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Forum Disuguaglianze: «Coinvolgere la società civile è la chiave per superare le criticità del PNRR»

La richiesta è di «istituire una cabina di regia unica per la gestione dei fondi», creando «tavolo tecnico di programmazione, coordinato da MIUR e che veda la partecipazione degli altri Ministeri interessati (famiglia, welfare, sud e coesione), così come delle regioni, comuni e delle realtà rappresentative della società civile»

di Redazione

«Sebbene il Governo italiano sembri intenzionato a investire per espandere la copertura dei servizi per la prima infanzia e ridurre i divari, nell’offerta, tra le regioni ed i territori, è importante affrontare alcune criticità che potrebbero vanificare gli sforzi dell’esecutivo e sortire un risultato opposto rispetto a quelli prefissati». È quanto afferma il Forum Disuguaglianze e Diversità.

Secondo l'agenzia di stampa La Presse, inoltre, che riporta le dichiarazioni del Forum, la proposta di PNRR appena votata dal Parlamento, «enuclea queste criticità: le finalità del finanziamento; i costi di gestione; le procedure nell’erogazione dei fondi; le capacità tecniche e progettuali di Regioni e Comuni; la sottovalutazione dell’aspetto culturale. Al fine di scongiurare il fatto che un intervento per lo sviluppo dei servizi per la prima infanzia, da sempre carenti in Italia, risulti inefficace rispetto al contrasto alle forti disuguaglianze presenti a livello territoriale».

In un documento presentato presentato dal Forum, inoltre, si avanzano richieste puntuali:

  • Concentrare la maggior parte del finanziamento di 3.6 miliardi di euro iscritto nel PNRR per l’espansione degli asili nido di qualità a titolarità pubblica, anche riducendo il target di copertura, ma mantenendo lo stesso obiettivo per ciascuna regione;
  • Garantire il sostegno adeguato ai Comuni per la copertura dei costi di gestione aumentando la capacità del Fondo Sistema integrato 0-6 e del Fondo di Solidarietà Comunale, «onde evitare il non utilizzo dei fondi iscritti nel PNRR da parte dei comuni con meno risorse economiche o l’assegnazione dei servizi ai titolari privati, e garantire anche l’integrazione tra le risorse proprie ed i fondi europei».

Inoltre, dal Forum, si segnalano altre criticità che dovrebbero spingere a rivedere «i criteri di selezione presenti nei bandi per l’assegnazione dei fondi dando un punteggio maggiore laddove i servizi sono assenti, eliminando il criterio relativo allo stato di avanzamento del progetto» e a «utilizzare come parametri di assegnazione delle risorse indicatori relativi alla povertà educativa, misurati dall’INVALSI unitamente alla presenza di nuclei famigliari con ISEE basso, a livello scuola-quartiere».

L'invito, riferisce infine La Presse, è di «istituire una cabina di regia unica per la gestione dei fondi PNRR» e a «creare un tavolo tecnico di programmazione, coordinato da MIUR e che veda la partecipazione degli altri Ministeri interessati (famiglia, welfare, sud e coesione), così come delle regioni, comuni e delle realtà rappresentative della società civile».

Infine è necessario «promuovere programmi di educazione alla genitorialità con focus sul percorso educativo 0-6 nelle aree maggiormente svantaggiate». Solo in questo modo, ritiene il Forum Disuguaglianze e Diversità, «l’investimento presente nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sui servizi per la prima infanzia potrà contrastare le gravi disuguaglianze territoriali e incidere positivamente sul futuro di bambini e bambine e delle loro famiglie».


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