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Letta su giovani e tassa di successione, una buona idea a metà

Letta coglie due punti giustissimi, quello di guardare alle giovani generazioni oggi più penalizzate di tutti, e quello di guardare alle tasse di successione per riequilibrare, sia pur in minima parte, la distanza tra chi ha e chi non ha. Però, sul metodo e sulla finalizzazione sarebbe opportuno che il team del Pd andasse a ripassare la proposta della Fondazione Italia Sociale

di Riccardo Bonacina

Nonostante Draghi ribadisca che oggi ci sono altre priorità e che la riforma fiscale non è un puzzle tra le proposte dei vari partiti, Letta non demorde e ha organizzato una vera e propria campagna stampa a sostegno della sua idea di una redistribuzione di risorse a favore della “generazione Covid” finanziata con un aumento della tassa di successione che toccherebbe le eredità milionarie, di fatto quelle dell'1% degli italiani. Domani Letta sarà ospite di Fabio Fazio a Che tempo Che fa e in uscita il 27 maggio c’è il libro “L’anima e il cacciavite” (Solferino), insomma il segretraio Pd non si arrende, come ha detto Io non mollo”.

L'obiettivo della proposta del Pd, l'hanno elaborata nel dettaglio Chiara Gribaudo e Antonio Misiani, con la supervisione dei due vice Irene Tinagli e Peppe Provenzano, è quella di assegnare una dote di 10mila euro alla metà dei 18enni italiani con una revisione in senso progressivo delle aliquote su successioni e donazioni superiori a 5 milioni. L’aliquota di tassazione per eredità o donazioni superiori a 5 milioni di euro tra genitori e figli, in Italia, è attualmente tra le più basse d’Europa, il 4%. In Germania è al 30%, in Spagna al 34%, in Gran Bretagna il 40%, in Francia il 45%,

Che dire? Poco più di una settimana fa anche noi avevamo sottolineato come i copiosi interventi dello Stato, che si contano in centinaia di miliardi, rischiano di approfondire le diseguaglianze invece di riequilibrarle, avevamo scritto che gli interventi sino ad oggi “hanno creato una disparità tra i “garantiti” dell’occupazione, quegli illicenziabili e in cassa, e le fasce più fragili e senza protezione donne (il 90% dei nuovi disoccupati) e giovani”.

Letta coglie due punti giustissimi, quello di guardare alle giovani generazioni oggi più penalizzate di tutti, e quello di guardare alle tasse di successione per riequilibrare, sia pur in minima parte, la distanza tra chi ha e chi non ha.

Però, sul metodo e sulla finalità sarebbe opportuno che il team del Pd andasse a ripassare la proposta della Fondazione Italia Sociale (Fondazione nata per volontà dello Stato, con lo scopo di aumentare le risorse private da dedicare a iniziative e progetti sociali di dimensioni e impatto per tutto il Paese), fatta nel 2019 e che sicuramente può aiutare a meglio finalizzare l’idea.

Si trattava di una misura di semplice attuazione e potrebbe contribuire a ristabilire maggiore uguaglianza di opportunità, fra chi ha la fortuna di nascere in una famiglia abbiente e chi questa fortuna non ce l’ha. Una proposta semplice ed equa: senza toccare il diritto dei genitori di aiutare i figli, o i propri congiunti più diretti, l’imposta di successione può essere aumentata (solo per i gradi di parentela più distanti, dal terzo in poi) fino a raggiungere un’aliquota massima del 50%. Nel caso i lasciti vengano destinati per finalità sociali l’aliquota applicata sarebbe invece quella minima. Basterebbe una maggiore progressività e un intervento sui trasferimenti a soggetti con legami di parentela più deboli per aumentare di due o tre volte le risorse filantropiche rimesse in circolo nel Paese. Una stima di 250-300 miliardi di cui potrebbe beneficiare la collettività, attraverso i progetti che le organizzazioni non profit e gli enti filantropici svolgono a favore della cultura, dell’istruzione e dell’assistenza sociale.

Visto le difficltà di esecuzione delle sue proprie misure da parte dello Stato che ogni volta le procedure impongono, tra Isee, moduli, burocrazie (si legga qui l’ultimo caso) lasciare lìesecuzione dei progetti finanziabili alle realtà del Terzo settore e della filantropia assicurerebbe che ai giovani possa arrivare presto una mano vera.


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