Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Media, Arte, Cultura

In vacanza con le tartarughe. In Calabria si può

Turismo e ambiente. Ricerca scientifica, tutela della costa e della tartaruga Caretta caretta: tra Capo d’ armi e Marina di Gioiosa Jonica, per circa 80 km di costa nella provincia jonica di Reggio Calabria, l’ associazione Caretta Calabria Conservation ha la sua sede operativa e logistica dove accogliere quanti hanno voglia di trasformare la loro vacanza in un' esperienza unica

di Maria Pia Tucci

Un altro viaggio possibile inizia di notte, seguendo le prime tracce di una nuova creatura che nasce dalla sabbia e che, seguendo la luce della luna, prende il largo.

Siamo in uno dei punti più a Sud della penisola italiana, dove il mare Jonio segna il confine dello stivale. Tra le spiagge calde e sabbiose che la tartaruga Caretta caretta, specie marina protetta, ha scelto per deporre le proprie uova.

Tra Capo d’ armi e Marina di Gioiosa Jonica, circa 80 km di costa nella provincia jonica di Reggio Calabria, dove l’ associazione Caretta Calabria Conservation ha la sua sede operativa e logistica.

Arrivare qui vuol dire decidere di fare una vacanza che coniuga «Un’esperienza unica a diretto contatto con la natura e con il territorio». A dirlo è Salvatore Urso, naturalista, uno dei referenti scientifici e founder dell’ associazione –.

«I campi di formazione e ricerca sono aperti nei mesi di luglio e agosto e possono ospitare fino a 7 persone a settimana, – continua- numeri ristretti a causa dell’ emergenza sanitaria da Covid-19, ma con un’ ospitalità comunque attiva, nel rispetto delle norme sanitarie previste».

«Ogni gruppo è seguito da due team leader e dal nostro staff tecnico scientifico – ci racconta ancora Salvatore –. Una giornata di formazione e poi si attivano le varie mansioni: il monitoraggio, la segnalazione dei nidi, attività di sensibilizzazione tra i bagnanti e i residenti, ma anche le visite guidate al nostro Museo del mare a Brancaleone e al punto informativo di Capo Spartivento, dove è possibile conoscere meglio la vita di queste bellissime creature e le insidie che inquinamento e comportamenti irrispettosi dell’ ambiente possono provocare sul fragile ecosistema necessario alla loro sopravvivenza».

Le nuove schiuse avverranno a cominciare dalla fine di luglio e si protrarranno per tutto agosto, con qualcuna tardiva anche in settembre e, da queste parti, famiglie e gruppi consapevoli, attivisti, ma anche studenti di biologia, che spesso scrivono poi le loro tesi di laurea su questa attività, arrivano ogni anno da tutta Italia per partecipare alla salvaguardia della tartaruga marina e fare una vacanza-studio all’ insegna dell’ ambiente.

Qui il miracolo della natura conta davvero numeri interessanti per la ricerca. «40 nidi nel 2019 e 66 nel 2020 con una media di ottanta-cento uova per nido di cui arrivano alla schiusa almeno il 70% – continua il naturalista – . Il numero così elevato di deposizioni fa di questa una delle coste più importanti per la riproduzione di Caretta in Italia e per il viaggiatore che impegnerà la sua vacanza nei nostri campi vuol dire che potrà certamente assistere alla nascita dei nuovi individui di tartaruga».

La ricchezza di questa costa che guarda al mare con alle spalle le montagne del Geoparco d’ Aspromonte e che attraversa territori dell’ area grecanica offre a coloro che arrivano sul confine Sud dell’ Italia di vivere esperienze di trekking e turismo lento accompagnati dalla rete virtuosa che l’ associazione Caretta Calabria Conservation ha costruito con le guide del Parco e con le associazioni del luogo.

«Sono in molti a ritornare dopo la prima esperienza – conclude Salvatore-».

Ritornano, così come è nella natura delle tartarughe che tornano dove sono nate per depositare le uova con i nuovi piccoli che a loro volta torneranno ancora a nidificare qui, tra l’ Aspromonte e il mare.