arte pubblica e installazioni: questi sono solo alcuni esempi di proposte realizzabili attraverso la partecipazione alla call.

«ActionAid promuove la creazione di sistemi alimentari equi e sostenibili che siano fondati sui diritti umani, sul rispetto dei limiti del pianeta (con particolare attenzione alla lotta ai cambiamenti climatici) e sull'obbligo di lavorare insieme per raggiungere progressivamente un mondo in cui siano garantiti a tutti i giusti mezzi di sostentamento. Le ragazze e i ragazzi protagonisti di Food Wave potranno sperimentare direttamente cosa significa intraprendere pratiche di giustizia climatica e comprendere da vicino come il cibo che mangiamo, i modi in cui lo produciamo e le quantità sprecate o perse hanno importanti effetti sulla salute umana e sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica» spiega Roberto Sensi, Expert ActionAid Italia.

«ACRA lavora in tutto il mondo al fianco di persone e comunità affinché possano essere protagoniste del cambiamento. Oggi in particolare, promuovere l’ingaggio e la cittadinanza attiva dei giovani nelle periferie globali, nelle scuole, nei centri giovanili, significa per noi contribuire al cambio di rotta necessario per uno sviluppo equo, inclusivo e sostenibile. A questo fine, il legame cibo-clima è tema fertile, poiché evidenzia le contraddizioni e le interconnessioni tra sistemi locali e globali e lancia in modo diretto ai giovani la sfida dell’impegno sia individuale che collettivo.» dichiara Valentina Rizzi, Responsabile Global Citizenship Unit ACRA

«Le scuole di attivismo del progetto Food Wave hanno un triplice fine: ridare senso a parole abusate quali sostenibilità e biologico, rafforzare il ruolo di changemakers dei giovani e rivitalizzare l’azione del terzo settore attraverso la contaminazione con i movimenti giovanili per la giustizia climatica e sociale.» aggiunge Giosué De Salvo, Responsabile Advocacy, ECM e Campagne di Mani Tese.


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