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Sostenibilità sociale e ambientale

Viaggi esclusivi per vedere i ghiacci che si sciolgono: arrivano i nuovi turisti della crisi ambientale

Un noto operatore francese ha già previsto per l’estate tre crociere esclusive nell’Artico. Il surriscaldamento globale e lo scioglimento dei ghiacci stanno aprendo nuove frontiere per il turismo d’élite. Con quali conseguenze etiche e ambientali non è ancora chiaro, ma si tratta di una tendenza da non sottovalutare

di Marco Dotti

Dal turismo sostenibile a quello… insostenibile? Gli effetti del cambiamento climatico sono spesso imprevedibili e aprono a soluzioni inedite. Sta facendo discutere, in Europa, la decisione di un grande operatore francese che, per l'estate, ha previsto per l’estate tre crociere esclusive nell’Artico.

Il prossimo 24 luglio il gruppo Ponant, di proprietà della famiglia Pinault, lancerà infatti il rompighiaccio Commandant Charcot, imbarcazione ibrida (il motorie è elettrico e a gas naturale liquefatto) che intraprenderà il suo primo viaggio al Polo Nord. Altri due rompighiaccio lo seguiranno durante l'estate. Lo riporta il quotidiano Reporterre che spiega come ogni viaggio trasporterà 270 turisti e 190 membri dell'equipaggio. Un numero più che doppio rispetto ai passeggeri trasportati dall'unica nave russa che, a oggi, ha compiuto il viaggio tra i ghiacci.

Il costo del viaggio oscilla tra i 26 e i 70mila euro per una crociera di 16 giorni, a seconda delle dimensioni della cabina, che arrivano anche 115 mentri quadrati. Costi troppo elevati, ma non per tutti: il primo viaggio programmato a luglio è già sold out. A far discutere, però, non il costo ma la prospettiva di questo turismo. Un turismo che, mentre si afferma sempre più una dimensione di comunità e sostebilità (ne parleremo nel numero di Vita di maggio), vede anche estremizzarsi la fascia legata alla "superclasse".

Il viaggio, riporta il quotidiano francese che polemicamente titola «"Trentamila euro per veder fondere l'artico", è stato pubblicizzato con il claim «alla scoperta dell'orso polare». È dotato di tutti i confort, ma non è chiaro quale sia il suo impatto ecologico in un ambiente sempre più fragile: entro il 2050, infatti, il pack, la distesa di ghiaccio marino che si stacca dalla banchisa, potrebbe sparire completamente durante l'estate, con gravi conseguenze per le popolazioni locali e le specie che vi abitano. Ma dalla società promotrice di questi nuovi viaggi rassicurano: «ogni turista sarà un ambasciatore dell'ambiente», portando benefici all'ecosistema.

Di fatto, però, chi ha studiato i comportamenti di viaggio tra i turisti estemi, come hanno fatto i ricercatori australiani Jennifer e Warwick Frost, ha rilevato che c'è una mancanza di consapevolezza sul proprio impatto ecologico sia prima, che dopo il viaggio. Ad attrarre questi turisti della categoria extra-lusso non è la possibilità di cambiare in meglio le cose, ma l'esclusività di mete che, proprio a causa del mutamento climatico, oggi si dimostrano alla portata di mano e di portafoglio per gli high-rich.


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