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Senza dimora, no a soluzioni temporanee per chi vive precariamente

La fio.Psd ha inviato a ministero del welfare italiano, ad alcuni europarlamentari e al commissario Schmit le sue osservazioni su due punti delicati del Piano nazionale di ripresa e resilienza: Housing temporaneo e stazioni di posta oltre che sulla presa in carico e le case di comunità

di Redazione

Nel Pnrr presentato dal governo alla Ue sono previsti anche una serie di interventi per il contrasto alla grave marginalità adulta e in particolare alle persone senza dimora. Nel dichiarare il suo apprezzamento per «l'impegno e lo sforzo del documento nel tenere insieme diverse prospettive di intervento» la fio.Psd (Federazione italiana organismi per le Persone senza dimora) si legge in una nota «ritiene necessario assumere un punto di vista diverso, che inquadri gli interventi del Pnrr nella logica e nella metodologia di lavoro già delineata dalle Linee di indirizzo per il contrasto alla grave marginalità adulta realizzate dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociale nel 2015»

Le osservazioni della fio.Psd al Pnrr sono state inviate al ministero Lavoro e Politiche Sociali, agli europarlamentari (Benifei, Bartolo, Corrao, Gualmini, Gancia, Majorino Pisapia, Smeriglio, Toia) e al Commissario Nicolas Schmit (Commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali)

Due i punti in particolare presi in esame nel documento (in allegato in italiano e in inglese). Si tratta delle Missioni 5 (1.3) e 6 (1.1) del Pnrr in cui si propone Housing temporaneo e stazioni di posta, quali misure e interventi orientati agli inserimenti abitativi e lavorativi; e Case della comunità e presa in carico della persona, ovvero la collaborazione tra servizi sanitari di prossimità e i servizi sociali, per attivare una presa in carico di comunità, rivolta a soggetti fragili

Sul primo punto – sottolinea una nota di fio.Psd – piuttosto che indicare l'housing come temporaneo, si rende necessaria l'opportunità di favorire investimenti per tutto il tempo necessario ai beneficiari, nei quali, a fronte di una presa in carico complessiva della persona, si tengano presenti sia l'inserimento abitativo come bisogno necessario sia percorsi di formazione, integrazione socio sanitaria, inserimento lavorativo, incremento di reddito che facciano leva sulle risorse della persona o dei nuclei in difficoltà. Nel documento viene ricordato in particolare che “i progetti di inserimento abitativo ispirati al modello Housing First/Housing Led in Italia, come nel resto d'Europa, stanno mostrando una loro efficacia nella presa in carico della homelessness e nella possibilità di avviare percorsi di integrazione sociale e anche lavorativa”.

«I percorsi abitativi», come dice la presidente di fio.Psd Cristina Avonto, «devono dunque essere indipendenti da un limite rigido temporale e devono prevedere un coinvolgimento della comunità tutta».

Per quanto riguarda le Stazioni di posta, è auspicabile che i servizi previsti possano avere natura di Centri polifunzionali aperti h24, anche noti in Europa come One stop shop, per la presa in carico integrata e per la messa in atto di percorsi partecipati di accompagnamento, funzionali allo stato di salute, economico, familiare e lavorativo della persona interessata. Inoltre, questi servizi, attraverso una accoglienza diffusa (micro accoglienze da non più di 30 posti), offrono supporto e presa in carico light a persone vulnerabili con la possibilità di offrire spazi, aperti anche alla comunità. Strutture di questo tipo potrebbero facilitare altresì azioni integrate socio sanitarie e di raccordo con equipe multidisciplinari, orientate ad una presa in carico della persona condivisa.
Per quanto attiene questa Missione, continua la nota, si apprezza molto la scelta di prevedere opportunità di lavoro per categorie fragili e la compresenza di assistenti sociali presso le sedi sanitarie che saranno realizzate.

In apertura immagine da Ufficio stampa fio.Psd


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