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Adolescenti e salute mentale, l’importanza di chiedere aiuto

Secondo appuntamento con i webinar della Fondazione Francesca Rava- Nph onlus al centro dell'attenzione il disagio psichico post pandemia e la necessità di “intercettare, prevenire e prendersi cura” anche tenendo d'occhio i social e l'uso di internet. Il ciclo è inserito nell'ambito dell'iniziativa nazionale "In Farmacia per i Bambini" la cui nona edizione si terrà a novembre prossimo

di Antonietta Nembri

Secondo appuntamento oggi, venerdì 11 giugno, con i webinar organizzati dalla Fondazione Francesca Rava – Nph onlus sulla salute dei minori nell’emergenza Covid-19. Inserito nell’ambito del’iniziativa nazionale “In Farmacia per i Bambini” la cui nona edizione si terrà dal 15 al 20 novembre, come ha ricordato Maria Vittoria Rava, presidente della fondazione, l’appuntamento odierno ha messo al centro dei diversi interventi la salute mentale degli adolescenti con una particolare attenzione alla necessità di “intercettare, prevenire e prendersi cura”.

Moderati da Michele Pellegrini Calace, tesoriere Federfarma Nazionale e presidente Federfarma BAT, sono intervenuti: Andrea Mandelli, presidente Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) e vicepresidente della Camera, Antonella Costantino, direttore di Unità Operativa Complessa Neuropsichiatria dell'Infanzia e adolescenza Policlinico di Milano, Andrea Panìco, psicologo, psicoterapeuta e presidente di Telemaco di Jonas Milano, Maria Carla Gatto, presidente Tribunale per i minorenni di Milano e Lisa Di Berardino, vice questore della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano.

Nell’aprire gli interventi, Mandelli ha voluto ricordare il ruolo di “sentinelle del disagio” dei farmacisti che nel corso della pandemia sono risultati essere un «punto di riferimento fondamentale per la popolazione». Del resto, ha ricordato ancora Mandelli la presenza delle farmacie sul territorio è molto capillare e questo le rende capaci di intercettare il disagio dei minori che emerge. Da parte sua anche una riflessione sulla necessità di rivedere e riprogettare la sanità territoriale «è ora di archiviare la stagione dei tagli lineare in sanità, perché bisogna iniziare a pensare che quella per la sanità non è una spesa, ma un investimento».


Un momento del Webinar

A fornire un primo osservatorio sul fenomeno la dottoressa Costantino che ha sottolineato come quella della salute mentale rischia di essere «la quarta ondata della pandemia che ha messo pressione e stress sulla vita di tutti». Quello cui stanno assistendo i neuropsichiatri è «un aumento delle situazioni di rischio, ma allo stesso tempo si è potuto registrare anche una capacità di risposta all’emergenza da parte degli adolescenti che si sono scoperti resilienti», per Costantino quest’ultimo aspetto lo si è registrato nel raddoppio delle domande per il Servizio civile da parte dei giovani.
Tuttavia, per quanto riguarda i disturbi psichiatrici e neuropsichiatrici più gravi davanti a un 2020 in cui le richieste di aiuto sono diminuite «a fronte del loro raddoppio negli ultimi dieci anni», con il 2021 sono triplicate «è come uno spostamento dell’onda di quanti non sono arrivati nel 2020». Per Costantino un dato positivo è il fatto che «la pandemia ha aumentato la legittimazione della richiesta di aiuto» favorendo l’emersione del fenomeno.

Nel riprendere la lectio magistralis di Massimo Recalcati che ha aperto il ciclo di incontro (ne abbiamo parlato qui) Panìco ha sottolineato «Non esiste una generazione Covid ed è nostro compito non farla esistere. Gli adolescenti di oggi, con i dovuti distinguo, ci hanno mostrato delle risorse inaspettate». E per guardare il bicchiere mezzo pieno Panìco ha ricordato che, al netto delle psicopatologie, «i ragazzi hanno mostrato che per certi versi “avevano bisogno” di questa pandemia che ha dato loro il modo di confrontarsi con qualcosa. Molti si sono ritrovati a dover tirar su le maniche e a tanti l’attraversamento di questo tempo ha consentito di cominciare a pensare al futuro e a non delegarlo». La responsabilità degli adulti per Panìco è grande perché «abbiamo detto loro che ci saremmo presi cura di loro e i ragazzi hanno visto che questo è stato vero fino a un certo punto». Ora il compito degli adulti è quello di mettere a disposizione degli adolescenti la possibilità di uscire ed evitare il rischio del ritiro sociale.

Di fronte alla sostituzione delle relazioni sociali con i social i più fragili si sono trovati a mettere a rischio se stessi gli altri ha ricordato la presidente del Tribunale per i minorenni di Milano: «La rabbia è esplosa in violenza in casa, i maltrattamenti verso i genitori sono aumentati, l’età media dei minori che agiscono violentemente si è abbassata sotto i 15 anni. Con ragazzi che faticano a riconoscere il disvalore della conflittualità che sfocia in agiti violenti che però chiamano in concausa tutta la comunità degli adulti». Occorre agire il prima possibile, scoprire i sintomi in poche parole «non avere paura di vedere, ma serve anche sapere cosa vedere e cosa fare dopo aver visto», per Gatto, infatti è «urgente un’azione preventiva efficace per far rientrare il disagio emergente». Un altro aspetto problematico richiamato è il cambiamento in atto delle dinamiche aggregative che tendono a prescindere dai territori «con i ragazzi che convergono in un luogo per delinquere. Non si conoscono se non via social e l’unico motivo di aggregazione è l’agire con violenza», ha sottolineato richiamando i recenti fatti di cronaca. Una via d’uscita è dare delle prospettive concrete perché i giovani «possano immaginare un ritorno a una nuova normalità».

L’influenza dei social e la «miscela esplosiva delle dinamiche di violenza presenti in rete» sono state al centro dell’intervento del vicequestore Di Bernardino che ha rivelato come stiano aumentando i casi di minori di 9 anni coinvolti «nel 2019 non ne avevamo». Numeri in aumento per le vittime di reati pedopornografici (+77%) quelli segnalati da Di Bernardino come pure la produzione pedopornografica con la diffusione di video e foto che è aumentata del 132% nel 2020 mentre le denunce dei primi mesi del 2021 segnano un +96% con un’avvertenza «il 70% dei casi non viene segnalato, c’è molto sommerso nel cyber bullismo, ma a preoccupare è la casistica che riguarda gli under 9 anni» ha rimarcato la vicequestore che ha ricordato come il periodo che stiamo vivendo «chiede una maggiore attenzione da parte dei genitori e una loro maggiore digitalizzazione», ma soprattutto occorre spiegare ai ragazzi che fare e postare un video dà a un’altra persona la possibilità di ricattare «la prevenzione va agita a più livelli» ha concluso ricordando che i ragazzi sono smart «serve tendere loro la mano e non mollare mai».

L'iniziativa ha il patrocinio di Federfarma e Fofi e il sostegno di Solgar. Accanto al momento divulgativo la Fondazione Francesca Rava, insieme a Federfarma, ha avviato anche un programma di formazione riservato ai farmacisti con 3 crediti ECM, che si è svolto al pomeriggio nella seconda sessione del webinar e che ha visto la partecipazione di psicologi, psichiatri e farmacisti. Focus della formazione è stata quella di creare un percorso dedicato ad un migliore orientamento ai servizi sul territorio per le famiglie che si rivolgono al farmacista di fiducia.
La registrazione della diretta della sessione divulgativa del webinar, è visibile sulla pagina Facebook di Federfarma Nazionale @federfamaitalia.

Il ciclo di webinar sulla salute degli adolescenti nella pandemia della Fondazione Francesca Rava Nph onlus dedicati a questo delicato tema, proseguiranno a Cosmofarma in settembre e nel Salorne Extra della Csr in ottobre.


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