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L’impatto della didattica digitale integrata sul benessere degli adolescenti

Le Commissioni Sanità e Istruzione del Senato dopo una approfondita indagine hanno approvato una risoluzione che - fra le altre cose - impegna il Governo a predisporre un piano strategico nazionale per consentire a tutti gli studenti un adeguato recupero e consolidamento della formazione, per ridurre il sovraffollamento delle classi, per aumentare gli psicologi del SSN e per assicurare che nell'ambito del piano pandemico nazionale ci siano misure volte a garantire la didattica in presenza

di Annamaria Parente

Insieme, le Commissioni Sanità e Istruzione del Senato hanno fortemente voluto “indagare” l’impatto della didattica digitale integrata (DDI) sui processi di apprendimento e sul benessere psicofisico degli studenti. L’affare assegnato ha coinvolto in audizione, da dicembre a maggio, interlocutori istituzionali, associazioni rappresentative di psicologi, pedagogisti, docenti e dirigenti scolastici, istituti scolastici non statali, studenti e giovani, e genitori, oltre a numerosi esperti. Alla fine di questo percorso, la settimana scorsa, abbiamo approvato una risoluzione che intende lasciare un segno del Parlamento rispetto ad una situazione scolastica inedita.
La scuola in tempi normali è relazione, movimento, apertura a tutti, dialogo tra docenti, presidi, famiglie, studenti. Da marzo 2020, In una situazione eccezionale come la pandemia da Covid-19, i nostri bambini e ragazzi sono stati per la maggior parte del tempo a “fare scuola” nello spazio della propria abitazione, collegati ad un computer, a distanza da compagni e compagne, e docenti.
La prima conseguenza di una tale situazione è a carico della salute fisica, dall’aumento di disturbi visivi a quelli muscolo-scheletrici correlati all’uso intensivo di strumenti digitali e all'eccessiva sedentarietà connessi alla DAD. Nello stesso tempo sono aumentati disagi emotivi, che forse in molti casi erano già presenti prima della pandemia, ma consideriamo che l’isolamento prolungato ha accresciuto in maniera preoccupante sregolatezza, ansia, depressione, difficoltà di concentrazione, disturbi alimentari, insonnia, sfiducia in sé stessi e nel futuro, dipendenza da social e videogiochi, oltre che in alcuni casi da alcool e droga. Il dato più drammatico è il numero impressionante e in crescita dei suicidi o dei tentativi di suicidio e che nelle linee guida della Società di Neuropsichiatria per emergenza-urgenza psichiatrica si certifica un aumento del 30 per cento degli accessi al pronto soccorso tra i minori di età tra i 10 e i 17 anni, oltre ai tentati suicidi o all’ideazione suicidaria, passata, nei minorenni dei Day Hospital psichiatrici, dal 10 per cento all’80 per cento.
In linea generale, l’Insidia più grande contenuta in questa situazione è l’annidarsi di ulteriori diseguaglianze territoriali, sociali, economiche e familiari. Pensiamo al digital divide, in tanti tra studenti ed insegnanti hanno sofferto per le difficoltà di accesso alla rete internet. Inoltre non tutte le famiglie italiane hanno a disposizione dimore ampie dove può essere garantito il diritto alla “riservatezza”, così definito dalla psicoanalista Simona Argentieri in una delle audizioni delle Commissioni. In sostanza ragazze e ragazzi in occasione di interrogazioni e verifiche o semplicemente durante lo studio hanno dovuto fare i conti con con altre attività della famiglia, in mancanza di spazi casalinghi adeguati. Dalla nostra indagine sono emersi ritardi negli apprendimenti in questo anno particolare: c’è chi ha potuto colmare le lacune con lezioni private, ma non tutte le famiglie sono nelle condizioni di poterlo fare.
È necessario ora una grande alleanza tra scuola, famiglia, servizi territoriali per rimediare ad una situazione tanto difficile. Intanto bisogna offrire, attraverso la medicina territoriale, servizi di supporto psicologico alle famiglie e ai giovani per recuperare e prevenire il disagio giovanile. D’altra parte è necessario per la scuola fornire supporto pedagogico ai docenti per riannodare le fila di un continuum scolastico anche valorizzando modelli didattici che non sono basati solo sulla lezione frontale o sulle verifiche classiche.

In questi giorni siamo alla fine del calendario scolastico, molti genitori sono alle prese con le insufficienze dei propri figli, tanti insegnanti lamentano di non essere riusciti a coinvolgere al meglio i loro studenti, e i ragazzi, a loro volta, fanno il bilancio delle loro vite infantili e adolescenziali private di relazioni, di abbracci di rapporti prevalentemente “a distanza” con chi deve guidarli e prepararli allo studio e alla vita adulta.
Mettiamo al centro il benessere psicofisico dei nostri giovani perché è dal loro futuro che dipende anche il nostro presente. Da questo punto di vista l’indagine conoscitiva del Senato rappresenta un servizio al Paese.

*Annamaria Parente, senatrice, Presidente Commissione Igiene

Foto April Bryant, Pixabay


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