Cooperazione & Relazioni internazionali

Verso il G20: sospendere il debito per investire sui bambini

I paesi ricchi hanno stanziato in media 9.000 dollari a persona per reagire al Covid, i paesi a basso reddito solamente 26. I bambini hanno bisogno che il 2021 sia ricordato come l’anno del coraggio ma per investire in educazione, vaccini, protezione sociale e uguaglianza di genere, molti paesi hanno bisogno della sospensione del debito fino alla fine del 2022: l’Italia, che ha la presidenza del G20, dovrebbe premere in questa direzione

di Daniela Fatarella

Il Covid-19 continua a colpire in modo sproporzionato i bambini e le bambine, specie i più vulnerabili. Bambini e ragazzi hanno perso in media più di un terzo dell’anno scolastico, nella più grande emergenza educativa della storia, e affrontano disuguaglianze senza precedenti, soprattutto nei paesi più poveri, dove le risorse per rispondere alla crisi sono limitate. Non andare a scuola spesso infatti significa anche essere esposti a maggiori rischi di lavoro minorile, matrimoni precoci e altre forme di abuso.

Se in risposta al COVID-19 un’economia avanzata ha stanziato in media 9.000 $ a persona, i governi dei paesi a basso reddito ne hanno erogati solamente 26 $ e i tentativi di salvaguardare i livelli di spesa per la salute, la protezione sociale e l'istruzione non sono sufficienti. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, nei prossimi due anni le entrate nei paesi in via di sviluppo a basso reddito dell'Africa subsahariana non aumenteranno, mentre gli oneri di ripagamento del debito continueranno a essere elevati: sempre più risorse andranno ai creditori anziché ai bambini.

E allora se il 2020 verrà per sempre ricordato come l’anno della pandemia che sconvolse il mondo, noi ci auguriamo che il 2021 sia l’anno dell’ambizione e del coraggio: ambire ad uscire migliori da questa crisi, mettendo in campo scelte lungimiranti per investire nell’unico futuro possibile, i bambini e le bambine di oggi, i futuri leader di domani.

L’Italia ha un’occasione unica: è chiamata ad uno sforzo inedito per massimizzare le risorse di Next Generation EU attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e ha, per la prima volta, la presidenza al G20. Il G20 riunisce le 20 più grandi economie del mondo, rappresenta più del 80% del PIL mondiale e circa il 60% della popolazione del Pianeta. Il suo ruolo di leadership nella finanza internazionale è molto rilevante, ma finora le azioni individuate in risposta al Covid-19, seppur importanti e necessarie, non sono sufficienti.

Al fine di investire in educazione, vaccini, protezione sociale e uguaglianza di genere, l’Italia dovrebbe premere affinché l’iniziativa di sospensione del debito (DSSI) venga estesa almeno fino alla fine del 2022, per permettere ai governi dei paesi più poveri di pianificare le proprie risorse con un orizzonte temporale più esteso, e sostenere modalità di coinvolgimento dei creditori privati nella ristrutturazione dei debiti. E se i G7 e i G20 hanno sostenuto l'emissione di nuovi diritti speciali di prelievo da parte del FMI, iniziativa positiva, nessuna di queste grandi economie ha ufficializzato la volontà di ridistribuirli tutti, o in parte, ai paesi più poveri, che ne riceveranno solo l'1% circa, ovvero 7 miliardi di dollari.

La riduzione del debito e l'aumento della liquidità permetteranno ai paesi più poveri di investire maggiori risorse a favore dei bambini, ma l'enorme carenza di finanziamenti rendono necessari anche maggiori aiuti. Il G7 e il G20 hanno segnalato il sostegno all'Associazione Internazionale per lo Sviluppo (IDA) della Banca Mondiale, che può triplicare i contributi dei donatori e aumentare in modo sostanziale gli investimenti per i bambini. Molti donatori stanno però riorientando fondi precedentemente impegnati su altre priorità, anziché aumentare l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo per rispondere alle nuove esigenze.

La ripresa dalla pandemia sarà una questione di tempo e di risorse. Gran parte di questa necessità dovrà trovare risposta nell’aumento delle entrate nazionali, ma il supporto sostanziale da parte della comunità internazionale, di cui i G20 rappresentano la parte più ricca, è irrinunciabile. Abbiamo tempo fino al Vertice di ottobre, la cui dichiarazione finale non potrà non riguardare direttamente i bambini e le bambine. Lo dobbiamo alle nuove generazioni. Ai nuovi Grandi.

Daniela Fatarella è Direttrice Generale di Save The Children Italia


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