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4 italiani fra gli Awards della Progressive MS Alliance

Quasi un miliardo e mezzo di euro per identificare nuovi bersagli terapeutici nella sclerosi multipla progressiva: tra 19 ricercatori premiati a livello internazionale, 4 sono italiani.

di Redazione

L'International Progressive MS Alliance (PMSA) – una collaborazione a livello mondiale focalizzata sulla ricerca per le forme progressive di sclerosi multipla di cui AISM con la sua Fondazione Italiana Sclerosi Multipla è tra i fondatori e principali finanziatori – ha assegnato i Research Challenge Awards’ per un investimento complessivo di 1.425.000 euro. Su 19 studi innovativi finanziati, quattro sono di ricercatori italiani già finanziati da FISM (Fondazione Italiana Sclerosi Multipla). Si tratta di Massimiliano Calabrese dell’Università of Verona, con il suo studio per rilevare le basi immunologiche della neurodegenerazione e l'attivazione della microglia nei pazienti con SM in fase iniziale, di Francesco Bifari – dell’Università di Milano per lo studio sul metabolismo cellulare verso una potenziale nuova terapia per la sclerosi multipla progressiva, di Martina Absinta della John Hopkins University (USA) per il suo studio sui geni di rischio associati all'infiammazione che porta alla progressione della SM e del Premio Miglior Poster FISM del 2017 Alessandro Didonna della University of California, San Francisco (USA) per il suo studio su nuovi biomarcatori di neurodegenerazione. I 19 gruppi di ricercatori dei 13 paesi che hanno partecipato alla call globale riceveranno ciascuno un finanziamento fino a 75mila euro per un anno.

«Questi awards rappresentano un importante passo avanti nella ricerca sulla SM progressiva e si aggiungono agli altri precedenti investimenti dell'Alleanza. Siamo molto incoraggiati dall'elevata qualità e diversità dei progetti finanziati», ha affermato il professor Alan Thompson, presidente del comitato scientifico della PMSA. «I risultati positivi di questi studi accelereranno notevolmente lo sviluppo di nuovi trattamenti per le persone con SM progressiva». L'annuncio degli Awards è stato dato in occasione della Settimana di informazione sulla sclerosi multipla, in corso fino al 6 giugno. I 19 ricercatori sono stati selezionati tra i migliori progetti per migliorare la comprensione dei meccanismi che guidano la progressione della malattia, un'area in cui oggi la mancanza di conoscenze adeguate sta ostacolando lo sviluppo di trattamenti. L'obiettivo è identificare nuovi bersagli terapeutici che portino a trattamenti in grado di rallentare o fermare la progressione della disabilità nella sclerosi multipla. I finanziamenti inizieranno entro la fine dell'anno e i primi risultati sono attesi nel 2022.

«Sono onorato che il comitato scientifico della Progressive MS Alliance abbia voluto includermi in questo gruppo di ricercatori che io ritengo, ognuno a suo modo, davvero straordinari. Io e tutto il mio gruppo daremo come sempre il massimo per mettere un altro importante tassello nella lotta a questa malattia», afferma Massimiliano Calabrese del Dipartimento di Neuroscienze Biomedicina e Movimento AO Universitaria di Verona. Il team di Calabrese lavora per identificare e trattare precocemente i pazienti a rischio di una rapida progressione della malattia sin dal 2014, quando vinse il primo bando della Progressive MS Alliance. «Finora abbiamo identificato alcune molecole “maligne” che, ad alte concentrazioni, caratterizzano i pazienti ad alto rischio di una evoluzione sfavorevole della malattia. Ora è il momento di comprendere quali siano i meccanismi immunologici che sottendono alla precoce progressione della disabilità. Questo ci permetterà non solo di individuare precocemente i pazienti più gravi ma anche di mettere a punto, per ognuno di loro, l’approccio terapeutico migliore realizzando quindi una vera medicina personalizzata».

Francesco Bifari del Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale dell'Università di Milano è grato per la «possibilità unica di studiare i meccanismi patogenetici della SM progressiva da un punto di vista completamente nuovo. Con questo progetto utilizziamo metodologie all’avanguardia nel campo della metabolomica, dello studio del metabolismo energetico e cellulare per caratterizzare e individuare nuovi target farmacologici per il trattamento della SM progressiva. In particolare, è già ampiamente dimostrato che modulare il metabolismo cellulare è un nuovo modo capace di guarire il fenotipo di malattia sia delle cellule neurali che di quelle immunitarie. Con questo progetto vogliamo capire in che modo si possano affrontare le specifiche alterazioni del metabolismo cellulare che avvengono nella SM progressiva».

L’AISM con la sua Fondazione FISM è tra i fondatori e promotori dell'Alleanza Internazionale per la SM progressiva e contribuisce a un investimento che arriverà entro il 2025 a 53 milioni di euro. Da quando è stato lanciato il bando globale sono arrivate candidature da tutto il mondo, selezionate da un panel internazionale di esperti, comprendente anche le persone con SM. «Nella selezione dei candidati è stata data priorità alle proposte più innovative, alle collaborazioni, all'esplorazione di nuove strade piuttosto che a ipotesi già esistenti. Al momento già un network dell'Alleanza è al lavoro coordinato da ricercatori italiani per studiare molecole che possono aprire nuove prospettive per riparare il danno al sistema nervoso. Ma c'è ancora tanta strada da fare e ancora una volta la ricerca italiana porterà il suo contributo», dichiara Mario Alberto Battaglia presidente della FISM.