Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Next Migration Ue: sui migranti è ora di cambiare narrativa

Nella seconda puntata de “I dialoghi con l’Europa di Vita” Luca Jahier, già presidente Cese ha incontrato Juan Fernandez López Aguilar, presidente della Commissione per le libertà civili del Parlamento Europeo. Dalle tragedie nel Mediterraneo al tema dei minori scomparsi, l'immigrazione vista come un ciclo umano della storia

di Alessandro Puglia

Una narrativa chiamata a cambiare mettendo al centro il pilastro della solidarietà obbligatoria in mare e a terra. La seconda puntata de “I dialoghi con l’Europa di Vita” di Luca Jahier, già presidente Cese, ha visto come protagonista Juan Fernandez López Aguilar, presidente della Commissione per le libertà civili del Parlamento Europeo e eurodeputato del partito socialista europeo. Insieme, affrontando alcune delle tematiche centrali del discorso migratorio, hanno indicato una strada percorribile verso un vero Next Migration Ue fatto di responsabilità condivise da tutti i paesi membri e da vie legali e sicure.

Il punto di partenza, ha spiegato Aguilar, è che l’immigrazione non è un problema, né tantomeno un male o una patologia ma piuttosto: «è un fato umano, un ciclo che appartiene alla storia» e per questo occorre sconfiggere ogni retorica che fa male «al prestigio dell’Ue».

Per arrivare a un piano condiviso sulle migrazioni occorre la collaborazione di tutti i paesi membri: «È oggi inammissibile che ci siano paesi come la Finlandia o l’Ungheria che fanno dell’odio sui migranti l’asse principale della loro politica», ha aggiunto Lopez che ha illustrato come in Europa non sia avvenuto ancora quel processo di redistribuzione che rappresenta invece il futuro perseguibile, «perché costituisce una risorsa».

Jahier ha ricordato partendo dagli otto anni trascorsi dalla strage del 3 ottobre 2013 di Lampedusa -quando persero la vita a poche centinaia di metri dall’Isola dei conigli 366 persone –

l’ultima tragedia in mare avvenuta tra il 21 e il 22 aprile con oltre 130 morti. «La conclusione sembra essere ovvia – ha replicato Aguilar – cosa possiamo aspettarci oggi dall’Unione Europea? Oggi viviamo nella contraddizione tra quello che è lo spirito che anima le nostre istituzioni e le pratiche concrete», ha aggiunto.

Dal 2018 al 2020 sono scomparsi in Europa 18 mila minori, ha poi ricordato Jahier citando il recente lavoro di ricerca di Lost in Europe: «L’interesse del minore che non può essere respinto deve prevalere. E accanto ai minori ci sono altre categorie vulnerabili, donne sole, incinta, con minori a carico che vengono trascinati da trafficanti senza scrupoli. Trafficanti che hanno le proprie basi in Europa»

I casi di integrazione nel nostro paese dimostrano come la migrazione sia una ricchezza e le storie oggi lo raccontano anche a chi vive di retorica. Per arrivare a una Next Migration Ue occorre però essere tutti sulla stessa barca. E nell’incontro tra Luca Jahier e Juan Fernandez López Aguilar questo concetto è stato sì espresso in maniera inequivocabile.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA