Politica & Istituzioni

Piano Scuola Estate: 2 scuole su 3 si candidano

Sono 5.888 le scuole che hanno inviato un progetto rispondendo all'Avviso PON da 320 milioni. Campania, Lombardia e Sicilia le regioni più attive. A giorni le graduatorie. Dalla tipologie di progetti, però, sembra che la scuola fa sempre la scuola: italiano, matematica, competenze digitali in pole position. O forse, semplicemente, tutti hanno pensato non all'estate ma al prossimo anno scolastico: perché a dispetto del nome, si può fare

di Sara De Carli

Prima la Campania, con 881 candidature, seconda la Lombardia con 757, terza la Sicilia con 626. Sono queste le regioni dalle cui scuole è pervenuta con più entusiasmo l’adessione al Piano Scuola Estate lanciato dal Ministero dell’Istruzione. I numeri sono quelli legati al PON Apprendimento e Socialità, che scadeva il 23 maggio: una delle tre linee di finanziamento del Piano Estate, la più sostanziosa con i suoi 320 milioni di euro disponibili.

Le candidature arrivate al Ministero dell’Istruzione sono 5.888: si tratta di 5.162 istituti scolastici statali (su 8.054, as 2020/21), 667 scuole paritarie e 59 Centri di Istruzione per gli adulti (su 129 CPIA). Le richieste di finanziamento, complessivamente, superano i 407 milioni di euro. «Un segnale di attenzione da parte delle scuole», lo definiscono al Ministero. «Da parte delle scuole c’è stata una partecipazione davvero importante», sottolinea il Ministro Patrizio Bianchi. «C’è voglia di ripartire e c’è voglia di farlo mettendo al centro le ragazze e i ragazzi. Stiamo lavorando intensamente per una scuola post-pandemia, più accogliente, inclusiva, affettuosa. Lavoriamo per un nuovo inizio. E ringrazio tutte le scuole, il personale, per l’impegno che stanno mettendo anche in questo nuovo capitolo».

Un segno di speranza certamente lo è, contro la narrazione che già dava per fallito il Piano Scuola Estate. Invece guardando solo alle 5.162 scuole statali su circa 8mila che hanno aderito, significa che circa due scuole su tre ci hanno provato e non è affatto poco visti i tempi ridottissimi (l’avviso è stato pubblicato il 27 aprile e scadeva il 23 maggio) e tenuto conto del fatto che il 70% dei fondi PON sono destinati al Sud. Certo, ce ne sono 2.166 che tacciono (o forse stanno pensando ad altre linee di finanziamento) o il loro Piano Estate lo hanno messo in piedi anche prima e senza i fondi dello Stato, dato che certamente un patto territoriale di comunità non è cosa che si improvvisa.

Vero è – questo va ricordato – che le attività finanziate dal PON non necessariamente di svolgeranno in estate, ma «entro il termine dell’anno scolastico 2021-22». Un orientamento che si intuisce anche dai contenuti scelti per i progetti, che puntano soprattutto al potenziamento linguistico, al rafforzamento delle competenze di base, soprattutto in Italiano e nelle materie STEM, alle competenze digitali. Ultima dell’elenco educazione alla legalità e ai diritti umani. Se la scuola aperta d’estate non doveva essere scuola ma l’occasione per recuperare la socialità persa a causa dell’emergenza sanitaria e un modo per non lasciare i ragazzi da soli, forse un po’ (anzi un bel po’) più di teatro, arte, scrittura creativa, educazione motoria, gioco e canto… ci potevano stare.

E adesso? Quando le scuole sapranno se il loro progetto è approvato? Dal Ministero promettono di andare velocissimi: già «nelle prossime ore sarà pubblicata la graduatoria complessiva delle candidature pervenute e positivamente valutate, in base ai criteri del bando», mentre «la prossima settimana sarà pubblicata l’assegnazione delle risorse alle scuole ammesse allo stanziamento».

Intanto, è stato reso noto il riparto dei 150 milioni di euro stanziati dal decreto sostegni (art. 31, comma 6) per favorire l'attività didattica e per il recupero delle competenze e della socialità delle studentesse e degli studenti nell'emergenza COVID-19, quelli che destinano circa 18mila euro a scuola (in questo caso il target sono solo le scuole statali). Questa ripartizione, calcolata in base al numero di alunni iscritti a ciascuna scuola, porta oltre 23 milioni di euro in Lombardia, 16 in Campania, 14 in Lazio e Sicilia. Le scuole dovranno dovranno realizzare gli interventi o anche solo completare le procedure di affidamento entro il 31 dicembre 2021, anche tramite il coinvolgimento di enti del terzo settore e imprese sociali. Ancora una volta, quindi, non per forza in estate.

Un male per forza? No. In fondo al punto dell'anno in cui siamo arrivati, in gran parte d'Italia le associazioni sui territori si erano già organizzate per l'estate: sarebbe in molti luoghi (non certo in tutti) inutile fare dei doppioni. A questo punto, come famiglie, confidiamo ad horas nei 135 milioni promessi dalla ministra Elena Bonetti per i Comuni, a supporto dei Centri Estivi, che potrebbero aiutare ad abbassare le rette.


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