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Famiglia & Minori

Padri e Figli, gli eventi intimi che cambiano la storia

Le vicende di Walter Biot diventato spia per pagare le palestre ipersostose del figlio e quella di Beppe Grillo che inveisce contro gli inquirenti per difendere il figlio Ciro, ci dicono che l’urgenza educativa del paese non è una questione solo di dispersione scolastica ed aree degradate del paese. Mettere al centro dell’agenda politica di un popolo come quello italiano la questione del rapporto “padri e figli” può diventare questione di interesse nazionale

di Angelo Moretti

Qualche settimana fa abbiamo tutti seguito la triste storia di un ufficiale della Marina militare divenuto una spia russa, per cifre che servivano solo ad arrotondare lo stipendio di fine mese. Walter Biot ogni settimana trasferiva segreti sulla sicurezza della nostra nazione all’intelligence russa, con stratagemmi molto sofisticati e sfruttando il suo libero accesso in uffici solitamente riservatissimi, ma non lo faceva per militanza ad un ideale sovietico o per rabbia verso il suo paese. Walter tradiva per mantenere, tra le altre cose, le palestre ipercostose dei figli. Chissà se la dichiarazione della moglie, dopo che il marito ufficiale era stato preso in castagna, passerà alla storia della cronaca militare o verrà utilizzata nelle sceneggiature di una spy story americana: “Tremila euro al mese di stipendio – ha detto la moglie- ma non bastavano più per mandare avanti una famiglia con 4 figli 4 cani, la casa di Pomezia ancora tutta da pagare, 268 mila euro di mutuo, 1.200 al mese. Eppoi la scuola, l'attività fisica, le palestre dei figli a cui lui non voleva assolutamente che dovessero rinunciare”. Ma ancora più “struggente” è la dichiarazione rilasciata dal figlio a Repubblica “Mio padre mantiene tutti noi, 4 figli e 4 cani. Io e mia sorella facciamo solo lavoretti e non riusciamo a mantenerci“.

Non passa neanche un mese e la politica italiana è messa a soqquadro da un’altra storia di padri e figli, questa volta le parti sono invertite. C’è un capo politico che urla in video l’innocenza di suo figlio, Grillo sbraita contro gli inquirenti che vogliono portare in giudizio Ciro, nonostante, secondo il padre, un video dimostri che gli atti sessuali perpetrati in gruppo fossero consenzienti. Il padre parla di ragazzi “coglioni” che si divertono “con il pisello in mano” ed urla la sua sentenza di cassazione sull’innocenza del figlio. Se ci dovesse essere un tramonto politico di questo leader che ha, nel bene e nel male, rivoluzionato lo scenario politico italiano, lo si dovrà probabilmente proprio a questa maschera tragica del “padre sconvolto” che porta in pubblico il suo dolore e le sue convinzioni protettive sul figlio coglione. Cadde sul pisello anche l’epoca Berlusconiana, ma quella fu ancora un’altra storia.

Che cosa si può imparare da queste due storie? Che l’urgenza educativa del paese non è una questione solo di dispersione scolastica ed aree degradate del paese. Mettere al centro dell’agenda politica di un popolo come quello italiano la questione del rapporto “padri e figli” può diventare questione di interesse nazionale, ci salva dai russi e dalle crisi di governo, non andrebbe più sottovalutata e derubricata a “questioni di welfare ”: l’impegno per la transizione pedagogica, all’interno delle grandi trasformazioni antropologiche che stiamo vivendo, ha lo stesso pregnante valore di quello per la transizione ecologica, anzi forse la seconda non verrà mai generata davvero senza la prima.

Nel 1862 Turgenev, nel suo capolavoro “Padri e Figli”, aveva portato in scena il “duello” tra i due mondi, tra due personaggi diversamente tragici: la tradizione rappresentata da Pavel ed il nichilismo del giovane Bazirov. Oggi il duello non c’è più, c’è una grande bolla di complicità ed in questa bolla la generatività paterna sembra ferma alla continuazione stanca del presente, il pagamento dei mutui, delle palestre e dei guai giudiziari hanno preso il posto di un duello sulle diverse opzioni del “mondo che verrà”.

Un duello che sembra non esserci più, se non fosse per la sfida dell’adolescente Greta che troppo presto è entrata nelle grazie del mondo degli adulti.


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