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Africa, il responsabile dell’OMS avverte: «sull’accesso ai vaccini la situazione è ingestibile»

La maggior parte delle consegne di vaccini in Africa proviene dal programma Covax. Ma il Continente resta "un mondo a parte" nella campagna di vaccinazione anti Covid-19, con solo il 2% dei vaccini somministrati nel mondo

di Marco Dotti

La situazione dell'accesso ai vaccini nel Continente africano è diventata quasi insostenibile. Queste le parole di Richard Mihigo, capo del programma di immunizzazione e di sviluppo dei vaccini per l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in Africa, intervistato da France 24. L'Africa rappresenta oggi il 16% della popolazione mondiale, ma solo lo 0,1% dei vaccini – non solo anti Covid – sono prodotti nel Continente.

Che fare? Se lo è chiesto anche l'Unione Africana in un vertice, tenutosi nei giorni scorsi, sulla produzione di vaccini nel Continente. «Quarantacinque Paesi africani hanno ricevuto il vaccino contro il Covid-19, tra questi trentuno attraverso l'iniziativa Covax», ha detto il rappresentante dell'OMS, intevenuto al vertice dell'UA.

Ad oggi, con i suoi 82 mila morti su una popolazione di 1,2 miliardi, secondo l'ultimo conteggio OMS-Africa, rispetto ai 2,9 milioni di morti in tutto il mondo, il Continente africano sembra essere meno colpito dalla pandemia. I contagi si attestano invece sui 3.285.051 casi confermati. Tuttavia, all'inizio di aprile proprio il numero contagi ha registrato un aumento del 9% rispetto al mese di marzo.

Tornando alla questione dei vaccini, la maggior parte delle consegne nel Continente proviene dal programma Covax. L'Africa rimane "un mondo a parte" nella campagna di vaccinazione Covid-19, con solo il 2% dei vaccini somministrati nel mondo. Il lento progresso della campagna di vaccinazione, ha spiegato Richard Mihigo, è dovuto «a problemi di carenza, di finanziamento, di mancanza di personale qualificato» così come a problemi logistici a cui si aggiunte il caso-India. Proprio la crisi che sta colpendo l'India, infatti, rischia di rallentare ulteriormente la consegna di vaccini del programma Covax.

Senza una strategia interna di produzione e sviluppo, spiegano così dall'OMS, e con l'aggravarsi dei casi e sul medio termine la situazione potrebbe diventare ingestibile.


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